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Tuesday, November 15, 2005

Fosforati

Anche Andrea Nativi, su il Giornale, ha smontato le balle del documentario di Rainews24 sull'uso di fosforo bianco da parte dell'esercito americano nella battaglia di Falluja:
«Si parla in ogni caso di armi incendiarie, non di armi chimiche, perché altrimenti anche una bottiglia molotov diventerebbe un'arma chimica e chi la lancia un criminale di guerra.
(...)
impiegare il munizionamento al fosforo come arma diretta per sfruttare l'effetto secondario incendiario sarebbe del tutto improprio e inefficace: visto che la munizione ha uno scopo diverso e non è così letale».
E il ben poco bushiano John Pike ha fatto lo stesso dalle pagine del Corriere.
«Ma chi l'ha detta questa fesseria? Non è vero. Il fosforo bianco non è neppure particolarmente letale. Produce bruciature che possono essere molto dolorose, ma normalmente non uccide
(...)
Le immagini di quei cadaveri non dimostrano nulla. Anzi: dimostrano che quelle persone non sono state uccise dal fosforo bianco».
Riassume Camillo: non è un'arma chimica, non è illegale, brucia anche i vestiti, le immagini di Rainews24 non dimostrano niente, semmai il contrario e, soprattutto, averla usata "per uccidere" non ha alcun senso logico, strategico e militare.
Morrione? Il tuo bell'editoriale non basta più, urgono argomenti freschi. O il ritiro.

8 comments:

JimMomo said...

Purtroppo hai ragione.

Anonymous said...

Concordo, quello di Jenin ê stata una delle più gigantesche manipolazioni degli ultimi anni. Chissà perché le vittime di questo modo di fare sono sempre gli USA e Israele. E' almeno la mia impressione, certo è che l'informazione è piuttosto imprecisa..
Ciao

Anonymous said...

di tanto in tanto visito il tuo blog e quello di altri neoconservatori italici, per capire qualcosa in piu' del dibattito politico nel belpaese. e mi resta spesso l'amaro in bocca.
le vittime civili in iraq sono un problema molto serio. ci sono orami abbstanza informazioni in giro che suggeriscono che l'intevervento militare in iraq ha prodotto direttamente e inderettamente un numero inaccettabile di vittime. e si tratta di un problema che va tenuto di conto quando si discutono gli effetti dell'operazione. liquidare come balle tali informazioni e' non solo semplicistico ma anche criminale perche' il modo in cui una guerra viene condotta e' altrettanto importante delle motivazioni e finalita' della guerra stessa e, lo ripeto, ci sono ormai abbastanza informazioni in giro che suggeriscono che la guerra e' stata condotta in maniera spesso brutale. il fatto che le fonti che tu privilegi per comprendere la realta' della guerra siano i think tanks neoconservatori e i mainstream media americani la dice lunga poi sulla tua scarsa comprensione del sistema di informazione americano. ci vorrebbe un maggior spirito critico per emettera giudizi piu' bilanciati. purtroppo l'ignoranza di cose americane (ma come si fa ad accettare acriticamente le intepretazione del pentagono? ma non sai niente dello spirito nazionalista e delle costrizioni che fanno si che tanti commentatori siano molto, molto riluttanti a criticare in maniera aspra gli aspetti piu' discutibili della politica estera del proprio paese?) e la miopia che dimostri nell'avvilupparti nelle diatribe italiche tra antiamericani e proamericani non ti peremette neppure di avere un po' di pieta' per donne e bambini trucidati. e guarda che non sono un buonista veltroniano. solo che conosco bene la scarsa rilevanza del problema dei costi umani nel dibattito americano sulla guerra in iraq. scarsa rilevanza che spiega la possibilita' di usare la mano pesante nel sopprimere quella cosa complicata che e' la resistenza armata all'occupazione in iraq. leggi jimmomo, leggi. per esempio, leggiti qualcosa sulla guerra in vietnam o gli altri innumerevoli interventi militari americani nel dopoguerra e sul modo in cui sono stati caratterizzati dalla stampa americana. balle? shame on you jimmono, shame on you.

JimMomo said...

À la guerre comme à la guerre.
:-))

Anonymous said...

ps
ripensando a quello che ti ho appena scritto mi e' venuto in mente una famosa dichiarazione alla stampa di un ufficiale americano in vietnam dopo la distruzione dell'ennesimo villaggio: we had to destry the village in order to be able to save it. in questa frase c'e' tutta la tragica ironia dell'intervento americano in indocina. ed e' una dichiarazione che aiuta a capire i tratti di una mentalita' che a volte puo' farsi maledettamente pericolosa.

Anonymous said...

giacomo ti rifervi alla tua di mentalità,che è violenta,non solo pericolosa?
Jim,bravo hai preso la questione dal punto giusto.Semplicemnte la notizia non è mai esistita,alle prove fornite che smentiscono tutta la sporca faccenda,Rainews è sparita,assieme al suo azzardo politico(per un attimo stavo per scrivere giornalistico!Tzè!)
ciao.

Anonymous said...

gw,
dare del miope o dell'ignorante non e' violenza verbale. sono duro, si, perche' credo che queste siano cose serie. ma il tono con cui sono discusse non mi sembra serio. infantile, direi. comprati un risiko e gioca alla guerra coi tuoi amichetti.

jimmomo,
la tua risposta non e' seria ma non fa neppure sorridere.

JimMomo said...

La mia risposta non voleva infatti essere seria.

Ma quando il tono della discussione diventa "oh voi sempliciotti, fate strada a chi ne sa più di voi" ammetterai che è poco simpatico.

Dunque, per evitare di dover polemizzare ho cercato di sdrammatizzare.

A me non importa tanto scagionare gli americani, magari le atrocità sono state davvero commesse, ma quel ridicolo documentario non lo ha di certo provato. Si faccia anche un'inchiesta, ma finirà come Jenin. Si accettano scommesse.