Pagine

Monday, August 31, 2009

La lezione del caso Boffo

Chi di moralismo ferisce, di moralismo perisce. Così sembra che Dino Boffo lascerà la direzione di Avvenire, impallinato a dovere da Vittorio Feltri. La "patacca" non è affatto tale, soprattutto per chi sulle "patacche" ha costruito campagne moralistiche, ai cui animatori, si sa, si richiede una condotta irreprensibile e un armadio privo di scheletri. Non era il caso di Boffo, che nonostante tutto in questi mesi ha alzato il ditino rimproverando a Berlusconi i suoi "festini", condannando la politica del governo sull'immigrazione con paragoni - come quello tra il naufragio degli eritrei e la Shoah - impropri quanto mistificanti e offensivi nei confronti delle vittime del nazismo.

Non sorprende più di tanto la faccia tosta di certi esponenti del Pd e di certi giornali, come la Repubblica, ma anche altri, che dopo aver alimentato e cavalcato la campagna scandalistica su Berlusconi, solo adesso si scandalizzano per l'"imbarbarimento" dell'informazione, la "vendetta mediatica", per il "killeraggio" nei confronti di Boffo, che tuttavia - questo bisogna ammetterlo - oggi fa un po' da capro espiatorio per tutti quelli che fanno i moralisti ma che non potrebbero permetterselo. E sono in tanti, la maggior parte. Feltri, che è un garantista vero, ne ha colpito uno per educarne cento, per lanciare un messaggio preciso: guardate che se la mettiamo su questo piano, in pochi hanno le carte perfettamente in regola e nulla da nascondere o far dimenticare. Era ora che qualcuno li ripagasse con la loro stessa moneta. Chi meglio di Feltri?

Ma questa vicenda ci ricorda anche altro: che quando la Chiesa, o settori di essa, scendono nell'agone politico conducendo campagne contro questo o quel governo, questo o quel leader, non sono immuni a loro volta da attacchi politici, anche da parti inaspettate. E, come ha mirabilmente spiegato due secoli fa Alexis de Tocqueville, quando la Chiesa fa politica non solo rischia di venire identificata come un nemico politico, perdendo la sua autorevolezza nel campo religioso, ma inevitabilmente finisce per dividersi essa stessa in correnti politicizzate al suo interno, come dimostra oggi l'intervista al Corriere del direttore dell'Osservatore romano, Gian Maria Vian, che in esplicita polemica con Avvenire rivendica di non aver scritto neanche «una riga» sulle vicende private del premier, definisce «imprudente» il paragone tra il naufragio degli eritrei e la Shoah, riconoscendo anzi al governo italiano di essere «quello che ha soccorso più immigrati», e assicura che i rapporti tra Palazzo Chigi e Santa Sede rimangono «eccellenti». Il direttore Boffo ha voluto trasformare Avvenire in una sorta di "la Repubblica dei vescovi" e così oggi, dietro il suo editore «disgustato», il presidente della Cei Bagnasco, non trova certo la Chiesa compatta in sua difesa. Tutt'altro.

Che dire, infine, dei sedicenti "laici", quelli a corrente alternata, che gridano all'ingerenza quando la Chiesa interviene sui temi della bioetica, ma poi invocano il suo intervento quando si tratta di condannare moralmente la condotta privata degli avversari politici, plaudendo quando sia pure velatamente arriva? Povera laicità.

18 comments:

alessandro said...

La lezione secondo me non l'ha imparerà nessuno. Piuttosto mi chiedo se oltre a Boffo, ci sarà qualche altro capro espiatorio di questa sporca guerra. Non penso serva a nessuno continuare a gettare merda sul ventilatore...

alessandro said...

Errata corrige: "..non la imparerà".

Anonymous said...

Ma non lo sa che anche Boffo era pagato per attaccare Berlusconi? Andiamo, non sia così ingenuo, è il vostro mestiere, così come lo è quello dei giornalisti di Repubblica. Boffo è solo una delle tante pedine che scrivono a comando, e se non serve più si può sempre utilizzare lo scheletro nell'armadio come pretesto per disfarsene. Poveri giornalisti, di libero avete ben poco. Piuttosto in questo vostro giochino delle curve sud vi dimenticate il paese al punto in cui stava, nella stasi politica ed economica più totale, altro che riforme, sveglia!

Nicola Amodei

Anonymous said...

tutti a buttarla sui falsi moralisti!
il punto è che il papi nazionale DEVE essere criticato e messo alla pubblica gogna se fa il satiro o lo sporcaccione in genere!
semplicemente perche è un uomo pubblico anzi E' l'uomo pubblico italiano!
a diffrenza di tutti gli altri privati e anonimi seppur satiri e sporcaccioni cittadini italiani.
è chiaro...?

alf said...

Ottimo articolo, caro Punzi, qualcuno in alto la noterà prima o poi. Feltri, "che è un garantista vero", ha pubblicato una lettera anonima spacciandola per proveniente da fonte giudiziaria. Dato che questo è il giornalismo che prende a modello, la saluto da ex-lettore.

