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Thursday, November 29, 2007

Tra teorizzazioni e realtà

Proprio perché si tratta di "teorizzazioni" che esistono solo nella mia testa, spero non si vorrà pretendere che rimanga inchiodato ad esse anche quando la prova dei fatti, il riscontro della realtà, ne abbia dimostrato l'inconsistenza. Non ho problemi a rivendicare di avere sperato sinceramente nell'operazione Rosa nel Pugno e ad ammettere di aver sbagliato. Potrei dire che le mie aspettative sono state disattese, "tradite". Ma siccome molti (tra cui Tombolini e consorte) avevano previsto il flop, posso ammettere di essermi sbagliato. Punto. Osservando però che già allora, contro l'opinione di qualcuno, sottolineavo come l'operazione fosse tanto possibile nella teoria quanto difficile nella pratica, individuando l'anello debole nell'incapacità dello Sdi a fare politica, quale che fosse.

L'elemento da me davvero inaspettato - che ancor più del fallimento della Rosa nel Pugno ha determinato la sconfitta strategica dei radicali nella loro scelta per la coalizione prodiana - è stato l'appiattimento governativo di Pannella e Bonino.

C'è qualcosa che però rimane attuale di quel mio post. La "tendenza anti-liberale, persino in politica economica", del centrodestra, che "non fa che affermarsi e avanzare, e va bloccata". Ora, il punto mi pare sempre questo: quella deriva anti-mercatista va bloccata e, se possibile, invertita. Difficile quanto si vuole, ma mi pare che se davvero Berlusconi avesse intenzione di fare a meno di An e di Udc, e di modificare anche gli equilibri che si erano cristallizzati in Forza Italia e dintorni, e se ci fosse un sistema elettorale favorevole ai due maggiori partiti, si aprirebbe una importante finestra di opportunità per invertire quella tendenza. Finestra che potrebbe sempre richiudersi in fretta, ma perché non provarci? Non mi sembra una nuova "teorizzazione" di alcunché, ma solo una riflessione.

Ma capisco che porti via meno tempo procedere con battute acide e sprezzanti e, se mi permettete, con schemi scontati.

P.S. che cadano i miti non è poi così male, ci sarebbe ben altro di cui dolersi.

2 comments:

Anonymous said...

Difficile replicare a chi è capace di argomentare contemporaneamente e con dovizia tutto e il contrario di tutto.
Facile invece prevedere il flop di un'alleanza fatta al solo scopo elettoralistico, come ben disse D'Alema.
Nessun merito dunque per le cose troppo facili.
Che la Rosa nel Pugno fosse un'operazione fallimentare, e non certo per colpa del solo SDI, era di un'evidenza lapalissiana e solo chi si accoda ai balletti dei vati di tutte le chiese non è in grado di vedere.
L'esperienza pregressa avuta con altri Vati e in altri ambiti mi ha forse aiutata a capirlo prima.
Come vede parlo per me, in genere non mi capita di fare riferimenti alla persona con cui condivido l'esistenza, anche se vedo che lei non può fare a meno di citarlo...
Nel merito: ci vuole veramente scarso senso del ridicolo, che peraltro già altrove Capezzone ha avuto modo di mostrare ampiamente, nel sostenere ora che:
"Berlusconi ha avuto grande coraggio e generosità, adesso i liberali devono venirgli incontro. E magari accerchiarlo"

Coraggio, generosità?

C'è da chiedersi in quale paese siete vissuti lei e Capezzone, il politico dal grande futuro che auspica un partito sul modello di quello repubblicano negli Usa.
I liberali dovrebbero venire in contro ad uno che in 5 anni di governo ha letteralmente sputtanato il liberalismo. E che ad oggi cerca accordi, in perfetto stile prima repubblica, con Veltroni e che si incontra con Bertone per definire la strategia.
Le possibilità per i liberali e tutte le finestre di questo mondo che lei teorizza stanno solo nella sua testa e nella sua penna (tastiera) al seguito-servizio di un Capezzone concentrato solo sul ben misero obiettivo della propria affermazione.
Chi sarebbero i liberali?
Il nuovo acquisto Giovanardi o il vescovofalso sedicentepoeta Bondi con cui il suo politico dal grande futuro scambia quotidianamente paroline amorose?
Tralascio per amor di carità quello che penso di questo scambio stucchevole di reciproche attestazioni di stima. Un sano senso del ridicolo suggerirebbe di evitare, ma pare che all'amore non debbano essere posti freni...

Se per essere, per esistere si deve toccare il fondo dell'abiezione intellettuale, meglio allora la pena:il non essere.

PS: incomprensibile il suo PS sulla caduta dei miti:
" che cadano i miti non è poi così male, ci sarebbe ben altro di cui dolersi."

Di quali miti parla? Non capisco.

Anonymous said...

L'unica, ben poca, cosa che ho imparato negli ultimi anni è che in Italia non c'è alcuno spazio per i liberali.
Dal fascismo in poi, dal patto Gentiloni in poi.
Quella libbbberale è solo una illusione.