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Friday, October 31, 2008

L'indice dei libri occultati

Vi racconto come l'acquisto di un libro può diventare una micro analisi socio-politica. L'altro ieri ho acquistato il libro di Roberto Perotti, "L'università truccata".

Mi sono recato in una delle tante librerie Feltrinelli, quella in Via Vittorio Emanuele Orlando, a Roma.

Entro, e come sempre le "novità" sono esposte sui banchi e gli scaffali nei pressi dell'ingresso. E' qui che dovrei riuscire a trovare il libro che sto cercando, così comincio a scrutare in giro. Storia, Presidenziali Usa, eccetera... Mi volto a destra e scorgo "La fabbrica degli ignoranti", altro libro sulla scuola e l'università di Giovanni Floris, il conduttore di Ballarò.
"Oh, bene, l'argomento è questo, Perotti dovrebbe essere qui vicino", penso. Guardo e riguardo, ma niente.

Così mi arrendo e mi rivolgo al (barbuto e occhialuto) commesso: "Mi scusi, stavo cercando L'università truccata, di Roberto Perotti".
"Aspetti, guardo sul computer".
Dopo un attimo: "Sì, ce l'abbiamo. Deve scendere al piano inferiore".

Recentissima uscita, tema di estrema attualità, autore qualificato... piano inferiore?! Vabbe'...
Scendo le scale. Di fronte vedo subito un altro settore "Novità". Cerco bene ma tra un libro di Krugman e uno di Tremonti non c'è nemmeno l'ombra di quello di Perotti. Così mi aggiro per tutto il piano inferiore in cerca di un'intuizione: "Economia"? "Scienze"? No, neanche lì. In che settore l'avranno messo?

Sono restìo a rivolgermi ai commessi nelle librerie o nei negozi di cd/dvd. Primo perché cercando da soli qualche altra cosa interessante può "trovarvi". Secondo perché penso sempre che abbiano cose più importanti da fare.

Sia pure controvoglia (e già contrariato), decido di recarmi dal secondo (barbuto e occhialuto) commesso, quello del piano inferiore, che questa volta senza bisogno del pc mi fa: "Sì, ce l'abbiamo, mi segua". Lo seguo fiducioso e mi porta in una nicchia quasi sotto le scale, dove finalmente prende il mio libro e me lo porge.

In che settore siamo? "Concorsi". Sì, avete capito bene. In mezzo a tutti quegli anonimi libri colorati che aiutano a prepararsi ai più svariati concorsi. Avete presente? Era "nascosto" lì il libro denuncia/proposta di Perotti sull'università. Spero davvero che lo abbiano voluto nascondere laggiù, perché se fosse stata una scelta spontanea ci sarebbe di che preoccuparsi per il livello di dogmatismo e conformismo ideologico con il quale vengono gestite queste librerie.

22 comments:

Anonymous said...

Roba da medioevo. Perotti rischia seriamente di aver bisogno della scorta per muoversi.

Anonymous said...

Guardi che le librerie seguono semplicemente le regole di mercato, è così ovunque, anche alla Mondadori vengono spesso prima la Littizzetto e Travaglio (alla Mondadori di Berlusconi). Mi sorprende che proprio lei non conosca le regole del marketing, è da sempre il mercato il vero giudice sugli scaffali e non potrebbe essere altrimenti. Il consiglio che mi sento di darle è di lavorare in una libreria per ritornare al senso della realtà.

Anonymous said...

occhialuto e barbuto cosa stanno a significare ai fini del racconto? si ricollegano all'oscurantismo delle ultime righe? note di colore perche non potevi proprio dircelo che avevano il turbante taliban che non tavrebbe creduto nessuno? non dovrebbe contare il fatto che tu volevi una cosa e te lhanno trovata senza far storie? o volevi che il commesso del primo piano lasciasse ti ci accompagnasse lui dal libro?

mamma mia che reportage coraggioso e imparziale. prova ad andare in una libreria mondadori visto che è un testo einaudi prima di lanciarti in ridicole accuse di oscurantismo.
da vero liberista dogmatico quale sei poi, non dovresti lasciare il commerciante commerciar quel che vuole, nel modo che lo ritiene piu acconcio? o sei liberista solo con le librerie degli altri?

ruys

JimMomo said...

Visto che viene qui a dare lezioni di marketing, vuole svolgere la seguente traccia? Libro di celebre professore con all'attivo plurime presenze televisive su argomento di stringente attualità politica (scandali e sprechi nell'università con proposte di riforma e osservazioni sulla legge Gelmini) sbattutto in un sotto scala, in un settore evidentemente sbagliato: "Concorsi".

