«Di fronte all'attacco a due concittadini, la Francia, unanime, risponde: "Noi non lo meritiamo, ci dovete un trattamento speciale. Noi non abbiamo mai approvato la guerra in Iraq, noi conduciamo in medio oriente una politica favorevole alla sovranità irachena e alla sovranità palestinese. Ci dovete ricompensare: rilasciate gli ostaggi, avete sbagliato obiettivo". No, purtroppo, per la Francia non è la fine dell'innocenza. All'indomani dell'assassinio di un giornalista italiano, la Francia rivendica uno statuto speciale.
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Hamas e Arafat non hanno condannato che vengano presi in ostaggio e uccisi dei civili, ma che vengano presi in ostaggio dei francesi, militanti contro la guerra. E non solo il governo francese, pienamente sostenuto dai media, accetta questo tipo di ragionamento, ma lo fa proprio per bocca del ministro degli Esteri. In un'intervista ad al Jazeera, Michel Barnier ha ben spiegato che gli appelli alla liberazione degli ostaggi arrivati dall'insieme dei paesi arabi e musulmani, di qualsiasi sensibilità e orizzonte, premiano "quello che fa da lungo tempo la Francia nella regione, in Iraq e in Palestina, per la dignità, la libertà e la sovranità dei popoli". Lo stesso ministro degli Esteri ha reclamato la liberazione degli ostaggi facendo riferimento alla politica francese, dissociandosi in questo modo da tutti gli altri paesi i cui cittadini hanno subito o subiranno la stessa sorte, nepalesi, americani, inglesi o italiani. Sono sbalordito che si possa ricorrere al bel principio della libertà e della sovranità dei popoli, nel momento stesso in cui si dice alla forza bruta: "Sono dalla tua parte, hai sbagliato obiettivo". Questa è la Francia di oggi: più agisce come Pétain, più prende arie da De Gaulle».
Alain Finkielkraut
Wednesday, September 08, 2004
La tragica illusione dei non belligeranti
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