Se si semina sudditanza, si raccoglie irrilevanza. E il fatto che tra i radicali alla sola Emma Bonino sia stata offerta una candidatura nelle liste del Pd la dice lunga sul suo atteggiamento remissivo in questo anno e mezzo al governo a braccetto con D'Alema.
Già, torniamo sui radicali, che hanno speso tutti i 18 mesi di questa legislatura cercando di dimostrarsi il più possibile affidabili e leali. Peccato però, che non si stia dimostrando una strategia vincente per farsi accettare. Hanno fatto male i loro conti: era ampiamente prevedibile che colui il quale avrebbe usufruito della loro inedita e costosa (dal punto di vista dell'immagine) affidabilità, e quindi avrebbe potuto ricambiarla in futuro con un minimo di riconoscenza, cioè Romano Prodi, era chiaro - dicevamo - che non avrebbe gestito la fase successiva. Dell'affidabilità dei radicali Veltroni non sa che farsene.
Intendiamoci: a nostro avviso i post-comunisti non avrebbero in ogni caso cambiato idea sui radicali. E' da quarant'anni che li respingono, li sabotano e quando possono tentano di cancellarli dalla scena politica italiana. E però è anche vero che Pannella questo lo sa benissimo da tempo, era stato avvertito - pensate - addirittura da Ernesto Rossi, decenni fa: perseverare è diabolico. E adesso la sua insistenza, la sua minaccia di "non mollarli", appare a tratti umiliante, masochistica, come se ci godesse nel sentirsi respinto. Patologia.
Ci ha provato l'"amico" Adriano Sofri, oggi su la Repubblica, a prendere le difese dei radicali respinti dal Pd veltroniano. Ma se questo è il loro avvocato, allora tanto vale che si difendano da sé.
Analizziamo la memoria difensiva redatta da Sofri e infatti vi troveremo le prove degli errori dei radicali. Ciò che dal punto di vista di Sofri appare degno di merito nelle loro scelte e nei loro comportamenti, ripugna la maggior parte dei militanti e simpatizzanti radicali, che in questi due anni hanno visto sconfessata la loro storia e disattesi persino gli impegni assunti in campagna elettorale. Ciò che a Sofri sembra apprezzabile è la causa dell'attuale irrilevanza politica ed elettorale dei radicali.
«La partecipazione al governo dei Radicali italiani non è più stata una circostanza "tattica", come potevano far temere i precedenti, ma un reimpianto saldo dentro la vicenda della miglior sinistra». Strano, perché in campagna elettorale si era parlato di «alternanza per l'alternativa», di una «minestra» che si era costretti a mangiare per uscire dall'isolamento e tirare il fiato, senza che ciò comportasse una revisione dell'analisi pannelliana delle due coalizioni come facce dello stesso regime. Ricordate il ritornello? «Palermitani e corleonesi» e bla bla bla...
«La pattuglia radicale non ha avanzato veti e ultimatum, gran voluttà dei commensali minori del governo Prodi. Venivano da una stagione dubbia, in cui avevano rischiato di sovrapporre americanismo e bushismo, e liberismo e feticismo del mercato: tentazioni abbandonate, con l'aiuto robusto dei fatti».
Pannella, Bonino e gli altri sappiano che citare a propria difesa la testimonianza di Sofri significa ammettere ciò che molti hanno ormai capito da tempo: che di "americanismo" e "liberismo" nei radicali non c'è più traccia. Sofri sarà anche contento, ma i radicali crediamo lo siano molto meno.
Forse è vero che nel 2006, senza di loro, il centrosinistra non avrebbe neanche pareggiato le elezioni. Ma oggi, quanti voti possono spostare i radicali a favore del Pd, dopo aver dissipato in soli due anni tutta la loro credibilità, senza trarne nemmeno il classico piatto di lenticchie? Stavolta abbiamo la sensazione che l'ostracismo di Veltroni non dipenda dall'allergia alla cultura liberale, ma da una scommessa che ormai, a causa della loro irrilevanza, non vale la posta. E in politica, si sa, nessuno fa beneficienza.
3 comments:
perchè sarà rilevante capezzone!
I radicali sono stati costretti ad essere docili con Prodi perche' avevano ZERO senatori a quindi ZERO merce di scambio a differenza di Mastella, Dini & C.
Elementare Watson!
Tu sì che sei rilevante e credibile. Siamo proprio fortunati ad averti. Mi stupisco che Veltroni e Berlusconi ancora non siano entrati in conflitto per averti con loro.
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