Onesto e acuto, come al solito, l'ultimo editoriale di Christopher Hitchens sul New York Times (tradotto dal Corriere della Sera). Prende atto che in Iraq la maggioranza dei sunniti ha finalmente compreso la vera natura stragista di Al Qaeda e gli ha voltato le spalle, gettando le basi per una sua pesante sconfitta; e che il popolo iracheno ha rigettato la prospettiva della "guerra civile" e la violenza settaria è in netto calo.
Su Al Qaeda, conclude Hitchens, si tratta di una «vittoria decisiva sotto ogni punto di vista». Certo, sul piano politico interno «è difficile nutrire grandi speranze, eppure già si notano segnali promettenti». Insomma, cautela, persino scetticismo, sono giustificati. Ciò che non è accettabile però sono l'indifferenza o il cinismo. Le "good news" che giungono dall'Iraq non è detto che corrispondano perfettamente alla realtà e che siano durevoli. Ma «potrebbero essere vere e sarebbe fantastico se lo fossero», osserva Hitchens.
«Quello che mi preoccupa della reazione tra liberal e democratici non è lo scetticismo, che è perdonabile, bensì la squallida impressione che solo le peggiori notizie sarebbero da loro ben accolte. Questa mentalità è inammissibile e sicuramente non sarà loro perdonata».
2 comments:
Insomma: tanto peggio, tanto meglio.
Un bel biglietto da visita per Hillary e Obama.
dgditzfTi faccio notare che Bin Laden nel corso di uno dei suoi ultimi sproloqui si è lasciato scappare di avere contato sui democratici per vincere la guerra in Iraq.
E loro si sono dati da fare, eccome.
Non solo rifiutando di credere alle buone ultime notizie che arrivano dall'Iraq
Ma anche tentando di fare fuori Bush o almeno cheney col Plamegate.
Si è tentato di ripetere lo stesso schema usato con Nixon nel 1973.
Sfortunatamente (per loro)Bush ha tenuto duro e ha potuto frustrare i tentativi del congresso di ordinare il ritiro delle truppe col potere di veto
Tommy
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