da L'Opinione
Con il ritorno al governo di Berlusconi la politica estera italiana, di cui non si è parlato affatto durante la campagna elettorale, cambierà in modo rilevante. L'Italia di Berlusconi sarà più in sintonia con gli Stati Uniti e più amica di Israele. Dopo la Germania (con Angela Merkel) e la Francia (con Sarkozy) sarà la terza grande nazione europea a tornare su posizioni più atlantiste. Berlusconi ha sempre privilegiato il rapporto con gli Usa e in Europa giocato al fianco dei migliori amici di Washington. Non c'è motivo di ritenere che non sarà così anche nei prossimi cinque anni. E' probabile, per esempio, che dica sì a un maggior impegno in Afghanistan e che sostenga con Sarkozy la candidatura di Blair alla nuova presidenza dell'Ue.
Ma quale sarà la posizione italiana sui principali dossier che dividono Nato e Russia? Berlusconi, infatti, è anche molto amico del presidente russo uscente, e futuro premier, Vladimir Putin. Lo ha sempre difeso dalle critiche europee e americane, persino sulla guerra in Cecenia e le violazioni dei diritti umani, e ripete che la Russia è ormai parte dell'Occidente. E' giunto persino a criticare apertamente le dichiarazioni di Bush sull'ingresso di Ucraina e Georgia nella Nato: «La Russia si sente circondata e rischiamo, dopo che si sono fatti tanti sforzi per farla diventare parte dell'Occidente, di rovinare tutto».
Secondo Oksana Pakhlovska, docente di studi ucraini all'Università "La Sapienza" di Roma, l'elezione di Berlusconi «non è una buona notizia» per Kiev, che non potrà contare sul sostegno di Roma per l'accesso al Membership Action Plan della Nato: è un «populista», «non ha convinzioni politiche, per lui l'Europa orientale è solo un mercato». Crediamo invece che Berlusconi si rimetterà all'opinione prevalente all'interno della Nato, limitandosi ad assumere un ruolo di mediazione.
Non solo l'amicizia con Putin, anche l'endemica dipendenza energetica dell'Italia e la necessità di attirare capitali ed esportare "made in Italy" per rivitalizzare la nostra economia suggeriscono a Berlusconi di privilegiare i rapporti con Mosca.
Putin è stato il primo leader che Berlusconi ha incontrato, ieri in Sardegna, dopo le elezioni. Per parlare di un possibile interessamento di Aeroflot ad Alitalia, dei recenti attriti tra Ue e Russia, ma anche di energia. Putin, di ritorno dalla Libia, sta da tempo rafforzando l'intesa con il regime di Gheddafi e l'Algeria per le forniture di gas all'Europa. Gazprom, che a Tripoli ha siglato un accordo di joint venture con la compagnia petrolifera libica, è interessata alla costruzione di un oleodotto sottomarino dalla Libia alla Sicilia. L'Eni, ha ricordato il numero uno Aleksei Miller, è coinvolta nello sviluppo di grandi giacimenti di petrolio e di gas in Libia. «Visti i rapporti tra Gazprom ed Eni per lo scambio di asset, ci aspettiamo che anche noi potremo far parte di questi progetti». «Abbiamo buone possibilità di collaborare in progetti comuni», ha confermato lo stesso Berlusconi ricevendo Putin ad Olbia.
L'Eni sta cooperando con Gazprom ad un gasdotto sul Mar Nero, alternativo a quello europeo del Progetto Nabucco, ideato per rompere la dipendenza energetica dell'Ue dalla Russia. L'amicizia tra Berlusconi e Putin potrebbe ostacolare gli sforzi Ue per una comune politica energetica. Se è innegabile il feeling tra i due, non si deve però dimenticare che il Governo Prodi si è mosso in assoluta continuità con il precedente Governo Berlusconi per quanto riguarda i rapporti con Mosca: di «partnership strategica», sul piano politico, economico, ed energetico, parlò D'Alema al vertice di Bari nel marzo 2007.
7 comments:
bellissima la foto in cui berlusconi mima il mitra alla domanda scomoda della giornalista russa per putin.
ricominciamo con le meravigliose figure a livello internazionale
grazie italia!
Già e domani l'Unità ci aprirà la prima pagina scandalizzata da tanto cattivo gusto.
Che vergogna questo primo ministro che parla con un Putin come Prodi con Sircana.
Che onta...
diglielo ai parenti della politkovskaya o degli altri 20 giornalisti uccisi dal 2000.
Muore tanta gente nel mondo.
In Cina ne seccano tantissimi di dissidenti eppure Prodi & Co. non mi pare abbiano storto la boccuccia quando sono andati a farci affari.
Per dirne una ma potremmo osare di più parlando del Dalai Lama che un pavido Prodi non incontra parlando di ragion di stato.
O dell'Iran che impicca i gay ma non mi pare che i nostri scambi commerciali con loro ne risentano.
Però che orrore il gesto di Berlusconi, stracciamoci le vesti ed urliamo vergogna.
Che massa di ipocriti.
Berlusconi è un po sottotono, ai tempi migliori alla giornalista avrebbe fatto una battuta tipo: "guardi che se non sta zitta l'avveleno col polonio"
A me pare che in campo energetico per il momento non siamo nelle condizioni di fare gli europeisti.
La nostra posizione è molto diversa da quella francese o tedesca. Per cambiarla occorrerebbero contropartite a livello europeo. Altrimenti stiamo a "fare i froci col culo degli altri", cioè con chi paga le bollette in Italia...
"Muore tanta gente nel mondo.
In Cina ne seccano tantissimi di dissidenti eppure Prodi & Co. non mi pare abbiano storto la boccuccia quando sono andati a farci affari."
certo, a questo punto mi aspetto un berlusconi che in visita a pechino mimi l'impiccato.
tanto i rapporti italia-cina continueranno come negli ultimi 15anni.
ma sarà un tripudio di gioiose battute!!
tzk!
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