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Wednesday, October 07, 2009

Il Consiglio dei guardiani ha colpito ancora

Siamo in Iran! Il Consiglio dei guardiani ha colpito ancora. La Suprema corte dell'incertezza del diritto ha avuto persino il coraggio di smentire se stessa nella sentenza di soli 5 anni fa! Schiaffo anche al presidente Napolitano, che firmò la legge nella convizione che superasse i motivi di incostituzionalità sollevati dalla Corte nella sentenza del 2004 che dichiarava illegittimo il Lodo Schifani. Il legislatore aveva cercato di adeguarsi a quella sentenza, ma adesso esce fuori che serviva una legge di modifica costituzionale, quando fu proprio la Corte, nel 2004, a dire che non si trattava di una immunità, per la quale si sarebbe dovuto procedere ai sensi dell'art. 138, ma di una sospensione processuale tramite legge ordinaria. Ci attendono mesi di processi e avvisi di garanzia. Questa sentenza è una rampa di lancio per tentativi di vero e proprio golpe attraverso il logoramento e la delegittimazione per via giudiziaria del governo Berlusconi. Dovrebbero dimettersi, smascherando e denunciando la non imparzialità della Corte, i sei giudici in dissenso con la sentenza.

Tutto, comunque, ebbe inizio in quel lontano 28 ottobre 1993, quando la politica rinunciò all'istituto dell'immunità parlamentare, rompendo per sempre gli equilibri tra potere politico e ordine giudiziario. Un equilibrio che era stato garantito, dal 1948 fino ad allora, proprio dall'istituto dell'immunità, voluto dai costituenti, e presente in quasi tutte le democrazie, per evitare che iniziative giudiziarie possano essere utilizzate come arma contro gli avversari politici. Da quel momento in poi, infatti, i magistrati hanno potuto indagare i politici senza dover chiedere l'autorizzazione a procedere della Camera di competenza. Ma in un sistema in cui la magistratura gode di ampia autonomia dal potere esecutivo ed è sostanzialmente "irresponsabile", il semplice avvio di un'inchiesta, che porti o meno a un processo e ad una condanna, per di più considerando i tempi estremamente dilatati della giustizia in Italia, rischia di porre sotto ricatto la politica intera, e addirittura di delegittimare, e portare alla caduta, un governo espressione della volontà popolare.

E' da quel momento, non a caso, che esplodono i conflitti fra politica e magistratura. Conflitti che hanno riguardato per lo più Berlusconi, "sceso in campo" poco dopo, nel 1994, ma non solo lui. E' da quel '93 che la politica, sotto il ricatto della magistratura politicizzata, non riesce né a riformare a fondo l'ordinamento giudiziario, né ad assicurare al Paese le altre riforme e la governabilità di cui avrebbe bisogno.
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29 comments:

Stanley said...

Potresti avere anche ragione.
Ma.
Ma, io sinceramnte facendo zapping, ho visto le solite tette e culi su tutti i canali, ecczion fatta per La/ (oddìo, anche lì c'era un bel panorama ma non rappresentava il core buiness). Ho appena accompagnato un amico tedesco all'Aeroporto dopo una bella cenetta a base di Prosecco, i ristoranti sono pieni e con questo tepore le città sono vive anche di sera. Non mi pare che gLi Italiani si stiano stracciando le vesti per il Lodo. Sono demagogico o qualunquista? Beh, da DriveIn alla Gialappa's è questa l'Italia plasmata negli ultimi 30 anni. Vedi tu.

Marco said...

Però se nella Costituzione c'è scritto che "la legge è uguale per tutti", che cosa avrebbe dovuto fare la Consulta? Fregarsene e fare finta di nulla? Ha ragione Stanley, che Berlusconi continui o no, la vita andrà comunque avanti e non ci vedo una gran tragedia.

Cachorro Quente said...

Sì ma la domanda è: il provvedimento "ad personam" della Procura della Repubblica giustifica il Lodo Alfano (e quello Maccanico/Schifani, se è per questo)?

E la seconda domanda è: l'immunità parlamentare (che nasce per difendere i rappresentanti democraticamente eletti da un'ipotetica persecuzione giuridica) è la stessa cosa di una legge che protegge esclusivamente le massime cariche dello stato?

