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Thursday, November 03, 2005

Per il regime change in Iran

Sono sorpreso dalla sorpresa della politica per le minacce di Ahmadinejad contro Israele. Da vent'anni tutti i leader iraniani dicono cose simili o anche peggiori. Forse a renderci più sensibili oggi è il vento nuovo che si respira in Medio Oriente, il cui merito va in parte riconosciuto a Bush e a Sharon. Tuttavia diciamoci le cose come stanno: l'Onu non è in grado di affrontare la minaccia iraniana. La Russia ha già scelto da che parte stare. I paesi democratici prendano in mano l'iniziativa. Non commettano l'errore fatto con Saddam, cioè chiudersi nei palazzi di vetro perdendosi in tecnicismi e rendendo quindi inevitabile la guerra, ma puntino all'isolamento e all'indebolimento del regime sul piano morale e politico. Stati Uniti ed Europa abbraccino pubblicamente l'obiettivo del regime change con democrazia e libertà come motivazioni. Lo perseguano in concreto con la denuncia del regime, la sua destabilizzazione, bombardando d'informazione le opinioni pubbliche e offrendo appoggio concreto e diretto alle opposizioni democratiche. Storie di alta lotta umana come quella di Akbar Ganji non dovrebbero passare inosservate. I "Gandhi iraniani" possono battere il regime.

1 comment:

Anonymous said...

Ciao. Spero che tu legga questo commento perchè vorrei chiederti un parere. Tu fra i "Gandhi iraniani" metti anche i Mojahedin del Popolo? Credi che sia giusto insistere, come fa il Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana per far sì che vengano tolti dalla lista delle organizzazioni terroristiche e lasciati liberi di agire? Si dicono in grado di rovesciare democraticamente il regime, tu che ne pensi?