E' tempo di bilanci per l'amministrazione Bush e David Frum elenca 8 fatti per i quali Bush a suo avviso verrà giudicato dalla storia in modo meno severo di quanto stanno facendo oggi i suoi contemporanei, sotto i colpi della crisi economica e con in mano gli indici di popolarità al minimo.
1) Una crescente partnership per la sicurezza tra Stati Uniti e India, uno dei maggiori successi di politica estera di Bush. La sua intesa strategica con l'India potrebbe rivelarsi «il più importante fatto geopolitico del 21esimo secolo»;
2) La guerra in Iraq si sta concludendo con una riconciliazione politica all'interno dell'Iraq e una durevole alleanza tra Iraq e Stati Uniti. Bush lascia la Casa Bianca con un Iraq «pronto a diventare per lo meno un paese normale, in pace con se stesso e i suoi vicini»;
3) Le speranze di Bush per un Medio Oriente democratico non sono divenute realtà. Ma la Libia ha abbandonato il programma nucleare, l'Arabia Saudita è meno ambigua con al Qaeda, Hamas è isolata e la seconda Intifada palestinese è stata sconfitta;
4) Non ci sono stati più attacchi terroristici su territorio americano dopo l'11 settembre;
5) In Sud America il "piano Colombia" ha funzionato, il Messico ha completato la sua seconda elezione presidenziale democratica e il regime di Chávez va verso il collasso a causa della sua incompetenza economica;
6) Il programma nazionale di prescrizione dei farmaci voluto da Bush solleva gli ultra-sessantacinquenni dalla paura di non potersi permettere le medicine di cui hanno bisogno;
7) Bush ha incoraggiato l'industria del nucleare;
8) Dopo l'11 settembre Bush è stato un appassionato difensore della vasta maggioranza di musulmani rispettosi della legge e forse anche per questo la temuta ondata di odio razziale non si è verificata.
«Questa eredità candida Bush per un posto sul Monte Rushmore?» si chiede Frum. «Probabilmente no. Ma forse gli garantirà un trattamento migliore dalla storia di quello ricevuto dai suoi contemporanei».
1 comment:
maronna....
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