Pagine

Wednesday, June 24, 2009

Obama comincia a ritirare la mano?

Dalla conferenza stampa di ieri mi è sembrato che Obama abbia indurito i toni di condanna, abbandonato le imbarazzanti cautele iniziali (anche perché le accuse di ingerenza sono arrivate lo stesso), e cercato di "scaldare" il suo messaggio di vicinanza ai manifestanti, ma che nella sostanza la sua linea non sia cambiata: non intromissione e mano tesa al regime. Il Washington Post, invece, vede già un «cambiamento» nella politica di Obama sull'Iran.

La crisi non finirà molto presto, scrive il WP. Nonostante la repressione, il movimento popolare rimane «vivo», ma soprattutto «la divisione tra hard-liners e moderati ai piani alti del potere rimane aperta e irrisolta». Quindi, «la posta in gioco alta e la probabilità che la crisi prosegua per settimane e mesi richiede un cambiamento fondamentale nell'atteggiamento degli Stati Uniti». Lo credo anch'io, ma a riguardo non sono così ottimista come il WP, che vede Obama non solo «schierarsi senza ambiguità con il popolo iraniano che reclama giustizia», ma anche declinare in modo diverso dal passato la sua offerta di dialogo. «Come declinato più di recente dal presidente, l'engagement non è una iniziativa degli Stati Uniti - osserva il giornale - ma "una strada nella disponibilità dell'Iran", legata a "come trattano il dissenso al loro interno", anche se finora, come ha notato il presidente, "ciò che abbiamo visto non è incoraggiante rispetto al cammino che questo regime può decidere di intraprendere"».

Secondo il WP, dunque, Obama starebbe comprendendo «la realtà di quanto è accaduto nei giorni scorsi». «La rivolta popolare, se continua, potrebbe provocare cambiamenti straordinari in Iran e in Medio Oriente». Ma anche solo «un rafforzamento dei moderati all'interno dell'elite clericale potrebbe servire ad allentare le tensioni regionali - anche se non necessariamente porterebbe all'abbandono del programma nucleare iraniano». Nel caso in cui Khamenei riuscisse invece a «restaurare l'ordine con la forza», il Washington Post vede la stessa prospettiva che indicavo nel mio post di ieri sera: «Le già scarse possibilità del riavvicinamento all'Occidente sarebbero prossime allo zero, qualsiasi siano le tattiche dell'amministrazione». Per questo, a mio modo di vedere, la strategia del dialogo sul nucleare con l'attuale leadership iraniana è ormai stata spazzata via dagli eventi e all'amministrazione non resta che prenderne atto prima possibile.

No comments: