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Wednesday, December 03, 2008

Sky, Berlusconi perde consensi, il Pd la faccia

Nonostante Tremonti abbia rivelato le obiezioni dell'Ue, e l'impegno preso dal Governo Prodi; e nonostante oggi una portavoce della Commissione Ue abbia confermato che la procedura di infrazione nei confronti dell'Italia sarebbe scattata se le aliquote non fossero state allineate («a questo punto il caso è chiuso»), concordo con quanto scriveva ieri Giuliano Ferrara su Il Foglio.
«Portare via per decreto due terzi degli utili a un editore televisivo che investe e dà lavoro, è qualcosa di molto simile a quanto per anni i dirigisti di ogni colore hanno cercato di infliggere, come punizione divina, alle tv del Cavaliere. E spingere oggi il fornitore di un servizio popolare di largo consumo, che riguarda tanti milioni di famiglie, a tassare gli utenti e contribuenti, è probabilmente una boiata pazzesca».
In un nuovo efficace spot contro l'aumento dell'Iva dal 10 al 20% Sky elenca altri beni "non essenziali" che usufruiscono di un'Iva agevolata al 10 o anche meno. Il problema è che quando si rivendica di aver agito per abolire un "privilegio", i privilegi poi bisognerebbe toglierli tutti, a partire dal quel misero 4% di Iva che paga la Rai sugli "abbonamenti", per proseguire con i quotidiani (non mi pare si possa dire che il Corriere della Sera non sia un'azienda avviata).

Ma da questo punto di vista il Pd è messo ancora peggio. Avendo una posizione strumentalmente antiberlusconiana, non potrebbero certo proporre di togliere i privilegi alla Rai o ai giornali "amici", né di abbassare l'Iva al 10% per tutte le imprese del settore, favorendo così anche le aziende dell'odiato premier. Ma come anticipavo ieri, quale l'aria tiri all'interno del Pd risulta chiaro da questa intervista a Romano Prodi che sì, bel bello se ne esce che ricordava qualcosa:
«Le sollecitazioni dell'Unione europea perché fosse risolta l'asimmetria delle aliquote Iva per le televisioni in Italia ci furono. Una posizione assolutamente condivisibile, tanto che ci impegnammo a provvedere. Ma poi non entrammo mai nel merito».
Altri prodiani, come la Bonino e Visco, dovevano esserne al corrente. Peccato che nessuno abbia pensato di avvisare l'"amico" Walter. Diciamoci la verità, tirando fuori la richiesta dell'Ue e l'impegno di Prodi Berlusconi e Tremonti hanno messo nel sacco un'opposizione allo sbando e giornali che non sanno fare informazione, ma sono solo capaci di fare da megafono alle risse politiche. Ma l'asso nella manica di Tremonti non ha impedito al Cavaliere una brusca caduta nei sondaggi.

Come racconta Sergio Rizzo, quando si trattò di fissare l'Iva per le pay tv, una posizione ragionevole la ebbe Rifondazione comunista. Nel lontano 1995, votando insieme al centrodestra per limitare al 10% l'aliquota che allora i progressisti del Pds/Ds/Pd avrebbero voluto portare al 19%, per fortuna i comunisti favorirono le condizioni per uscire dal duopolio Rai-Mediaset, o per lo meno per attenuarlo.

4 comments:

Anonymous said...

Ma dai, lo spot di sky efficace. Suvvia, è di una disonestà intellettuale lampante.
Come se la questione non fosse la necessità di omologare l'iva su prodotti uguali.

Anonymous said...

Rifondazione Comunista la mise in quel posto ai suoi elettori e secondo me non era una posizione per ragionevole: ridurre l'Iva equivale a un finanziamento pubblico.

Qua ci sono i prodotti che godono di Iva agevolata:

www.misterfisco.it/normativa-fiscale/dettagli.asp?norma=35

Che c'entrano le pay-tv?

Finora Tremonti sta tenendo duro: non mi è simpatico ma penso che in questo caso penso sia nel giusto e sta anche sfidando l'impopolarità.

Anonymous said...

Ho fatto errori ma penso di esser stato chiaro.

Anonymous said...

"Sky inoltre è monopolista nella tv satellitare, ci sono ragioni per chiedersi se l’Iva ridotta non si configuri come aiuto di Stato."

Franco Debenedetti