E ancora: l'innegabile anomalia italiana nei rapporti tra magistratura e politica dipende dalla sospensione dell'immunità parlamentare, o dal fatto che nei primi anni '90 avevamo un livello di corruzione da Terzo Mondo, incompatibile con uno sviluppo economico di standard europeo?

E infine: Berlusconi è o meno un corruttore? E' così irrilevante questo tassello del puzzle?

Cachorro Quente said...

P.S. "proprio dall'istituto dell'immunità, voluto dai costituenti, e presente in quasi tutte le democrazie" sì, ma non facciamo di tutta l'erba un fascio.
Giusto per ampliare la prospettiva: http://spacepress.wordpress.com/2008/07/29/limmunita-parlamentare-in-europa/

Anonymous said...

Per lei pare tutto irrilevante tranne le questioni riguardanti il patrimonio del santo che ci governa. Perchè di questo si tratta in questo strappar vesti e trecce. Il patrimonio del silvio, intoccabile, come il sacro prepuzio.

Luigi

Anonymous said...

Ormai uno viene da Jimmomo e ci legge le tirate di un Gasparri.

Che peccato

R

rolando said...

a quanto par di capire, stai dicendo che il lodo Alfano è stato fatto 'ad personam' per Berlusconi.
per difendersi davanti ai giudici c'è il semplice sistema di presentarsi in tribunale e rispondere alle domande, se non può lui possono andarci Ghedini e Pecorella, i suoi avvocati nonchè membri della commissione giustizia.
se i processi istruiti verso di lui son solo farse, ci metterà poco tempo a far capire che stanno sbagliando, così può ritornare al lavoro per il bene di noi tutti.

Anonymous said...

ma piantala punzi che sembri starace

Unknown said...

Io faccio mie le considerazioni di Cachorro. Per il resto Punzi mi stai scendendo un po' troppo a livello di un capezzone qualsiasi eh.

Anonymous said...

A proposito del Consiglio dei Guardiani:

«Ho detto a sua eminenza che c'è una grave lacuna, nella mostra: manca San Silvio da Arcore, che fa sì che l'Italia non sia in mano a certi signori della sinistra che poco hanno a che fare con la religione», contro «i laiconi che ci hanno impedito di inserire le radici cri stiane nella Costituzione Ue».

Per fortuna ha esonerato punzi-capezzone dal rilasciare un comunicato stampa a proposito.

Return

Anonymous said...

Senti Punzi,
e dicci un pò.
Chi era in prima linea per la battaglia CONTRO l'immunità parlamentare a suo tempo?

Mica saranno state Lega e AN, che dici?

Pijiatela cò l'amichi tua Punzi, facce vede di che pasta sei fatto

Ismael said...

Sempre spiritoso Cachorro: prima si guarda bene dall'affrontare il versante qualitativo dell'istituto giuridico in questione (l'immunità), preferendo scalfirne il lato quantitativo - della serie: lo riconosciamo solo ai vertici o a tutto il cucuzzaro? Capirai cosa importa, finché non si stabilisce se è legittima o meno la prerogativa in sé.
Poi si poscrive addosso che l'istituto medesimo trova differenti articolazioni, appunto quantitative, nei diversi contesti di sovranità in cui viene applicato. Come a dire che esiste una geografia dell'arbitrarietà nella quale, peraltro, l'Italia avrebbe continuato a inserirsi in modo limitato rispetto ad altri Paesi (del resto se una salvaguardia è di caratura morale riprovevole meglio limitarne l'utilizzo, no?). Casomai dovrebbero essere i sostenitori dell'immunità a invocarne una validità estensiva, ma mi rendo conto di come ormai la par condicio dello strabismo regni sovrana.
En passant si allude alla "corruzione da terzo mondo" nell'Italia pre-Mani pulite, dimenticandosi forse che anche tale fattispecie rientra in un perimetro normativo determinato. In altre parole vi erano - e vi sono - restrizioni talmente pesanti al finanziamento dei partiti che risultava "corruzione" ciò che altrove sarebbe giudicato perfettamente legale. E perseguire i reati laddove essi sono - giocoforza - dilaganti è sempre funzionale a ostilità politiche discrezionali. Anche qui bisognerebbe misurarsi sulla legittimità del lobbysmo, ma vuoi mettere quant'è più agevole fare un po' di retorica a buon mercato?
Negli altri commenti, anziché il ragionamento, si criticano il ragionatore e certi suoi presunti "padri ignobili", laddove si dimostra che, anche dopo la catarsi liberale, a Sinistra si mantiene vivo l'esercizio dello stalinismo.
Un dibattito di spiccata onestà intellettuale perlomeno da ambo le parti, insomma.

