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Monday, March 29, 2004

Il professorino
Giuliano Amato è venuto a dare lezioni di governance globale alla Convention radicale (riascoltalo). Sullo sfondo, ma molto sullo sfondo del suo intervento, il confronto con Pannella per un eventuale (improbabile per -s-fortuna) intesa per le europee. Ci spiega che i governi europei ignorano l'agenda politica globale più reale e urgente. Lui invece sa quali sono i veri problemi del mondo. Proprio lui, la quintessenza della sinistra tecno-burocratica, degli opportunismi, delle sviste, degli sprechi, di tasse e protezionismi. Lezioni le dovrebbe prendere (almeno dai radicali) e non dare. Ha eluso i nodi del dialogo possibile propinando una prolusione fumosa, una coltre di principi, enunciazioni retoriche (alcuni erano affondi di bassa propaganda), le classiche belle parole a cui non seguono mai i fatti. Se Pannella aspettava chiarezza sullo stato d'avanzamento del loro dialogo, si dovrà rassegnare a trarne un po' di visibilità, o - magari - qualche poltrona, che serve come il pane.
Peccato che i radicali in platea si sono presi i complimenti e, prosciutti sulle orecchie, hanno applaudito sonoramente, mentre il furbastro gli ha fatto perdere tempo, ma nessuno se ne è accorto, o è in condizioni di ammetterlo.

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