Ieri il mitico generale Petraeus era a Roma. Oltre a incontrare Berlusconi, Frattini e La Russa - probabilmente per sondare la disponibilità dell'Italia a mandare altri soldati in Afghanistan, oppure a modificare in modo estensivo le regole di ingaggio cui si attiene oggi il contingente italiano - è passato al Centro studi americani, a Roma, in Via Caetani, dove ha rivelato i "segreti" della sua strategia vincente in Iraq.
David H. Petraeus è infatti il generale che ha attuato sul campo il "surge" deciso dall'amministrazione Bush in Iraq. Speriamo che i presenti - Giuliano Amato, Massimo D'Alema, Francesco Rutelli e Piero Fassino - abbiano preso appunti. Il "surge" è consistito nell'applicazione di una serie di «concetti», non solo nell'aumento del numero dei soldati. Sono state intraprese azioni militari, civili ed economiche finalizzate ad un unico obiettivo, quello di «dare sicurezza alla popolazione, far sentire che il nostro lavoro è a suo beneficio».
Con l'"operazione Anaconda", ha spiegato il generale, sono stati rimossi tutti gli elementi necessari alla guerriglia per sopravvivere e alimentarsi: denaro, sostegno popolare, armi, zone sicure, guerriglieri stranieri, ideologia e leadership di al Qaeda. Un aspetto cruciale è stato quello della «riconciliazione». E' la parte più pragmatica della strategia: parlare con il nemico, per «separare i riconciliabili dagli irriconciliabili». Ma attenzione a non fraintendere. Non si tratta, come avrete letto su qualche giornale, di arrendersi al fatto che occorre negoziare anche con i terroristi, ma partendo da una posizione di forza sul campo di capire chi sono i «riconciliabili», accertandosi prima di tutto delle loro reali intenzioni, e portarli dalla propria parte, per avere più facilmente la meglio sugli irriducibili.
Le tribu sunnite sono state reintegrate nel sistema politico, privando così al Qaeda di gran parte del sostegno di cui godeva. Infine, una politica per dare lavoro e servizi, guadagnando così alle forze della coalizione un sostegno senza precedenti da parte degli iracheni.
Alla base di questa strategia, però, non bisogna dimenticarlo, come elemento non sufficiente ma necessario, c'è l'aumento delle truppe. E non è un caso che Petraeus ha detto esplicitamente di sostenere la richiesta del generale David McKiernan di inviare altri 20 mila soldati americani in Afghanistan, che sarebbero utilizzati per compiere solo azioni razionali, definite «clear and hold». Un aumento di truppe che è anche nei piani del presidente-eletto Obama.
In Iraq, ha spiegato, «abbiamo cominciato a liberare solo le aree che eravamo in grado di mantenere. Così la popolazione capiva che eravamo lì per restare e ha cominciato a indicarci dove erano nascoste le armi». Questo approccio ha quindi consentito di effettuare operazioni mirate contro le zone controllate dai terroristi, ha osservato Petraeus, prima ad Anbar, poi a Ramadi e a Baquba, e infine contro gli estremisti sciiti a Bassora. Solo due anni fa ben 7 milioni di iracheni erano sotto il controllo di al Qaeda, che ora in Iraq può dirsi sconfitta, mentre le statistiche mostrano che le vittime di violenze tra le diverse etnie sono crollate quasi a zero, così come si è ridotto al minimo dall'estate 2003 il numero dei civili uccisi in attentati.
6 comments:
in questi giorni non ho visto i tg, la notizia è stata ripresa anche dalla TV oppure la televisione italiana fa sempre schifo?
ma Petraeus chi è? l'amarissimo?
meglio ridere di un post del genere...
fede fatti una tisana, invece di pensare a fare la guerra a gente inesistente
Adriano ma che stai a dì?
Gente inesistente? Già perché i talebani e i loro amici terroristi sono inesistenti vero?
Il generale Petraeus è un eroe che ci ha dato una speranza di poterla vincere questa guerra al terrorismo!
Un grazie a lui e a tutti i soldati della coalizione.
Ma ancora prendete sul serio e meritevoli di risposta i deliri di adriano?
X Anonymous: solitamente rispondo a tutti, anche a chi lascia commenti a dir poco imbarazzanti, anche se a volte mi verrebbe voglia di lasciar perdere! :-D
Lullaby
primo ti sei appropriato del titolo di una canzone dei Cure e questo non è bello...
secondo, i commenti imbarazzanti, e a mio avviso da cerebrolesa, sono i tuoi.
Guerra al terrorismo? Tu credi davvero che ci sia una guerra al terrorismo? Bella animella candida che sei... tu e i tuoi compari forcaioli d'occidente
La guerra ce l'avete nel cervello devastato che la sottocultura occidentale vi ha plasmato.
Sei francamente ridicola, visto anche che segui il blog di una poveretta come la maialina col rossetto
a bien tot
adriano
tzunami ricordati che non puoi avermi... inutile che insisti!
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