Unknown said...

Ismael anche tu come Berlusconi vedi fantasmi della sinistra dappertutto? Mai stato di sinistra.

Anonymous said...

Intanto ringraziate Ismael per la rassegna.

E', Ismy, che un post che comincia con "Siamo in Iran!" a proposito della Corte Costituzionale, e tutte le balle che seguono, sono di per loro incommentabili, bisogna per forza trovare qualche altro spunto.

Prendi per esempio questa perla: "ha avuto persino il coraggio di smentire se stessa". A parte che è da dimostrare, ma poi anche se fosse? La Corte Suprema americana, per esempio, quante volte si è contraddetta? Basta che cambi un giudice. (e poi: ma se composizione della corte cambia, i nuovi entrati sono tenuti a essere coerenti coi precendenti? Solo se fa comodo)

Oppure: "fu proprio la Corte, nel 2004, a dire che non si trattava di una immunità". Falso, come tutti abbiamo appreso, queste furono deduzioni tratte dal fatto che non si menzionava affatto il famoso 138.

Oppure: "Dovrebbero dimettersi, smascherando e denunciando la non imparzialità della Corte, i sei giudici in dissenso con la sentenza". Invece loro 6, fra cui 3 nominati da Berlusconi, imparzialissimi per definizione.

Essù,

Return

JimMomo said...

Return, si chiama giurisprudenza, certezza del diritto. Ovviamente la Corte può sempre cambiare idea, come ha fatto ieri e ha fatto innumerevoli volte in passato (per esempio sui referendum, la cui ammissibilità è stata resa un terno a lotto), ma un organo di garanzia, come qualsiasi corte, dovrebbe tenere conto del "precedente". Soprattutto se così vicino e se riguarda un caso identico. Sovvertire in questo modo le motivazioni, come ha fatto presente anche Napolitano, è a dir poco sospetto. Tra l'altro, il relatore della sentenza del 2004 è il presidente di adesso.
Studia, Return, hai tanto da imparare!

JimMomo said...

P.S. Return, se le "balle" che scrivo sono di per sé "incommentabili", siccome questo è uno spazio per *commenti* e non per lanciare insulti e provocazioni all'autore del blog, ti invito, anzi ti prego, di astenerti dall'inserire alcunché.

Anonymous said...

Di quale contraddizione stiamo parlando? Nella sentenza del 2004 tutti gli altri profili di (eventuale) incostituzionalità sarebbero stati assorbiti dalle violazioni all'art.3 e all'art. 24 (se non ricordo male).

Qui viene ribadita la violazione dell'art. 3 con l'aggiunt dell'art. 138 precedentemente ritenuto assorbito.

Stanley said...

Ma io che sono antiberlusconiano dalla Nascita fatico a comprendere le ragioni della bocciatura visto il pregresso del 2004.
Questo non giustifica l'atteggiamento di Berlusconi che insulta tutto e tutti. Oddìo, ha una gran forza di carattere con tutto quello che gli capita ma non mi sembra sia un martire tipo S.Bartolomeo o santo tipo Padre Pio.
Voglio dire dove lavoro l'Amministratore Delegato non passa in ufficio e mi dice che sono grasso pelato e con i piedi che puzzano. E la responsabile Risorse Umane non può in mensa dirmi che sono un mona. Ma Berlusconi, visto che è stato eletto dal Popolo può farlo. Ad Andreotti gliene hanno dette efatte di tutti i colori ma lui faceva spallucce. Vabbè che tutti siamo diversi ed ognuno si comporta come meglio crede ma un limite c'è e lo abbiamo superato da molto troppo tempo.

Anonymous said...

Berlusconi governa con un coltello puntato alla gola,la magistratura può colpirlo in qualunque momento con azioni penali o civili,non importa quanto assurde o indegne di un paese democratico.Arrivati a questo punto dovrebbe aver capito che un potere come quello della magistratura non può essere lasciato a se stesso ma dovrebbe essere invece sottoposto a qualcuno,come tutti gli altri poteri dello stato.Se farà una riforma per risolvere i problemi della magistratura bene,altrimenti farà la figura dei quaquaraquà della sinistra che cianciano di conflitto di interessi senza avere nessun intenzione di risolverlo
Toni

Cachorro Quente said...