Svolgimento...

JimMomo said...

Note di colore, i commessi sono stati (come non sempre) gentilissimi.

Il commerciante ha pieno diritto di mettere in vendita ciò che vuole, nel modo che vuole. Questo è certo. Così come io ho tutto il diritto di raccontare un episodio e trarne le conseguenze. Non ho mica detto che Feltrinelli andrebbe chiusa!

Ruys, se proprio devi, sforzati di postare commenti un po' più intelligenti.

Anonymous said...

In Italia sono ben altre le manipolazioni. Una per tutte è la Storia della Resistenza. Sequestrata. Tutta la Storia si basa in gran parte sui documenti degli Archivi di Stato, come è ovvio. Tutta meno una, quella della Resistenza. Sequestrata dall'Anpi tramite un organismo creato ad hoc, l'INSMLI, per "garantire migliore certezza delle fonti". Al medesimo organismo fu demandata poi la sorveglianza sui libri di testo da trent'anni, con legge apposita.
Detto questo, io non credo che Feltrinelli abbia altro scopo che quello di vendere. Per curiosità: Perotti qui a Feltrinelli (che sta a pochi metri da casa mia) è relativamente in bella vista. Aggiungo anche che chi compra Perotti, o un testo analogo ma con tesi contrarie, sa esattamente quello che vuole, è informato sui contenuti, non è attratto dal titolo. In un certo senso, commercialmente parlando, non abbisogna di grande visibilità.
Cumino

Anonymous said...

quando chiuderà la feltrinelli sarà troppo tardi

Anonymous said...

mi scusi dott. Punzi, ma a me l'allocazione scelta dalla libreria appare più che appropriata.
infatti, prima di perdere tempo, soldi e energie per preparare un concorso come ricercatore universitario - soprattutto se non sei sponsorizzato - è meglio che ti leggi quel libro... :-)
raf

Anonymous said...

A morte tutti i barbuti e occhialuti commessi, complici dei baroni universitari che comandano un po' ovunque e fanno nascondere i libri scomodi nei sottoscala delle librerie feltrinelli facendo perdere al nostro eroe Jim attimi preziosissimi....

Giancarlo said...

Che poi, per un liberista come te, basterebbe esercitare il libero arbitrio e andare in un'altra libreria, Mondadori per esempio.
Li di sicuro incontrerai una commessa bionda e depilata che ti consegnerà il libro desiderato direttamente all'ingresso.
Va bene attaccarsi a tutto, ma questo mi sembra puro delirio persecutorio.

Anonymous said...

il mio commento non è privo di intelligenza, è biased. come lo è tutto quello che scrivi. cocco mio.
se uno vuole fare il liberista de noantri vai avanti cosi che vai bene. se uno vuole dar visibilità ad un tema importante come il testo di perotti pure meglio. il punto è che tu non lo fai, ate non interessa nulla darci visibilità.
tu parti da un aggancio di attualità che parla di cose gravi e seire, te ne liberi subito con note di colore inutili per arrivare a dire cosa? che qualcuno ha qualcosa da nascondere, in questo caso i komunisti! (dagli al komunista!) di feltrinelli. quindi allo sbadato cosa dici? ce un libro che parla giustamente delle magagne dell'università, in feltrinelli è un po nascosto, perche è tutta colpa loro. alleluja alleluja. e se non l'ha deciso feltrinelli (quindi in malafede e quindi colpevole al sinistra tutta delle malefatte), peggio che peggio, vuol dire che questi commessi per compiacere il padrone nascondo cose le colpe del padrone.
non è comprensibile proprio questo attacco al presunto servilismo dei gestori. non centra nulla con perotti, anzi è l'esatto contrario.
ruys

Anonymous said...

Venduto! Non si comprano i libri dai terroristi

Anonymous said...

Senta Jimmomo, mettiamola così: il libro potrebbe anche essere del più qualificato e pluripremiato professore, ma se non vende, non vende (poi magari da oggi diventa un bestseller come Gomorra, ma in quel caso è sempre il mercato a decidere, vuole insegnarmi il mio lavoro?).

Anonymous said...

i cazzoni bottegai, il libro in questione lo hanno messo in uno scaffale sbagliato perché l'autore...s'è interessato dei concorsi truccati...

ciao.

io ero tzunami

JimMomo said...

