Devo capovolgere un'opinione che espressi qualche tempo fa. Capita anche questo sul mio blog, abituatevi.
Romano Prodi non rappresenta per Berlusconi l'unica chance di essere rieletto, ma è l'unica possibilità che il centrosinistra ha di vincere. Ascoltando questa intervista - non la visione politica che offre ma la strategia che propone al centrosinistra - ho capito che la sa lunga.
Vuole le primarie per legittimare la sua leadership, per appassionare i militanti nella contesa e galvanizzarli poi sulla candidatura vincente; vuole chiarire prima i lati oscuri del centrosinistra per dare credibilità e stabilità alla coalizione e per evitare di finire impallinato alla prima mossa; vuole più potere dei singoli partiti e astutamente se ne tiene al di sopra per costruirsi un'immagine di «federatore» e "pacificatore" del centrosinistra; vuole che la coalizione si batta non contro Berlusconi, ma «per il cambiamento economico e politico del Paese»; vuole puntare tutto su programma e uomini convincenti, sbarazzandosi dell'ossessione che paralizza la sinistra, Berlusconi. Ecco la ricetta per vincere: «10% non nominare Berlusconi; 20% critica all'azione del governo; 70% programma e uomini».
Ecco, io credo che questa sia l'unica strada giusta, se qualcuno là a sinistra non vorrà azzoppare il cavallo vincente.
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