Ismael, non sono un giurista (e tanto meno un costituzionalista) ma ti invito a guardare il link che ho postato prima: http://spacepress.wordpress.com/2008/07/29/limmunita-parlamentare-in-europa/
La fonte è ahimè di evidente ispirazione grilliana, ma non ho trovato altri riassunti in giro per internet (se qualcuno mi dà un link mi fa un piacere); il fatto è che in realtà l'istituto dell'immunità nei paesi europei non è affatto una costante e quando c'è è spesso più limitato di quello che vigeva in Italia prima del '93.
In linea di massima nelle monarchie costituzionali (in cui in genere l'immunità vale per il Re) e anche nei sistemi repubblicani in cui il premier è un primo ministro (dove può esserci un'immunità per il presidente della Repubblica, come in Francia) questo non ha privilegi rispetto agli altri parlamentari.
Non è mia ambizione discutere dell'istituto dell'immunità con competenza e conoscenza dei fatti, solo
a) contestare un'affermazione fatta nel post da JimMomo
b) porre dei dubbi, in maniera (te lo assicuro) il meno possibile capziosa e retorica.

Comunque resta il fatto che qua stiamo a parlare ma nel frattempo quello sta decisamente sragionando, è messo proprio male, sono sinceramente preoccupato per la sua salute psichica, e tra l'altro ha reagito come se l'avessero già condannato.

Sagredo said...

Ma l'immunita' parlamentare si applica anche ai reati comuni o solo quelli politici?
Questa distinzione non vi sfiora?

Anonymous said...

Sarebbero incommentabili, uno fa uno sforzo di fantasia per amor di patria.

Ma io imparo, caro Jim, ogni giorno. Da questa vicenda per esempio ho imparato che:

1) le aspettative tue, di Alfano e Napolitano, si fondavano semplicemente sul fatto che la sentenza sul lodo schifani NON avesse rilevato l'incostituzionalità dell'iter legislativo. Ma dal momento che la sentenza dichiarava anche che l'infrazione degli artt. 3 e 24 assorbiva ogni altra considerazione, la vostra era solo una (fondata) supposizione.
Difatti, come diversi costituzionalisti e membri emeriti hanno spiegato, la Corte *esattamente per mantenersi il più coerente possibile alla giurisprudenza*, può scegliere di sentenziare in base al parere più largo, non necessariamente al "prius logico". Se 15 membri dicono art. 3 e soltanto 10 dicono art. 138, probabilmente la sentenza finale assorbirà il 138 nel 3 che è unanime. E le motivazioni di occuperanno del 3, tralasciando il 138.

2) ma tu credi davvero che nessuno dei giudici, già comunisti nel 2004, abbia sollevato l'art. 138? Dunque, basta che a quelli se ne siano aggiunti altri, ed ecco fatto. Non c'è bisogno di pensare che abbiano volontariamente depistato il parlamento, mi pare.

3) Berlusconi e Di Pietro continuano ad aggredire Napolitano. Sarebbe il caso di piantarla di attaccarlo facendo finta di difenderlo ("ma quant'è debole, poverino").

Ciò detto, e ricordando a te e a Capezzone che approfondire non significa spingere la lingua più a fondo, tolgo il disturbo.

Return

JimMomo said...

Cachorro, non pretendo che i post vengano letti integralmente. Tuttavia, l'immunità non è che un contrappeso all'interno di un sistema di più poteri. Per fare un confronto con altri paesi non dovresti guardare solo all'immunità, ma anche al potere che intende limitare. Nel senso che se in un paese i pubblici ministeri sono sottoposti all'Esecutivo, o addirittura semplici impiegati pubblici, ci sarà bisogno di un'immunità più blanda o addirittura di nessuna immunità.

Per quanto riguarda Return, l'ultima frase si commenta da sola. Siccome questa è casa mia e tu sei un ospite, il prossimo commento in cui trovo una frase insultante te lo cancello, così ti faccio passare la voglia.

