Più che affidarsi ai sondaggi, sono fondamentali fattori politici, e il contesto in cui si svolge la campagna, a suggerire Obama come prossimo presidente degli Stati Uniti (e l'apparizione di Bill Clinton con Obama in Florida è uno di questi segnali più eloquenti dei sondaggi). E ciò a prescindere dal fatto che alcuni istituti negli ultimi giorni stiano registrando un lieve recupero di McCain su base nazionale.
Per l'ultimo sondaggio Gallup (26-28 ott.), il distacco si sarebbe ridotto a soli 2 punti percentuali (Obama 49%, McCain 47%). Il progressivo assottigliamento del margine veniva misurato soprattutto da Reuters/Zogby nei giorni scorsi. Ieri il vantaggio di Obama era sceso fino a +4, oggi è a +5. Terzo istituto, Rasmussen, il cui sondaggio di oggi registra tra i due candidati un distacco di soli 3 punti (Obama 50%, McCain 47%). Significativo perché, si legge nel rapporto, «è la prima volta che McCain riduce la distanza al 3% in più d'un mese e la prima volta dal 24 settembre che i suoi consensi superano il 46%».
La media dei sondaggi calcolata quotidianamente da RealClearPolitics torna dopo molto tempo a segnare un +6% per Obama.
Illusione o lenta rimonta di McCain? In ogni caso, Obama farebbe bene a non darsi per vincitore e a temere sorprese. Se non altro, servirà a mantenere alta la tensione tra i suoi supporters.
2 comments:
Dai, su, se vince Obama ti vengo a soffiare il nasino
Vedi, caro simpaticone, i tuoi fazzoletti puoi impiegarli per altro. Se vincerà Obama sarà il "mio" presidente, mentre mi godrò lo spettacolo dei molti che oggi in Italia lo sostengono in modo fanatico ma che domani troveranno qualche motivo per contestarlo.
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