Dell'intervista del generale Petraeus al Wall Street Journal, e del resoconto di un altro generale, Robert Scales, da cui si evincono la nuova strategia adottata e i progressi in Iraq, dova la vita tende lentamente alla normalità, si occupa un completo articolo su Il Foglio di oggi.
«Ora i sunniti in Iraq guardano ad al Qaida per quello che è, un movimento ultraestremista in stile talebano e gli hanno voltato le spalle», dice Petraeus, che però invita alla cautela: «Il progresso si accumula con il tempo. Non c'è un interruttore della luce. La situazione irachena non scatta da cattiva a buona. Passa da cattiva a meno cattiva». Occorre lasciare «accumulare» progressi finché il corso delle cose non divenga irreversibile.
Una «breccia nel muro del pessimismo», definisce le "good news" Thomas Friedman, sul New York Times, editorialista pentito di aver sostenuto la guerra nel 2003.
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