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Thursday, November 22, 2007

Blair, il leader di cui l'Ue ha bisogno

Dal suo incontro con il cancelliere tedesco Angela Merkel è uscito un "no" di Prodi all'ipotesi di Tony Blair presidente della Commissione europea. A parte che è desolante che sia stata l'unica notizia del vertice; a parte l'imprudenza di far uscire una posizione così netta che rischia di venire battuta in Europa e marginalizzare il nostro Paese; a parte il fatto che invece vedrei bene Blair alla guida della Commissione europea; detto questo, la cosa più sconcertante della posizione di Prodi è l'argomento che ha utilizzato: Blair sarebbe una personalità troppo di spicco, con la sua figura rischierebbe di "soffocare" la visibilità delle istituzioni europee.

Come ha giustamente osservato Il Foglio, «bisogna avere una considerazione davvero bassa dell'Europa se si pensa che a rappresentarla di fronte alle altre potenze mondiali debba essere una mezza figura».

Viceversa, forse Blair è l'unico tra gli ex e gli attuali primi ministri e capi di stato europei con doti di leadership. Il prestigio di cui gode a livello internazionale, la sua autorevolezza politica, messi al servizio della Commissione europea, potrebbero invece, per la prima volta, far diventare l'Ue un attore di primo piano sulla scena mondiale.

Non so come interpretare la sgradevole uscita di Prodi, se come una meschinità, o se come un ridicolo pretesto per nascondere il vero motivo: Blair è troppo liberale e amico degli americani. In ogni caso, Prodi dimostra ancora una volta la sua stupidità: l'autorevolezza e il prestigio di Blair sono argomenti a favore della sua candidatura.

2 comments:

Unknown said...

Bei tempi quelli di Peodi presidente della Commissione. Lui sì che non era una persona di spicco!

Anonymous said...

Prodi è la negazione vivente di ciò che piace a chi scrive o frequenta questo blog.