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Wednesday, July 27, 2011

Si contrasta così l'omofobia?

D'accordo, se si tratta di dare un segnale, di lanciare un messaggio, siamo tutti d'accordo. La violenza perpetrata in ragione di una discriminazione nei confronti della razza, del sesso o dell'orientamento sessuale della vittima è sempre odiosa. Ma ad una legge, in uno stato di diritto, è bene attribuire un valore pedagogico, o addirittura di manifesto? Non rischia piuttosto di diventare una semplice ostentazione del "politicamente corretto" e una fonte di ulteriori discriminazioni? Lo dico in punta di piedi: a me la legge sull'omofobia respinta dalla Camera non convinceva affatto. Certo, un po' mi preoccupa trovarmi d'accordo con Buttiglione, ma d'altra parte mi solleva trovarmi d'accordo anche con Pecorella.

Resta innegabile l'esigenza di contrastare efficacemente ogni violenza compiuta con motivi puramente discriminatori. E allora, a mio modesto avviso, basterebbe aggiungere esplicitamente questa fattispecie all'aggravante già prevista nel codice per «avere agito per motivi abbietti o futili». Anche se tra i motivi «abietti» è implicita la discriminazione, si potrebbe riformulare il testo in modo che sia più esplicito. Prevedendo l'aggravante per «avere agito per motivi abbietti, futili e discriminatori», si includono tutte le tipologie di discriminazione, presenti e future, senza fare torto ad alcuna.

No, invece si vuole una norma manifesto, un simbolo che l'orgoglio omosessuale possa sbandierare. Ma questa semplicemente non è la funzione della legge e che simili norme manifesto già esistano nel nostro ordinamento non appare un motivo sufficiente per aggiungerne delle altre. Perché non prevedere, allora, esplicite aggravanti per le violenze, comunissime (forse anche più di quelle contro gli omosessuali), commesse in ragione delle opinioni politiche o del tifo calcistico della vittima? E perché non anche per quelle perpetrate per la condizione di handicap della vittima, purtroppo sempre più frequenti soprattutto tra i giovani?

Vi invito a leggervi il testo della legge e il testo delle pregiudiziali di costituzionalità e vedrete che le ragioni di queste ultime non appaiono così infondate. Balza agli occhi subito, per esempio, che per contrastare una discriminazione se ne creano altre, si viola il principio di uguaglianza, riconoscendo una protezione rafforzata alla persona offesa in ragione del proprio orientamento sessuale e non in ragione di altri altrettanto validi motivi. Non si contano, infatti, le condizioni, le opinioni e gli stili di vita che già oggi, o in un futuro non troppo lontano, possono costituire il movente per una violenza discriminatoria. Poi c'è il grosso problema dell'accertamento che il presunto reo abbia agito spinto davvero da sentimenti di «omofobia» e «transfobia». Il rischio è che si finisca per presumerlo automaticamente ogni volta che vittima della violenza sia un omosessuale o un transessuale. Meno grave, ma sempre fastidioso, c'è il problema di dover accertare in sede giudiziaria l'orientamento sessuale della vittima e la sua riconoscibilità come tale dall'aggressore.

Insomma, si può essere favorevoli o contrari a quel testo, ma 1) che da una parte ci siano i paladini dell'uguaglianza e dall'altra i difensori dei violenti e degli omofobi non sta né in cielo né in terra, e 2) se si vuole ottenere il risultato, dal punto di vista normativo, il modo c'è anche senza aprire la strada alle discriminazioni "positive".

5 comments:

Cachorro Quente said...

"Prevedendo l'aggravante per «avere agito per motivi abbietti, futili e discriminatori», si includono tutte le tipologie di discriminazione, presenti e future, senza fare torto ad alcuna."

Sono d'accordo con te: una soluzione di questo tipo è meglio di una legge "manifesto" anti-omofobia.
Però per fugare i dubbi sulle motivazioni del voto contrario alla legge si dovrebbe proporla seriamente, questa soluzione, perchè allo stato dei fatti, se c'è l'aggravante per i motivi razziali e religiosi, ma non per la discriminazione dell'orientamento sessuale, non si può dire che l'omosessuale è discriminato rispetto ad altre minoranze (a fronte di episodi di omofobia piuttosto frequenti)?

Questo se riteniamo che l'aggravante di discriminazione abbia un senso; alcuni non sono d'accordo. L'argomentazione principe in tal senso (se rompo il naso a uno perchè mi ha urtato nella fila per la discoteca, o perchè è gay, il suo naso è rotto comunqe e io sono ugualmente colpevole di fronte alla legge) è legittima, ma tutto sommato non tiene conto delle maggiori esternalizzazioni negative delle aggressioni intimidatorie (nello specifico, l'impossibilità di vivere liberamente la propria identità sessuale - o religiosa, o politica - vs. una limitazione nella libertà di movimento in discoteca, che comunque è sacrosanta ma forse meno urgente per la democrazia).

Nexus said...

Una legge che dice che insultare, aggredire, uccidere un omosessuale è più grave che insultare, aggredire ed uccidere un eterosessuale è una bestialità !

Cachorro Quente said...

Bè, non è proprio così: se io aggredisco l'omosessuale perchè mi ha rigato la macchina l'aggravante di discriminazione mica c'è.

JimMomo said...

In teoria, è come dice Cachorro, in pratica, è fondata la preoccupazione di una presunzione di discriminazione nel caso in cui la vittima sia omosessuale.

hellhammer said...

Leggi come questa sono il più potente combustibile dell'omofobia.