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Tuesday, March 09, 2004

Il bollito sì, ma in salsa rossa
Al caro Giuliano Ferrara vorrei dire che il "bollito", servito con qualche tipo di salsa, verde o rossa, può senz'altro avere un gusto gradevole. A me non è mai piaciuto, ma questa possibilità esiste, qualcuno ne è attratto in modo inesorabile. Quando ieri sera in tv, da Socci, Achille Occhetto ha perso le staffe e ha gridato «noi pacifisti siamo antropologicamente e moralmente superiori a voi!». Non ha detto una banalità, ma, in un certo senso, una verità. Una verità inquietante. Da Bertinotti a Occhetto, passando per i leader dei movimenti, l'operazione che si sta tentando è puramente ideologica. Ritenere il pacifismo e i movimenti espressioni di un'"umanità nuova", depositaria della verità, ad un livello più evoluto di consapevolezza, moralmente superiore appunto, e propagandare questa tesi, aggregare militanti e sostenitori su questi presupposti, ci porta dritti alla ri-fondazione di un'ideologia di tipo messianico che prende le sembianze di un pericoloso mix di quelle del secolo scorso. La consapevolezza di essere «superiori» - moralmente, per razza, per nazione, o per classe - ha portato nel mondo infiniti lutti e chi ci ha creduto ha fatto in genere una gran brutta fine. Se esistono esseri umani superiori ed esseri umani inferiori, è in nome di questa differenza che tutti i peggiori crimini sono stati giustificati in passato e si possono ancora giustificare. All'orizzonte da questa prospettiva, nuove "soluzioni finali", il nostro olocausto.

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