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Tuesday, November 16, 2010

Destra o sinistra, non c'è la Libertà

Premesso che il giochino "questo è di destra, questo è di sinistra" è stato già ridicolizzato da Gaber quasi vent'anni fa ed è ormai del tutto anacronistico, puzza di vecchie ideologie, Fini e Bersani ieri sera hanno fatto a mio avviso una pessima e triste figura, con i loro grigi e banali elenchi esposti come temini delle elementari. Innanzitutto perché - incredibile ma vero - nei loro elenchi spiccava un'assenza illustre: la libertà. Nessuno dei due l'ha citata una sola volta tra i "valori" (e le tante banalità) che ritengono di destra e di sinistra (e neanche alla democrazia hanno dedicato una enunciazione forte). La libertà può essere declinata politicamente in modi molto diversi, ma credo che in nessun Paese si trovino leader di destra o di sinistra che omettano di menzionarla enfaticamente tra i propri valori. In Italia a quanto pare sì ed è emblematico della condizione in cui ci troviamo e di questa classe politica. Una destra e una sinistra entrambe senza libertà è ciò che ci attende dietro l'angolo del berlusconismo?

Bisogna dire, però, che se proprio si fosse costretti a scegliere tra i due, meglio Fini. Bersani è stato davvero impresentabile, a cominciare dal tono della voce triste e dimesso, quasi da condannato a morte, rispetto al tono più stentoreo e solenne, più convinto, di Fini. Mentre i "valori" esposti da Fini spaziano da una "destra" un po' annacquata (con tanto Stato, Stato, Stato, ripetuto quasi ossessivamente, e senza libertà) ad una sinistra appena appena democratica (solidarietà e volontariato; uguaglianza nel punto di partenza; merito), quelli di Bersani sono i residui di una sinistra vecchia, novecentesca e fuori dalla storia. Ormai concetti come patria, libera impresa, merito, sicurezza, sono a pieno titolo sdoganati anche a sinistra, ma Bersani non li ha nemmeno citati, accontentandosi di rimanere abbarbicato a cose come Costituzione, resistenza, giustizia sociale, salute e scuola pubbliche, lavoro stabile, tasse, no al nucleare, cittadinanza per gli immigrati, laicità, morale pubblica, pace. Se è così che pensa di affrontare Vendola, allora lui e il Pd sono spacciati.

14 comments:

Anonymous said...

Questo dovrebbe essere un passo del discorso di Fini: "La Destra sa che senza la autorevolezza e il buon esempio delle Istituzioni, senza la autorità della legge, senza una democrazia trasparente ed equilibrata nei suoi poteri non c’è libertà ma solo anarchia, prevalenza della arroganza e della furbizia a tutto discapito della uguaglianza dei cittadini."
Insomma... libertà è sapersi sottomettere all'autorità dello Stato per limitare l'arroganza e la furbizia dei cittadini.
Mi pare che gli USA abbiano un concetto diverso di Stato, con istituzioni magari imperfette, ma concepite per cercare di limitare l'arroganza e la furbizia dello Stato, non quella dei cittadini!

Gionata Pacor

Anonymous said...

Bersani sarà anche vecchio e triste, ma se non ritieni importanti cosi quali la giustizia sociale, la pace, la solidarietà, un ordinamento giuridico giusto mi sembra che quello più triste e vecchio sei proprio tu. Altro che novecento! Magari ci fossi arrivato al novecento. Qui stiamo ancora in al medio evo!

hellhammer said...

Infatti il commissario politico Bersani ed il federale Fini erano più adatti a descrivere cosa fosse comunista e cosa fascista perchè, gratta gratta, quello sono rispettivamente stati, sono e resteranno e noi da due figuri così non accettiamo lezioncine edificanti a buon mercato.

Giorgio said...

Libertà (intesa come tutela dei diritti umani) e diritto di proprietà sono gli unici due valori che conosco e non sono di destra né di sinistra. Sono propri della cultura liberale.

Luca said...

Possibile che nel 2010 ci facciamo indottrinare da un ex-fascista e da un ex-comunista su quali sono i valori di destra e di sinistra?
Ho un dubbio atroce: chi ha perso le guerre (mondiali o fredde) ha vinto la pace?

Anonymous said...

beh Vendola non parla affatto di " patria, libera impresa, merito, sicurezza" , parla proprio di "Costituzione, resistenza, giustizia sociale, salute e scuola pubbliche, lavoro stabile, tasse, no al nucleare, cittadinanza per gli immigrati, laicità, morale pubblica, pace. ". solo che lo sa fare molto meglio!

libertà, valore vuoto che può diventare addirittura aberrante se usato appunto per difendere il c.d. "diritto di proprietà" che ne è l'esatto contrario (nega al mondo intero escluso il proprietario di usufruire di un bene).

pensiero questo proprio del pensiero liberale, il più criminale che da solo ha prodotto più vittime di tutti i "totalitarismi" (come se quello della grande finanza non fosse anch'esso un totalitarismo) messi insieme.

il comunismo ha vinto la guerra e sta vincendo "la pace".