Visto che non ha voluto svolgere la traccia che le ho suggerito e che insiste, le chiedo di spiegarmi lei il suo lavoro: mi sta forse dicendo che il libro di Perotti è stato collocato laggiù perché non vendeva? Dunque, giorni prima era stato collocato in posizione più visibile ma non vendeva? Quando vi arriva un libro appena stampato, dove lo collocate, non sapendo ancora quanto venderà?

Se fosse come lei dice, ciascun nuovo libro dovrebbe essere collocato nel suo settore e dopo qualche tempo, i più venduti dovrebbero essere spostati "in vetrina". Io invece ipotizzo un altro modo di procedere. I responsabili della libreria decidono quali libri debbano avere più visibilità, a seconda di quanto si pensa che possano attirare clienti. E' una logica commerciale giustissima, che non mi sogno di contestare, ma che si presta a qualche "errore"... Ecco, qui si dava conto di un "errore", a mio personalissimo avviso, e si ipotizzavano delle cause.

Poi, se sarà così gentile da presentarsi...

Anonymous said...

commercialmente è una scelta demenziale, in Tv non si altro che parlare di quel libro forse sarebbe il caso di metterlo in bella vista

Anonymous said...

jimmomo tu non ipotizzi un altro modo di procede, giudici da menteccatti quel modo di procedere, da mentencatti o da servi di mentecatti.

jimmomo presentarsi dici? il solito "agente identifichi quel tizio": la buona cara destra italiana. eiaeia.
ruys

JimMomo said...

"agente identifichi quel tizio"? Ma stai delirando?! Sei a corto di argomenti? Mi sembra norma di buona educazione quando si conversa far sapere con chi si sta parlando.

Anonymous said...

io non so chi sei tu ad esempio, sono arrivato qui per link e ho il serissimo dubbio che il tuo nome non sia jim momo, nè ho visto boxini sulla pagina con scritto "chi sono, cosa faccio". quindi suppongo che essendo il blog di pubblico accesso tu voglia essere giudicato ed eventualmente criticato in base a quello che dici, non in base a chi sei. perche dovrei farti sapere con precisione chi sono? avresti un atteggiamento diverso sapendo che sono x e non y? se lasci il blog aperto al pubblico e con i commenti liberi non sta far predichine sulla buona educazione e giudica i commenti per il loro contenuto.

ruys

Anonymous said...

Vi racconto una storia.
Il sottoscritto pubblica due romanzi con la casa editrice Azimut, il primo ottiene un discreto successo ma, come regola libraria impone (almeno per alcuni), rimane tre mesi da qualche parte in giro per la libreria e poi, se ti va bene, piombi nello scaffale, anomino e invisbile.

Idem succede con il secondo. A nulla vale il fatto che il mio editore paghi un promotore che dovrebbe 'suggerire' al librario di mettere il testo in bella vista e spingerlo perché è bello e ottiene ottime recensioni. Se sei Einaudi e Mondadori, se pubblichi mondezza come Gomorra, e paghi fior di mila euro per stare in vetrina e per mesi accatastato in pile all'entrata, allora hai speranza. Altrimenti girone dei dannati. Scaffale. Invisibilità.

I librai sono una mafia. Forse una mafia ancora più forte dei promotori e dei distributori. Ahivoja a dire che seguono il mercato, seguono semplicemente la loro miopia e il loro profitto immediato. Che cosa gliene frega se devono esporre 100 copie di Saviano in bella mostra e poi non vende. I soldi li hanno già presi. Che cosa gliene frega se devono promuovere per forza delle nullità come Camilleri, Vespa, Rampini, e tante altre belle figure massmediologiche.

La storia che hai raccontato caro Fede, è la regola. Altro che libero mercato. Libero profitto in una situazione di assoluta oligarchia. Avete presente le Arion, le presunte librerie indipendenti, ah ah, andatevi a fare un giro, vedrete che indipendenza...

Per non parlare delle pecore clienti che leggono tutti le stesse mondezze imposte dalle presunte classifiche di vendita di Repubblica o del Corriere. Che triste Paese.

andrea mollica said...

ciao jim, a proposito di cagate sulle quali mi potresti deridere. ho scritto un'analisi sulla vittoria di obama, spero ti possa interessare.
senza rancore spero, mi spiace ancora essere stato così aggressivo nei tuoi confronti
http://andreamollica.blogspot.com/2008/11/il-trionfo-di-obama-la-rivincita-di.html

Anonymous said...

Sapete qual è la verità? Saviano, Gino Strada e Travaglio scrivno libri per S O L D I. Per il lurido profitto. Alla faccia del libero mercato.