Mentre a Firenze viene proibito l'accattonaggio, verrebbe da dire che i veri accattoni sono altrove. Pur improbabile che la riammissione del simbolo della Dc di Pizza porti al rinvio del voto, è l'ennesima bizzarria di questo Paese inaffidabile, in cui un ricorso accolto rischia di danneggiare tutti.
Ancor più emblematica è la vergognosa vicenda Alitalia, che sembra non conoscere fondo. Dopo aver condannato la compagnia al declino opponendosi per anni ad ogni seria ristrutturazione, facendo saltare il banco di proposito (Epifani e Bonanni sapevano di presentarsi a Spinetta con una cintura esplosiva), i sindacati rischiano ora di far ingoiare ai lavoratori un rospo molto più grande di quello che avrebbero dovuto ingoiare con il piano Air France. Fantomatici compratori e cordate non potrebbero offrire più euro, più competenze nel settore e meno esuberi dei francesi.
Una bella sponda al massimalismo dei sindacati l'ha offerta Berlusconi con la sua furbata elettorale, ma verrà ripagato ritrovandosi lui, tra poco, con il cerino in mano. Non è certo immune da responsabilità il governo: poteva chiudere in bellezza con la privatizzazione di Alitalia e invece proprio nel momento decisivo non si è comportato da proprietario, lasciando che i sindacati trattassero con il compratore, mentre ci sarebbe voluto un po' di spirito thatcheriano. Ora è ridicolo evocare un ritorno di fiamma di Lufthansa, perché in questi giorni la ragione che ha indotto i tedeschi a restare alla larga ha trovato conferma: la totale inaffidabilità del sistema Italia.
L'Expo resta l'eccezione, più spesso la politica sa dare solo il peggio di sé in modo bipartisan.
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