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Friday, February 26, 2010

Occhi puntati su Fini

Il Corriere dà Gianfranco Fini «impegnato nel lanciare la "fase due" del suo percorso politico». Dopo essersi differenziato dalla destra tradizionalista e dal partito di cui è cofondatore, cui rimprovera di essere rimasto indietro nella riflessione politica, su temi quali la bioetica, l'immigrazione e la cittadinanza, la legalità, vorrebbe aggiungere ad essi anche l'economia. Sono curioso di vedere quindi come si comporterà domani alla tavola rotonda organizzata da Benedetto Della Vedova, dall'emblematico titolo "Placata la bufera, torniano al libero mercato".

Se anche in economia vorrà distanziarsi dall'attuale linea del governo, Fini non potrà che convergere sulle posizioni liberiste dellavedoviane. Il che lo porrebbe in competizione con un altro personaggio politico che, come lui, mira alla successione di Berlusconi: il ministro Giulio Tremonti. I presupposti, insomma, per una svolta "liberista" di Fini, sembrerebbero esserci tutti e aspettiamo con ansia l'evento.

Ma se così fosse, sarebbe ancora più clamorosa di quelle sulla bioetica e l'immigrazione, visto che solo pochi mesi fa - non anni - Fini sposava l'anti-mercatismo viscerale del ministro dell'Economia, superandolo anzi in rigore. E d'un colpo contraddirebbe i freni statalisti posti per anni, da leader di An, al governo Berlusconi. E' passato per lo più inosservato, ma al convegno di Gubbio Fini ha definito «geniale» l'intuizione della «lotta al mercatismo». E passi, fin qui siamo al ministro Tremonti, ma poi è andato oltre, accusandolo di non fare abbastanza: «Bisogna tradurla» la lotta al mercatismo e «non credo che l'ultima Finanziaria sia stata un esempio di lotta alle degenerazioni del mercato», ha aggiunto. E sembrava proprio Bersani quando ha accusato il governo di negare la crisi, o quando ha lamentato che «nell'ultima Finanziaria c'è ben poco di politiche autenticamente di solidarietà sociale».

1 comment:

Anonymous said...

uhmmm...lo spero tanto ma credo che fini non avrà il coraggio di...diciamo mettere su un partito liberale.

soprattutto non-vaticanista.

ed allora mi chiedo, perché "frequentare" casini ed i neocatecumenali in genere?

ripeto, lo spero ma ci credo poco.

ciao.

io ero tzunami