Anonymous said...

E lei sarebbe un liberale?! Colpire un giornalista per educarne cento a non criticare il presidente del Consiglio. Capezzone ha realmente fatto scuola.

Luigi

Anonymous said...

Boffo è un frocione, ahahahah!!! Grande Punzi, Grande Feltri!!!

Anonymous said...

il 1° ministro italiano va a puttane in cambio di favori e si circonda di minorenni!
ahahahaha!!! Grande Minzolini!
per non averne parlato assolutamente, (e non solo lui a quanto pare).
c'è molto di meglio a cui dare spazio... per esempio alle vicende di un qualsiasi direttore di testata giornalistica guarda caso invisa al 1° ministro...

Anonymous said...

Perchè Boffo si dimette se è così sicuro del suo? Bah!
Una mia lettera a Boffo:
http://www.moschebianche.it/2009/09/02/lettera-a-boffo/

Cachorro Quente said...

Sinceramente io la contraddizione la vedo un tantino ribaltata. Il quotidiano di proprietà di un politico che accusa l'opposizione di utilizzare mezzucci giornalistici (=pubblicare i dettagli di relazioni sessuali avvenute con prostitute praticamente coram populo) attacca il direttore di un altro quotidiano (di preti) che si era permesso di fare del moralismo su di lui.

A questo punto le osservaioni da fare sono diverse:
a) che vita noiosa deve fare Ezio Mauro, se Feltri non è riuscito a trovare NIENTE di compromettente da sbattere in prima pagina?
b) il caso Boffo è una storiella di scarso interesse, buona al massimo per suscitare qualche sano ghigno anticlericale. Legittimissimo occuparsene per un giornalista (ma anche a rischio di querela, e Feltri dovrebbe saperlo visto quella ridicola che è stata minacciata dal suo capo). La proporzione con quella che l'uomo più potente e ricco d'Italia va a puttane è evidente.

Lascia stare la Repubblica per un momento, e osserva il quadro senza un filtro ideologico. Abbiamo due poteri tentacolari che si confrontano, si studiano, si concedono delle schermaglie; il caso Boffo è un passo falso da parte di entrambi gli schieramenti. Preoccupiamoci delle vittime civili; per quanto mi riguarda se si annientano a vicenda ho una bottiglia di champagne pronta da stappare.

Anonymous said...

quoto cachorro anche se alla fine, solitamente, l'uccello padulo svolazza sotto la coda dei soliti sfigati: noi.

ma il punto è un'altro: qui più di qualcuno, non solo in italia, si è rotto i coglioni di berlusconi.
perchè è pericoloso?
perchè è ricattabile e può ricattare?
perchè sta facendo l'asso pigliatutto anche con interessi di gente potente quanto o più di lui?

sembra tarantolato, non l'avete notato? starà rispondendo a varie pressioni per mollare? mah...

comunque, rimanendo o.t.,a boffo non solo sono state respinte le dimissioni, ma sono partite omelie durante le messe domenicali (anche in diretta su rete4 domenica scorsa) con un target ben preciso.
e parliamo della parte della chiesa che fa riferimento al centrodestra. parliamo di ruini e bagnasco, non di carlo maria martini!
ed è gente a cui basta sollevare un sopracciglio per essere ascoltata, figuriamoci cosa deve essere successo per mobilitare l'avvenire!
e con il senno del poi, è un caso l'uscita dell'udc dal pdl quando avrebbe magnato a quattro ganasce per 5 anni?

secondo me, se berlusconi continua su questa strada del sansone con tutti i filistei qualcuno gli mette la stricnina nel viagra o gli manda una nikita diciottenne.

augh!

adriano said...

Ah ah, fantastico il post e fantastiche le reazioni e fantastica tutta la storia!!!
Feltri, il kapò, quello che si inventa documenti in stile ventennio ("noto omosessuale già attenzionato dalla polizia", nemmeno il miglior Ettore Scola di Una Giornata Particolare avrebbe saputo far meglio), fa venir fuori che le preticelle sono (quasi) tutte delle finocchie incallite e velatissime. A cominciare dalla papessa teutonica, a cui sarà venuto un infarto nel leggere il documento, lei così attenta alle sue scarpette rosse e minacciata da questi bruti 'mafiosi'.

Fede, Jim, che fa parte della curva sud capezzoniana libertaria teocon, non ha aspettato un attimo per infierire in modo iper caustico sui personaggi. Fede non si infierisce sulle velate prelate utilizzando quel Master Sado di Feltri, si fa notare con più classe le loro contraddizioni, rispettando la loro gaiezza, spingendole a prendere posizione quando gli amichetti indiretti del governo (vedi Svastichella) spaccano la testa a due poveri ragazzi romani, o le teste rasate bombardano la Gay Street o a Napoli l'unica che difende due ragazzi gay dall'assalto di un gruppo di pelati (che non erano i cloni di berlusconi) è una ragazza che ha rischiato per questo di perdere un occhio.

