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Monday, March 15, 2004

Per ciò che siamo, non per ciò che facciamo
«Hanno creduto davvero, gli europei, che i terroristi – che avevano dichiarato il jihad contro tutti "gli infedeli e i crociati" – si sarebbero fermati con New York e Washington? E hanno creduto davvero che i leader carismatici del jihad si sarebbero placati con parole garbate e contratti generosi? I jihadisti hanno reso palese che ci attaccano per ciò che siamo – liberi e democratici e tolleranti – e non per ciò che facciamo. Non esistono politiche astute che ci salveranno da questo conflitto. Possiamo vincere o perdere, ma non possiamo fuggire. Fortunatamente, questa è una guerra che può essere vinta piuttosto velocemente, se combattiamo per i nostri valori e sosteniamo i milioni d'individui in Medio oriente che desiderano la libertà. Ci sono state enormi manifestazioni prodemocrazia in Siria sabato scorso, qualcosa che non si vedeva da una generazione. Non passa settimana senza simili manifestazioni in Iran, e lo zelo democratico ha contagiato persino l'Arabia saudita. Questa gente, di cui si compone la stragrande maggioranza della popolazione in medio oriente, è la nostra arma più affidabile ed efficace contro i terroristi. Sarebbe ora – prima che sia troppo tardi – che il mondo Occidentale rivendicasse i propri valori, sostenesse le forze di una rivoluzione democratica, e portasse la guerra nelle capitali dei maestri del terrore. Più velocemente, per favore».
Michael Ledeen

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