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Tuesday, November 04, 2008

Solo in America è possibile un Obama

E' stata una campagna presidenziale entusiasmante e, come già sembra evidente dalle immagini delle file ai seggi, tra le più partecipate. Gli americani hanno già bocciato alle primarie le scelte dei vertici dei partiti e con le elezioni di oggi dimostrano la vitalità della democrazia americana, che rimane con tutti i suoi difetti un modello insuperato.

Qui com'è noto si preferisce McCain, ma se Obama dovesse vincere, da quel momento sarà il "mio" presidente. Non so quanti possano dire la stessa cosa nei confronti di McCain. Sottoscrivo le parole di Enzo Reale: «Dovesse vincere Obama, non lui ma il fatto stesso della sua elezione renderebbe la città sulla collina ancora più splendente». Sì, perché sarebbe non solo il primo presidente di colore, ma anche il primo presidente figlio di un immigrato africano. Per la sua biografia, al di là delle sue proposte politiche, la vittoria di Obama dimostrerebbe che nell'America di Bush il "sogno americano" è ancora vivo e in ottima salute, se un autentico outsider, per di più di una minoranza, può arrivare alla Casa Bianca o sfiorarla. Ma non bisogna dimenticare che su questo aspetto anche i Repubblicani, e proprio Bush, hanno dato lezioni, collocando in uffici di assoluto rilievo autorevoli personalità di colore, come Colin Powell e Condoleezza Rice.

Mi auguro di dover restare sveglio tutta la notte per assistere alla rimonta di McCain, ma la mia previsione, nonostante i sondaggi abbiano a mio avviso sovrastimato il vantaggio di Obama, è Obama 311 - McCain 227 (al massimo, Ohio e Virginia lo porterebbero a 260). Ciò significa che intorno alle 2 potremo andarcene tutti a letto.

5 comments:

Anonymous said...

Premmetto che che quello che sto per dire è contemporaneamente un'impressione e una grande semplificazione, e perciò sottoscrivo io stesso le eventuali critiche.
Ho comunque l'impressione che Obama non sia un granchè come candidato, per usare un parallelo una specie di Segolene Royale, molto fumo mediatico e la carta della rivincita dello svantaggiato (nero) analoga alla svantaggiata (donna). La differenza fondamentale è che Segolene aveva di fronte Sarkozy, Obama ha di fronte il più grigio e mediocre candidato Repubblicano che si sia mai visto. Lo dico da simpatizzante Repubblicano, ma purtroppo questa è la mia impressione per quanto superficiale. Cumino

Anonymous said...

Dalla tua previsione mi pare invece che l'unico che ha sovrastimato McCain sei tu

Anonymous said...

Aspetta aspetta c'è il livoroso reduce del Vietnam in rimonta, aspetta aspetta... eccolo arriva...
eh eh eh

Bye bye neo cons, a mai più, se dio vuole!!!
salutatemi giuliano ferrara!!!
e pure 1972, con i suoi 'interessantissimi' scritti

Anonymous said...

E bravo Obama!

Ma adesso li voglio proprio vedere gli obamiani de noantri quando Obama ci chiederà più denaro e soprattutto più truppe operative in Afghanistan!

Li aspetto tutti... ;D

JimMomo said...

Cumino, più che di mediocrità, a mio avviso si tratta del fatto che McCain si è trovato a dover resistere all'urto di un evento storico e di 4 anni disastrosi di Bush. Non sarei così severo con McCain, anche se degli errori, comunque non decisivi, li ha fatti. Mi spiegherò meglio in un prossimo post.

Al fazioso anonimo: ho sovrastimato McCain? Non credo. Non ho previsto un testa a testa, ma una vittoria schiacciante. Mi sono semplicemente tenuto cauto, come d'altronde è stata molto più cauta la Cnn. Hanno aspettato le 5 per dichiarare il vincitore, anche se dalle 2:30 il trend era chiaro.

In Indiana, Ohio, Virginia e Florida, la partita si è chiusa comunque con margini stretti e la mia cautela è consistita nel dare Indiana e Florida a McCain.