A beneficio di quanti si prendano la briga di capire, nella sentenza del 2004 non solo non si faceva riferimento all'art. 138, ma una delle motivazioni escludeva in modo categorico che la legge in questione fosse un'immunità, e che quindi necessitasse di legge costituzionale. La Corte si preoccupava che l'alta carica potesse in ogni momento non avvalersi della sospensione del processo. Questo prova che la Corte nel 2004, come racconta Vaccarella, escludeva del tutto la violazione del 138, altrimenti si sarebbe contraddetta sollevando quella preoccupazione, visto che ad una immunità costituzionalmente garantita non si può rinunciare, essendo legata alla funzione non si può rinunciare.

Anonymous said...

Vaccarella si dimise dalla Consulta denunciando le indebite pressioni del governo Prodi. Lui era stato eletto in quota PdL, per volere di Silvio Berlusconi in quale oggi lamenta che Napolitano... non abbia fatto abbastanza pressioni. Ora è uno dei legali Fininvest nel processo Mondadori. Questo tanto per inquadrare la fonte e giudicare, direbbe il premier, la sua imparzialità.

Lui dice che la questione dell'art. 138 fu discussa e risolta. Altri giudici hanno fatto capire l'esatto opposto, che fu accantonata.

Non bisognerebbe presentare opinioni di parte, senza alcuna verifica, come oro colato, non ti pare?

Return

Cachorro Quente said...

Giusto appunto. Non conosco abbastanza dei sistemi giudiziari degli altri paesi (ma non mi pare che negli USA gli equivalenti dei nostri PM - district attorney, general attorney ecc. - siano dipendente dall'esecutivo nè meri impiegati pubblici, e non esiste nessun tipo di immunità) per risponderti nel merito. Comunque la si guardi però l'immunità riguarda la figura del parlamentare, non esclusivamente le "massime cariche dello stato".

Se per assurdo oggi cadesse il governo e domani vincesse il PD, vigente il Lodo Alfano ti troveresti con Presidente della Repubblica (di sinistra), Presidente del Consiglio, Presidente della Camera e del Senato (nominati dalla sinistra) coperti, e le "toghe rosse" libere di perseguitare l'opposizione.

E' evidente la contingenza del Lodo Alfano, una legge che non ha nessun valore universale ma mira a proteggere un individuo.

Poi non capisco perchè si insiste tanto sull'articolo 138; a parte che ho letto interpretazioni opposte alla tua, perchè dai per scontato che le modifiche fatte rispetto al Lodo Schifani rendano la legge compatibile con l'art. 3?

JimMomo said...

Sugli Usa ti sbagli, è proprio così. Riguardo all'art. 138, lasciamo perdere Vaccarella, che è di parte, come di parte sono chiaramente le interpretazioni contrarie, e andiamo a leggere la sentenza del 2004. Nessuno ha ancora spiegato la contraddizione che vi sarebbe tra una delle violazioni addotte per la precedente bocciatura (il diritto alla difesa) e il presunto assorbimento in quella sentenza della violazione del 138. Finché qualcuno non mi spiega come sia possibile considerare nella stessa sentenza il Lodo Schifani sia un'immunità sia una sospensione, mi tengo i miei sospetti.

Anonymous said...

Allora facciamo che aspettiamo le motivazioni, così potremo entrare nel merito, anziché lanciare sospetti e gridare al pericolo sciita.

Quanto all'ignobile cagnara sulla parzialità del Presidente Comunista, oggi Breda sul Corriere scrive non solo che Napolitano si è rifiutato di premere sulla consulta, come richiestogli da Alfano. Ma anche che il riferimento di Berlusconi al giudice Paolo Grossi come prova della parzialità delle nomine di Napolitano è l'ennesima falsificazione: non solo Grosso è cattolico-tradizionalista (ma quale comunista) ma Berlusconi stesso avrebbe detto "firmo a occhi chiusi, perché ho visto il suo curriculum straordinario".

Questi sono i Guardiani della Rivoluzione, e questi sono i premier bugiardi che si indignano e berciano stronzate eversive quando uno rispetta le regole.

Fa' un po' te

Return

Fiandri said...

Dove hai letto la sentenza che commenti? No, perché io non ho trovato il testo, puoi linkarlo?

Mi risulta però - lo ha notato già un commentatore - che la censura in questo caso non riguardi l'art. 138 Cost., ma l'art. 3 Cost. E che la questione riguardante l'art. 138 Cost. sia assorbita, così come altre sollevate, dalla contrarietà al principio di uguaglianza.

Pietro said...

http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/politica/giustizia-13/pace-commento/pace-commento.html