Gli Stati Uniti hanno il coraggio di mandare segnali a Putin. E l'Europa?
Vladimir Putin intasca la rielezione con un plebiscito, come previsto, e con un'affluenza alle urne più alta di quanto sperasse. Formula quasi perfetta, se non fosse per le pesanti critiche arrivate nel pomeriggio dagli Stati Uniti: il presidente russo, si dice, deve fare di meglio in termini di democrazia. «Non abbiamo bisogno di lezioni di democrazia», è stata la stizzita risposta. Che gli altri candidati si posizionino un po' meglio del previsto non dà fastidio al presidente, anzi: un plebiscito oltre il 70% sarebbe stato imbarazzante. Restano il problema della non alternativa a Putin, come i dubbi su una campagna senza dibattito, la disparità di copertura e le intimidazioni sui candidati, le pressioni sugli elettori, l'imbavagliamento dei media, lo smantellamento degli "oligarchi", l'insediamento nell'apparato statale dei silovki, gli uomini dei ministeri forti (Servizi, Interni, Difesa).
Pesanti le critiche Usa perché giungono dai più alti livelli della politica estera.
Colin Powell: «Non è il tracollo totale della democrazia, ma devono fare di meglio», ha dichiarato alla Fox, precisando di aver «direttamente espresso al presidente Putin e ad altri leader, la richiesta di dover lavorare su certi aspetti» della vita politica, affinché si possa parlare di vera democrazia. Il segretario di Stato ha parlato apertamente di «preoccupazione per il modo in cui si è arrivati a questa elezione, come d'altronde a quella per il rinnovo della Duma, il parlamento russo, non tanto tempo fa».
«Dato che il presidente Putin è talmento favorito in questa elezione, e, francamente, i russi lo amano, e lo rieleggeranno senza difficoltà, non capisco bene perché debbano impedire agli altri candidati di partecipare a pari titolo al processo elettorale».
Lanciato il messaggio, ha poi precisato di non ritenere «che la democrazia sia in pericolo in Russia». Tuttavia, ha aggiunto, «i russi devono capire che per avere una vera democrazia, riconosciuta dalla Comunità internazionale, bisogna dare ai candidati sfidanti lo stesso spazio del presidente. Bisogna essere sicuri che non vi siano degli ostacoli alla piena partecipazione al processo elettorale».
Condoleeza Rice: «L'amministrazione Bush è preoccupata per l'indipendenza dell'informazione in Russia». «Siamo preoccupati dal fatto che le elezioni non abbiano permesso un dibattito completo tra i candidati», ha rincarato alla Nbc la consigliere per la sicurezza nazionale Usa.
Dall'Europa? Congratulazioni e vodka naturalmente.
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