Un vigoroso atto di difesa del libero mercato è stato il discorso pronunciato dal presidente americano ormai uscente George W. Bush, giovedì scorso, a New York. Concetti poi ripetuti nei suoi interventi al summit.
Riconoscendo la necessità di mercati finanziari «più trasparenti e adeguatamente regolati», e di istituzioni come Fondo monetario internazionale e Banca mondiale più aperte alle nazioni in via di sviluppo, «più trasparenti, responsabili ed efficaci», Bush ha però sottolineato che «l'intervento pubblico non è una cura», ricordando come la storia abbia dimostrato che «la più grande minaccia al benessere economico non è troppo poco intervento del governo nel mercato, ma l'eccessivo intervento», come nel caso di Fannie Mae e Freddie Mac.
«C'è una lezione evidente: il nostro scopo non dovrebbe essere più governo, ma un governo più intelligente. Se le riforme nel settore finanziario sono essenziali, la soluzione a lungo temine ai problemi di oggi è una sostenuta crescita economica. E la via più sicura per quella crescita è il libero mercato... La crisi non è stata un fallimento del libero mercato. E la risposta non è tentare di reinventarlo. E' risolvere i problemi, fare le riforme, e andare avanti con i principi del libero mercato che hanno garantito benessere e speranza ai popoli di tutto il mondo.Anche Bush si è pronunciato contro il protezionismo, sostenendo che «importante come mantenere il libero mercato all'interno degli stati è mantenere la libera circolazione di beni e servizi tra gli stati».
Il capitalismo non è perfetto. Ma è di gran lunga il più efficiente e giusto modo di organizzare l'economia. Il capitalismo offre alle persone la possibilità di scegliere dove lavorare e cosa fare, di comprare e vendere i prodotti che desiderano, e la dignità che deriva dal trarre guadagni dal proprio talento e dal duro lavoro. Il libero mercato fornisce gli incentivi per lavorare, innovare, risparmiare, investire e creare lavoro. Il libero mercato offre a un marito e a una moglie la possibilità di avviare una loro attività, a un immigrato di aprire un ristorante, a una madre single di tornare al college e costruirsi una carriera migliore. E' ciò che ha permesso alle imprese nella Silicon Valley di cambiare il modo in cui il mondo vende i prodotti e cerca le informazioni. Che ha trasformato l'America da una frontiera rocciosa a una nazione che ha dato al mondo il battello a vapore e l'aereoplano, il computer e la TAC, internet e l'iPod... Le nazioni che hanno perseguito altri modelli hanno conosciuto esiti devastanti... Le prove sono inequivocabili: se vuoi crescita economica, giustizia sociale e dignità umana, il libero mercato è la strada che fa per te».
«Tenere i mercati aperti al commercio e agli investimenti è necessario soprattutto durante periodi di crisi economica. Subito dopo il crack finanziario del 1929, il Congresso approvò la "Smoot-Hawley tariff", una misura protezionistica volta a separare l'economia americana dalla competizione globale. Il risultato non fu la sicurezza economica, ma la rovina. I leader mondiali devono tenere a mente questo esempio e respingere la tentazione del protezionismo».
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