Se Hamas nega a Israele il diritto di esistere, la Chiesa gli nega il diritto a difendersi. «Di certo - scrive Sandro Magister sul suo blog, ripreso da Il Foglio - le autorità della Chiesa cattolica non difendono l'esistenza di Israele - che i suoi nemici vogliono annientare ed è la vera, ultima posta in gioco del conflitto - con la stessa esplicita, fortissima determinazione con cui alzano la voce in difesa dei principi "innegoziabili" riguardanti la vita umana».
Mentre Hamas «consolidava il suo dominio feroce su Gaza, massacrava i musulmani fedeli al presidente Abu Mazen, umiliava le minuscole comunità cristiane, lanciava ogni giorno missili contro le popolazioni israeliane», nessuna autorità della Chiesa, dal Papa all'ultimo dei preti di campagna, fiatava. Appena Israele ha reagito, giù condanne anche da parte di Benedetto XVI. Prosegue Magister:
«Nei confronti di Hamas e della sua ostentata "missione" di cancellare lo stato ebraico dalla faccia della terra, di Hamas come avamposto delle mire egemoniche dell'Iran nel Vicino Oriente, di Hamas come alleato di Hezbollah e della Siria, le autorità vaticane non hanno mai acceso l'allarme rosso. Non hanno mai mostrato di giudicare Hamas un rischio mortale per Israele, un ostacolo alla nascita di uno stato palestinese, oltre che un incubo per i regimi arabi dell'area, dall'Egitto alla Giordania all'Arabia Saudita»."Se Israele non ci fosse...", è il retropensiero, la riserva mentale, che prevale tra i cristiani in Terra Santa e nei palazzi della Curia romana.
Tralasciamo per un istante possibili strascichi di antisemitismo. Oggi, nell'editoriale di presentazione del paginone sul conflitto a Gaza, Giuliano Ferrara chiede alla Chiesa cattolica «una sua posizione politica di validità generale, se non universale... sui conflitti di civiltà a sfondo religioso che dilaniano il mondo. Sul conflitto tra la tradizione occidentale, razionale e universalista, e le culture fondate, secondo la lettera e lo spirito del discorso di Ratisbona, sulla rescissione del nesso tra libertà, ragione e fede». In qualche modo sembrerebbe che Ferrara stia chiamando la Chiesa ad una nuova "crociata".
In poche parole gli sta chiedendo di schierarsi a difesa della democrazia contro la tirannia fondamentalista. «Se ama la società aperta e la caratura spirituale delle grandi democrazie moderne, ciò che è sembrato chiaro da molti segni culturali e dal viaggio papale negli Stati Uniti, la chiesa si attrezzerà per difenderla e per far valere in essa le proprie idee, le esperienze, i princìpi non negoziabili di cui si considera a buon titolo custode. Questo vuol dire», conclude Ferrara, che Hamas «deve essere riconosciuta per quello che è, con una parola che sia sì sì, no no» dalla Chiesa.
Certo, «non si può chiedere alla chiesa di rinunciare all'uso profetico della parola "pace"», o alla «difesa di comunità cristiane» in Palestina, o «alla sua vocazione universalistica e di carità» nei confronti dei «diseredati del mondo». Ma, conclude Ferrara, «con Israele e con gli ebrei la questione non si può risolvere sul filo delle acrobazie, nemeno di quelle pie concepite per il bene della causa superiore».
Il problema sta in quel periodo ipotetico, in quel «Se ama la società aperta e la caratura spirituale delle grandi democrazie moderne...». La Chiesa la ama per davvero quel tipo di società? Ne ha accettato i principi costitutivi? O non è piuttosto propensa a «far valere le proprie idee, le esperienze, i princìpi non negoziabili di cui si considera a buon titolo custode» in qualsiasi società le sia data, anzi meglio in una società chiusa con un unico potere con cui trattare?
Insomma, la Chiesa cattolica non ha ancora deciso quale nemico combattere: se schierarsi con il liberalismo (e il relativismo) contro il fondamentalismo islamico e le tirannie che potrà generare, o se trovare forme di convivenza non conflittuali con quel fondamentalismo per combattere il liberalismo.
6 comments:
gesù cristo, prima o poi, si romperà i cojoni, scenderà dalla sua croce e comincerà a prendere a calci in culo tutti.
allora sì che ci divertiremo...
ciao.
io ero tzunami
Ed il primo che piglierà a calci in culo sarà il cardinale Martino.
Oscar
Gesù perdonali, dopo una sonora sculacciata, perchè non sanno cosa dicono sempre lì ad alzare il ditino contro il tuo popolo e a giustificare gli odiatori dei cristiani. Gesù ha detto di porgere l'altra guancia non la giugulare. Amen
anonimo...presuntuoso, eh?!?
un ditino...mettitelo in quel posto.
cristo...se c'è qualcuno che non perdonerà...sono gli ipocriti come te.
ciao.
io ero tzunami
Signore, perdona "io ero tzunami" perchè non ha capito niente. Applico la lex talionis: tzunami sei un sepolcro imbiancato. Passo e chiudo. Amen
"non pensano che cristo non baderà a queste messe in scena e chiederà soltanto all’uomo se ha osservato il comandamento dell’amore? il giorno del giudizio ci sarà chi vomiterà salmi su salmi, chi conterà centinaia e centinaia di giorni di digiuno, chi si vanterà di aver partecipato a tante cerimonie da non riuscire a farle entrare in sette navi da carico, un altro testimonierà di non aver mai preso in mano un soldo in sessant’anni, se non con due paia di guanti, un altro si presenterà con il cappuccio così unto e lurido che nemmeno un marinaio lo infilerebbe in testa".
anonimo, tu sei stato folgorato non dalla parola di cristo ma da quella nefasta delle prediche dottrinarie.
questo, secondo la regola pratica del rasoio di occam...
e dunque, rimanendo in tema...dacci un taglio alla tua prosopopea.
non ascolto il papa...mo me metto a da retta a te!!!
( grossa rista segue )
ciao.
io ero tzunami
Post a Comment