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Tuesday, November 03, 2009

Altro che crocefisso, smascherato l'inganno della scuola statale

Levata di scudi praticamente unanime da parte del mondo politico per la sentenza della Corte europea dei diritti umani contro il crocefisso nelle aule. Della sentenza non mi scandalizza il merito, che anzi per lo più condivido: è ovvio che dal momento che la scuola è pubblica, l'ambiente educativo dovrebbe essere il più possibile neutro dal punto di vista della religione, come della razza, del sesso, eccetera. D'altra parte, c'è piena libertà di scegliere una scuola non neutra dal punto di vista religioso, optando per una scuola privata cattolica. L'equivoco quindi nasce dalla proprietà statale delle scuole, ma il discorso, più che per il crocefisso (il cui significato sembra davvero a cavallo tra il religioso e il nazional-popolare) dovrebbe valere per l'ora di religione, che al massimo dovrebbe essere storia delle religioni o religioni comparate.

Fin qui rimaniamo nell'ambito della discriminazione religiosa. Ma la sentenza, così come riportata dai siti d'informazione, non mi convince laddove cita il «pluralismo educativo» e «una violazione del diritto dei genitori a educare i figli secondo le loro convinzioni». Qui si apre un vero e proprio vaso di pandora, che ha ancora una volta a che fare con la proprietà e la natura statale della scuola. C'è davvero «pluralismo educativo» nelle nostre scuole statali, o è solo un mito che raccontiamo a noi stessi (o che ci viene inculcato), mentre in realtà viene esercitato un "monopolio educativo" da parte dell'insegnante che ti capita in sorte e che nessuna famiglia ha scelto? I genitori hanno certamente il diritto a educare i figli secondo le proprie convinzioni, ma dal momento che li affidano a una istituzione, in qualche modo accettano di porre dei limiti a quel diritto. Nel caso di una scuola privata, scelgono effettivamente secondo le proprie convinzioni. Nel caso di una scuola statale, vengono illusi dal mito del «pluralismo educativo». Perché - se la mettiamo su questo piano - io genitore dovrei accettare che mio figlio debba studiare storia sul Villari (che dovrei pure comprare con i miei soldi)?

Infine, sono rimasto non poco sorpreso dalla nazionalità dei sette giudici autori della sentenza: un belga, un italiano, ma anche un portoghese, un lituano, un ungherese, un serbo e un turco (!). Un turco che giudica sul crocefisso in Italia sembra un paradosso! E qui si apre una problematica ancora più ampia, quella della legittimazione della giurisdizione delle corti internazionali. Quanto è sopportabile, da un punto di vista liberale, che una simile giurisdizione sia fondata su dei trattati internazionali? Per altro, già la nostra Corte costituzionale si era espressa sul medesimo caso. Posso capire che se un ordinamento non vuole o non può esprimersi a tutela dei diritti dei cittadini (ciò che accade spesso nelle dittature), possa intervenire una corte sovranazionale. Ma rimango convinto che all'interno di un Paese democratico i cittadini debbano essere giudicati, e le controversie risolte, da giudici che derivano la loro autorità dalla comunità cui appartengono. La giurisdizione è una cosa delicata, non basta un trattato internazionale a legittimare un tribunale.

4 comments:

Cachorro Quente said...

"Infine, sono rimasto non poco sorpreso dalla nazionalità dei sette giudici autori della sentenza: un belga, un italiano, ma anche un portoghese, un lituano, un ungherese, un serbo e un turco (!)Un turco che giudica sul crocefisso in Italia sembra un paradosso! "

Posto che alcune obiezioni che muovi sono sensate, questo periodo mi pare invece totalmente opinabile. Cioè, non conoscendo le istituzioni europee non capisco perchè ci siano dei giudici non appartenenti alla UE, ma che ti hanno fatto ungheresi e portoghesi?

E il fatto che ci fosse un giudice turco non è paradossale, anzi... una lezione di storia. Vedi alla voce Mustafa Kemal.

Anonymous said...

questa buroeuropa non ne coglie una giusta.

eh sì, perché ora la "laicità" ( ma che vuol dire??? ) si misura dai crocifissi nelle scuole!!!

a me sembra solo che ci vogliono omologare in un grande pensiero unico.

io direi pure di abbattere tutte le cattedrali cristiane...

patetici.


io ero tzunami

Anonymous said...

Mamma li turchi.

Sempre meglio.

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JimMomo said...

La Corte europea dei diritti umani NON E' una istituzione della UE! E' un altro vecchio arnese nato per altri scopi che riunisce ben 47 Paesi tra i più disparati. Ci sono anche la Russia e l'Azerbaigian! Sono certo che su siti, agenzie e giornali la confusione su questo sia stata massima, ahimé