Il via libera ad una repressione brutale, senza più freni, che in queste ore - secondo quanto riferisce la Cnn (i racconti dei testimoni sono terrificanti) - sarebbe in corso a Teheran, è un brutto segno. Significa che Khamenei si sente sicuro del suo potere, che non teme congiure o insidie dall'interno dell'establishment clericale. E quindi, farebbe pensare che l'offensiva di Rafsanjani per ora sia stata respinta. Speriamo si sbagli, ma se la repressione prende la piega di una Tienanmen, può significare che il regime ha al suo interno l'unità e la compattezza per permetterselo. Oppure, che il numero dei manifestanti in strada è sceso a poche centinaia, tale da rendere fattibile l'uso di una violenza spropositata sui pochi malcapitati.
Da parecchie ore, intanto, Mousavi è in silenzio. Potrebbe essere agli arresti o comunque non in grado di comunicare liberamente.
UPDATE ore 18:51
Crescono le voci di arresti domiciliari per Mousavi, Karroubi, e anche Khatami. "Se mi arrestano, scioperate", disse alcuni giorni fa Mousavi temendo di non riuscire più a comunicare con il movimento.
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