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Monday, October 20, 2008

Quando il profilo psicologico è l'unica prova

Credo di aver imparato qualcosa dai peggiori casi giudiziari italiani. Quando l'accusa si concentra troppo nell'inquadrare la personalità degli accusati, di solito vuol dire che contro di loro ha per le mani una debole impalcatura probaboria.

Il movente dell'omicidio di Meredith, a Perugia, sarebbe un «perverso gioco sessuale di gruppo», al quale la ragazza si sarebbe opposta.

Ma è sulla personalità degli accusati che i pm si concentrano: la loro abitudine «a consumare stupefacenti»; l'attrazione di Rudy per Amanda; la passione di Raffaele per i manga giapponesi, per i coltelli, e per il cantante Marilyn Manson; il racconto scritto da Amanda «sullo stupro e l'omicidio di una studentessa con un coltello da cucina» (non molto originale, per la verità, come plot). La conclusione? «Soggetti morbosamente attratti dalla commistione di sesso e di violenza». Un bel film.

Nonostante non vi siano prove nelle carte processuali che Amanda, Raffaele e Rudy si fossero dati appuntamento nella villetta - non ci sono né telefonate né sms o mail - nella ricostruzione della Procura l'omicidio fu premeditato e avrebbe dovuto essere addirittura un «rito» da celebrare in occasione della notte di Halloween. Già, la notte di Halloween, che però è il 31 ottobre, mentre Meredith è stata uccisa il 1° novembre. Il pm non si scompone: nelle intenzioni degli «organizzatori» sarebbe dovuto avvenire 24 ore prima, ma quel giorno nella casa c'era una cena delle coinquiline di Meredith e Amanda, e quindi il rito è slittato al giorno dopo. Un rito legato ad Halloween, ma non all'esoterismo né al satanismo, perché di elementi in tal senso nelle biografie degli accusati non se ne sono trovati.

Il pm può risentirsi quanto vuole, ma la sua ricostruzione ci dice più del suo profilo psicologico che di quello degli accusati. Un pm che ritiene un comportamento deviante per un ventenne fumarsi qualche canna, essere appassionato di fumetti giapponesi e di Marilyn Manson, scrivere racconti estremi e in generale essere «desideroso di sensazioni forti», dimostra di avere poco contatto con la realtà che lo circonda. Ha dei figli? A cosa giocano alla playstation? Io chiederei una perizia.

Non dico che tutti i ventenni abbiano passioni e condotte simili, ma un buon numero sì. Qui non basta dimostrare che Amanda è una ragazza «disinvolta», diciamo pure di facili costumi e un po' ribelle, non basta provare che lei e il suo ragazzo si sono fatti una scopata o una doccia nella villetta, bisogna collegarla all'uccisione di Meredith. L'accusa deve almeno spiegare, se non provare, perché e come si passa dai fumetti giapponesi e dal desiderare emozioni forti all'omicidio. Ma non sarebbe stata più credibile per l'accusa una ricostruzione che puntasse sui futili motivi, data anche l'inimicizia che pare ci fosse tra le due ragazze? No, il pm deve propinarci il quadretto che scaturisce dalla sua psiche da curato di campagna nutrita a secchiate di banalissime fiction.

Ammettendo che siano stati loro, siccome è impensabile che siano riusciti nel delitto perfetto, c'è da chiedersi piuttosto come mai la Procura non abbia in mano delle prove tangibili. La verità è che i numerosi sopralluoghi della "scientifica" hanno probabilmente alterato per sempre la scena del crimine.

2 comments:

Mauriziosat said...

bisogna cominciare a fare PIAZZA PULITA.

Cacciare a fragorose pedate nel sedere questi incompetenti .
Niente prove niente processo , niente carcere, niente sputtanamenti ne giochetti da caccia al mostro pedofilo.

C'è un problema grave in italia e si chiama 1968.
I ventenni di allora , adesso sono PM Giudici , Giornalisti o Insegnanti.
E lo sono in maniera pessima. Dobbiamo attendere ch emuoiano di vecchiaia o dobbiamo liberarci di loro mandandoli in prepensionamento.
Uno stato non puo' permettersi una malagiustizzia che mette in galera dei sospettati e ce li tiene per 2 anni , senza prove , in attesa che un PM qualsiasi si inventi una storiellina abbastanza suggestiva da far invaghire la toga giudicante.

licenziare .
Chi sbaglia va cacciato a pedate .
E serva da monito agli altri sessantottini come lui , dalla poca professionalità e dalla tanta fantasia.

Anonymous said...

Secondo me sono stati loro, il problema è che non sono riusciti a farli confessare e ora sono cazzi.