Jean Lafitte

Anonymous said...

Esattpo: Vendola parla di tutta quella inutile e aberrante fuffa.
Penso inoltre che da domani andrò a casa dell'amico Lafitte e userò la sua macchina, che non è sua, è pure mia, e anzi di tutti noi, quindi chi vuole uno strappo..
Il comunismo non ha vinto nulla. Ha solo, si fa per dire, ammazzato milioni di persone inermi per una teoria prfondamente cretina e assassina. E sta scomparendo, perchè tutti, a cominciare dai violenti che ne sono apostoli, sanno perfettamente che è una schifezza aberrante.
BILL

Anonymous said...

salute, scuola pubblica, tasse eque per tutti per bill è "fuffa". va bene, nulla di strano per uno che scrive.

"Penso inoltre che da domani andrò a casa dell'amico Lafitte e userò la sua macchina, che non è sua, è pure mia, e anzi di tutti noi, quindi chi vuole uno strappo.."

se ci fosse il comunismo l'auto non sarebbe nè mia nè tua ma lasciata a disposizione di chi serve, come succede nella di certo non comunista Danimarca per quanto riguarda le biciclette. sarebbe un bel vantaggio avere auto pubblica. non dovrei pensare al bollo, al carrozziere, al meccanico, al parcheggio, non dovrei avere un box e potrei usare a seconda delle esigenze un utilitaria, un fuoristrada, un camper , un furgoncino etc...
cose troppo complesse da capire per una mente così primitiva.

la comunista Cina si è comprata i debiti degli mmerigani. più che una vittoria è un trionfo.

parliamo dei morti. facciamo che veramente il comunismo è finito nel 1989. bene, dunque, i 200 milioni di bambini morti di fame da allora ad oggi (quasi 10 milioni l'anno) sono tutti sulla coscienza del capitalismo.
200 milioni di morti. prendendo solo in considerazione i minori di 5 anni e solo la denutrizione come causa di morte, in 21 anni. di gran lunga al di sopra di qualsiasi stima per i 70 o più anni di "comunismo" presi incosiderazioni. se qualcuno deve tacere delle morti questi sono i liberali che di gran lunga hanno causato più sofferenze di tutti. neanche i nazisti, mettendosi d'impegno sono riusciti a fare tanto. e tutto questo perché i ricchi e solo i ricchi siano "liberi".

mi spiace bill ma non sta scomparendo proprio nulla. nel 2010, oggi, ci sono più persone governate da governi comunisti o fortemente socialisti ,quasi i 2/3 della popolazione mondiale, di quanti non ce ne fossero nel 1988. fattene una ragione. se poi vuoi lottare contro il comunismo, fallo pure, non hai alcuna possibilità di vincere.

sveglia che siamo nel 2010, quasi 2011!

Jean Lafitte

Freeman said...

"oggi, ci sono più persone governate da governi comunisti o fortemente socialisti ,quasi i 2/3 della popolazione mondiale, di quanti non ce ne fossero nel 1988" e guarda caso i bambini che muoiono di fame abitano tutti lì...
P.S. sorvoliamo poi sul fatto che dopo aver faticato tanto i cinesi abbiano "comprato" il debito americano: il giorno che gli USA faranno default cosa faranno i cinesi? Gli pignorano le Hawaii?

Anonymous said...

Io penso che la nostra libertà e quella dei nostri figli e nipoti è oppressa dall'enormità del debito dello Stato: quasi 1860 miliardi di euro; più di 30000 euro a testa, neonati inclusi.
Tuttavia questo Stato onnipresente non è capace di farsi restituire i 98miliardi di euro evasi dalle concessionarie delle slotmachine.
Tutto il resto è fuffa.

Anonymous said...

"e guarda caso i bambini che muoiono di fame abitano tutti lì..."

altra cazzata. prendi i 20 paesi più poveri e vedrai che sono (e sono stati)tutti paesi capitalistissimi. studiate un po', non vi farebbe male.

" il giorno che gli USA faranno default cosa faranno i cinesi? Gli pignorano le Hawaii?"

magari pure l'Alaska. vedo che non sai proprio guardare oltre il tuo naso. ok, provo a spiegartelo a parole. se gli Usa hanno un grande debito, devono ridurre la spesa pubblica, giusto. in questa una grossa voce ha la spesa militare. gli usa si ritroveranno quindi ben presto nell'impossibilità di sostituire tutti quegli aerei, portaerei, carri armati che diventeranno vecchi e dovranno essere dismessi. e perderanno pure la supremazia militare, oltre a quella economica, che di fatto hanno già perso.

noi e i nostri figli siamo e saranno oppressi dalla mancanza di uguaglianza che c'è nei paesi capitalisti.

