Avrete saputo del "commissariamento" delle attività dei frati francescani di Assisi. L'automia di cui godevano dal 1969, grazie a un Motu proprio di Paolo VI, è stata revocata e i fraticelli sono stati riportati sotto il controllo della diocesi, grazie a un Motu proprio di Benedetto XVI. La reazione dei francescani, che apprendiamo dal Corriere della Sera dell'altro ieri, sta tutta nelle parole di padre Vincenzo Coli, il Custode: «Il controllo del vescovo può diventare un intralcio se rallenta le procedure». Mai esempio poteva essere più emblematico dei motivi che potrebbero aver spinto il nuovo Pontefice alla revoca dell'autonomia: «Quando decidemmo di invitare Tarek Aziz bastò una riunione. Adesso chissà come andrebbe a finire».
Padre Pasquale Magro lamenta che «con il nuovo sistema vogliono mortificare la nostra libertà di genio pastorale». Sai che genialata pastorale, invitare Tareq Aziz in Basilica. «Chiunque arrivi da voi, amico o nemico, ladro o brigante, accoglietelo con bontà», è la regola del Santo. Però bisogna vedere come lo si accoglie un Tarek Aziz, se con tutti gli onori o come figliol prodigo penitente.
2 comments:
Noto una preoccupante ingerenza Laica negli affari della Chiesa.
Questo è decisamente non tollerabile.
La Chiesa è uno Stato estero Jim... non lo sai?
Questa cosa ci riporterà al Medioevo...
Sono preoccupato...
Chiamo Capezzone subito.
come darti torto, jim.
ciao
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