E tu, caro Fede su questo blog non dici neanche una parola su fatti così gravi. Ma ti accanisci con una poveretta messa lì a dirigere un giornale su cui scrive un omofobo come Blondet (chissà se sapeva delle frequentazioni del suo direttore). Fede mi stupisci, ma che Daniele ti ha messo il pepe al culetto? suvvià, ti ho conosciuto diverso, ma un po' di onestà intellettuale, no?

Cachorro Quente said...

La cosa interessante in tutto questo è che Berlusconi, dopo quindici anni (o quanti sono) di sbruffonate atte a mascherare una leadership fondamentalmente anodina, in quest'ultima legislatura (direttamente o tramite gli alleati e i direttori di giornale) è deciso a mostrare le unghie.

Alla Chiesa, agli americani, all'Europa, alla FIAT (neanche Renato Curcio...!). Insomma, vorrebbe comandare sul serio, e lo scontro con i principali poteri che hanno l'Italia nella loro sfera di influenza è inevitabile.

Sinceramente penso che gli manchi la cultura politica, la serenità mentale, e soprattutto la disponibilità di collaboratori adeguati per perseguire qualsiasi risultato personale degno di nota. Però i leader populisti spesso hanno successo elettorale a scapito del fallimento politico, vedi Chavez, per cui per una volta potrebbe rimanere scornato il Vaticano.

Stanley said...

fammi capire: per dimostrare che Repubblica (o Boffo in questo caso) sbaglia Feltri usa la stessa tecnica. Quindi il Ministro Zaia dovrebbe bere vino adulterato, Tremonti dovrebbe comprare dei mututi sub prime ed il Papa dovrebbe ruttare e bestemmiare all'Angelus. Complimenti.
Obiezione #1: non si era detto che i fatti privati sono cavoli dei singoli. Vale per Berlusca, vale per Boffo e Mauro.
Obiezione #2: non si era detto che al 99.9% degli Italiano non gliene frega niente se Berlusca scopa a destra e a sinistra (beh, più a destra). Quindi di Boffo dovrebbero fregarsene di +
Obiezione #3: non si era detto che la sinistra a corto di argomenti attacca la persona e non l'idea? Nobless oblige...
Per il resto hai ragione: io non cambio idea su Boffo che critica la feconfazione assistita, dà i soldi alle scuole private ecc.
E credo che la Chiesa dovrebbe occparsi dei cavoli suoi e non del Governo liberamnte eletto (oddio difendo Berlusconi)
Ma per il resto hai torto su tutta la linea: se io dico che sei basso e tu mi rispondi che ce l'ho piccolo (il che è vero) rimane il fatto che sei basso ed io ce l'ho corto. Ma cazzo siamo all'Asilo? Nel caso in cui Berlusca abbia scopato con le minorenni, e Boffo sia gay rimane il fatto che entrambi scopano. Una non esclude l'altra. E Feltri scrive. Ed io leggo. Punto.

Anonymous said...

"Obiezione #1: non si era detto che i fatti privati sono cavoli dei singoli. Vale per Berlusca, vale per Boffo e Mauro."

vale per tutti meno che per i personaggi pubblici!
i quali sono comunque liberi di fare il cazzo che li pare ma che almeno gli elettori sappiano il cazzo che fanno! e non ci piove!

"Obiezione #2: non si era detto che al 99.9% degli Italiano non gliene frega niente se Berlusca scopa a destra e a sinistra (beh, più a destra). Quindi di Boffo dovrebbero fregarsene di +"

se un 1° ministro (impunito per leggge prodomo sua) va con le minorenni almeno io padre di una bambina facccio mente locale... non so tu...

sulla 3° siamo daccordo ma la sostanza non cambia.

Marco said...

Impara da Phastidio, Jim, che è un signore, almeno lui sa davvero di che parla e con congnizione di causa, qui invece gira sempre la stessa aria fritta.

adriano said...

Feltri il Kapò ha ottenuto ciò che voleva, le dimissioni della donna velata.
Testa Pelata (e membro piccolo e flaccido, viste le foto del Pais) come un bambino stizzito ha tirato la sua frecciata alla Church. Che triste spettacolino. Degno del Bagaglino. Aspettiamo con ansia il prossimo agguato fisico contro i gay, e voi pseudo liberali del cazzo che state zitti. Buffoni! In un Paese civile dovreste vergognarvi di esistere, in questa sarabanda di balocchi sostenete uno schifoso fascista che costruisce ad arte una patacca in stile Cianesco per far sapere alle vecchiette che un tizio lo piglia in the back. Credo, invece, che nessuno vorrebbe sapere cosa fa il Kapò in camera da letto; per decenza e rispetto nei confronti della bellezza, non per discrezione. Ma in questo clima pantagruelico è facile aspettarsi che qualche "farina" pagato dai soliti noti ci venga a far sapere cosa si scrofana Ciccio di Nona Papera (in arte Bondìmotta). Lì si che son dolori, de panza.

Anonymous said...

"Feltri, che è un garantista vero,..." cos'è? Un paradosso? Una semplice battuta?

Non capisco.

R