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Thursday, February 18, 2010

E' la "green economy", bellezza

La notizia che l'amministrazione Obama ha deciso di investire oltre 8 miliardi di dollari per la costruzione di due nuove centrali nucleari dopo 30 anni sembra essere passata quasi inosservata nel nostro Paese, tutto impantanato nel fango dei processi mediatici. Uno stanziamento che parrebbe destinato addirittura a triplicarsi, secondo il Wall Street Journal, che riferisce di fondi per 54 miliardi pronti ad entrare nel prossimo Bilancio federale. E' la "green economy", bellezza. E chi è consapevole che non basta "green", ci vuole anche "economy", cioè sviluppo, sa che il nucleare non può mancare tra i pilastri dell'"economia verde". Quando pensa all'energia pulita, in grado cioè per lo meno di non aggravare l'inquinamento atmosferico e l'effetto serra, e per chi ci crede il surriscaldamento globale, il presidente Usa ha in mente anche il nucleare, al contrario dei nostri ambientalisti da strapazzo ma anche della nostra sinistra che si proclama "di governo".

«E' un problema bipartisan, non riguarda una parte o l'altra, ma il futuro di un Paese in termini di sviluppo, occupazione e ambiente», spiega il segretario per l'Energia Usa, Steve Chu, al Financial Times. «Non possiamo permettere che le divergenze frenino il progresso», osserva Obama: «Su un tema che condiziona la nostra economia, la nostra sicurezza e il futuro del pianeta non possiamo restare bloccati dall'annoso dibattito tra destra e sinistra, imprenditori e ambientalisti».

Prevale invece da noi un ambientalismo irresponsabile, anticapitalista e antimodernista, direi reazionario e superstizioso. La scelta di Obama metterà senz'altro in imbarazzo il Pd, che ha appena deciso di puntare sul "no" al nucleare in questa campagna per le regionali. In imbarazzo quindi tutti i candidati presidente, come Emma Bonino, chiamati a conciliare il loro tabù antinuclearista con l'ammirazione per Obama. Difficile però che i loro avversari di centrodestra riescano ad approfittarne appieno, visto l'imbarazzo con cui a loro volta hanno accolto i primi decisi passi del governo sulla via del ritorno al nucleare.

Nel Pd il dibattito interno si svolge su tutto tranne che su temi, come il nucleare, su cui dovrebbe svolgersi, quindi è inutile aspettarsi ripercussioni. E' più facile che la sinistra cominci a ripudiare Obama piuttosto che cambi idea sul nucleare.

4 comments:

Anonymous said...

certo che in italia, ri-partire dopo 25 anni di oblio...post-atomico, è dura!

e comunque, il problema dello stoccaggio delle scorie rimane.

per non parlare dei siti su cui dovrebbero ergersi l
e centrali...

come è qyela massima'...non nel mio giardino...

ciao.

i ero tzunami

Fabio V said...

Scusa, per il PD dovrebbe cambiare idea per il solo fatto che Obama è favorevole al nucleare?
Se è coerente, come è, continua con la sua linea, in modo fermo, No al Nucleare.

P.S. Che poi, con questo governo si corre il rischio che le centrali le costruisca la Protezione Civile.

Anonymous said...

certo che se gli appalti per la costruzione delle nuove centrali vengono fatti come questi ultimi...

comunque complimenti per il passaggio soffocato sul no al nucleare della polverini e sul ritardo da parte del governo per la comunicazione dei siti, forse ci sarà dopo le regionali?

Punzi, lei sta diventando una seria minaccia per capezzone.

ciccio

Anonymous said...

E perché la sinistra dovrebbe ripudiare Obama piuttosto che ripensarci sul nucleare?
Qual è il processo mentale che dovrebbe guidare la sinistra, secondo Lei?

Antonio