Jean Lafitte

Anonymous said...

"Secondo la concezione paternalistica della povertà, lo stato (e non la persona) individua alcuni bisogni ritenuti "essenziali" e si assume di offrire, spesso in condizioni di monopolio, i relativi servizi all'intera collettività.
Tale modo di affrontare la povertà fondato sulla redistribuzione in natura si rivela inefficiente, dato che, violando la libertà di scelta dei beneficiari, ottiene, a parità di costo, un risultato inferiore dal punto di vista del benessere di questi ultimi.
Se a questo si aggiunge, sia che il costo dell'assistenzialismo grava su tutti (anche sui poveri), mentre i benefici vanno spesso a chi non ne ha bisogno, sia il fatto che i servizi resi sono spesso assai insoddisfacenti, invece di ritrovarci garantita una "uguaglianza di accesso" a servizi pubblici essenziali, ci ritroviamo in presenza di una "ineguaglianza di uscita" dall'inefficienza pubblica: solo i benestanti, infatti, possono permettersi di pagare due volte gli stessi servizi, optando per la fornitura privata.
Ma si sa che il vero scopo del Welfare State non è quello di aiutare i meno abbienti, ma quello di "ingrassare" politici, burocrati, sindacalisti e profittatori assortiti che vivono alle spalle dell'industria dell'assistenza pubblica.

Tra le idee alternative al Welfare State (idea peraltro assai discutibile) propongo l'imposta negativa.
Secondo tale idea, si individua un break-even point, in corrispondenza del quale non si pagano imposte. Invece che non pagare nulla al di sotto di tale cifra, ai percettori di redditi inferiori a detta cifra lo stato assegna una somma equivalente a una percentuale della differenza esistente fra reddito minimo e reddito percepito. Tale redistribuzione in moneta, anziché in natura, fa salva la libertà di scelta dei beneficiari: lo stato non tratta più i poveri come se fossero degli incapaci che non sono in grado di valutare da sé i propri bisogni, ma come individui responsabili.
Inoltre, il sistema è immune dagli effetti regressivi attuali e, soprattutto, vede sottoposta alla disciplina del mercato e alla concorrenza la fornitura di quei servizi sociali di cui i cittadini hanno maggior bisogno".
MILTON FRIEDMAN

Freeman said...

Ma Jean! Ti avevo rimandato indietro la provocazione tale e quale ironicamente! Perché quando si discute dei massimi sistemi arriva sempre il momento di quello che tira fuori la più classica delle classiche argomentazioni sentimental patetiche sui bambini che muoiono di fame. Ti verrò incontro: se domani la Danimarca diventa marxista e lo Zimbawe ultra-capital-liberista, ebbene sì sono sicuro che si continuerà a stare meglio in Danimarca, ma non perché i filo-capitalisti (senza capitali) come me, sono ovviamente anche razzisti, ma semplicemente perché mescolare pere e mele non ha molto senso, l’indigenza esisteva prima che inventassero il capitalismo, esisterà ancora (non so quanto) anche se tutto il mondo diventerà capitalista (o marxista a tua scelta).
Certo, se domani la Danimarca si dividesse in due: il nord marxista e il sud capitalista, credo che ci sarebbero più indigenti al nord. Ma questa è una mia opinione: concedimi almeno questa libertà, se non altro per smentire quei disinformatori capitalisti che sostengono non esserci libertà di opinione nelle lande social-comuniste.

Riguardo la Cina e i suoi oculati investimenti: ad oggi è come dico io, se fra 20 anni la supremazia militare sarà invertita allora i cinesi si potranno prendere quello che vorranno e pazienza, in fondo in Italia non dovremmo avere molto da temere, a meno che nel frattempo Baggio non sia stato eletto Dalai Lama.

Con riferimento allo studio hai ragione, in effetti dopo la lettura del Capitale sono rimasto un po’ affaticato e sono passato a letture più leggere, anche perché non ho ancora capito come mai i vegetariani si rifiutano di riconoscere il valore-lavoro incorporato nelle bistecche .

Per concludere: guardare oltre il mio naso non è così semplice, perché dalla foto non si nota abbastanza, ma possiedo un naso piuttosto importante….

Anonymous said...

Milton Friedman ormai è cibo per i vermi ma le sue idee, se possibile, sono invecchiate ancor più rapidamente.

sulla Danimarca. ha un solo sistema ma a sud è già più ricca che al nord.

Jean Lafitte