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Sunday, November 18, 2007

I danni della class action "all'italiana"

Tra le pieghe di questa Finanziaria di ulteriore spesa pubblica c'è una norma a prima vista opportuna e utile, che avrebbe meritato ben altra occasione di discussione e approvazione: l'introduzione della class action. Non solo si tratta di un imbroglio, ma di uno strumento che così come concepito produce solo danni. Si "sindacalizza" infatti, anche la difesa di consumatori e utenti dalle frodi delle corporation.

Prevedere che le cause possano essere intentate solo dalle associazioni dei consumatori riconosciute dal Ministero significa non solo espropriare i cittadini di un diritto che dovrebbe essere esercitato individualmente, ma anche creare un sistema in cui alla fine - esattamente come accade per i contratti collettivi di lavoro tra Sindacato e Confindustria - le industrie trattano e si accordano con le associazioni consumatori sulla testa dei ricorrenti. Concedendo ad esse in monopolio la risorsa class action, l'avvio di questo tipo di azioni legali verrà subordinato a forme di pagamento da parte dei consumatori e utilizzato come arma di ricatto nei confronti delle industrie.

Perché la class action funzioni nel nostro paese dovrebbe funzionare innanzitutto la giustizia civile, di cui ormai in pochi si fidano, tanto siamo scoraggiati dai tempi di giudizio e dall'incertezza del diritto, e gli avvocati dovrebbero essere pagati in percentuale e in caso di successo.

In questo modo, invece, la class action diventa una "marchetta" per altri aspiranti sindacalisti e professionisti della concertazione: le associazioni dei consumatori.

4 comments:

Anonymous said...

"Class Action", letteralmente... azione di classe, di casta. Ma davvero pensavamo di riuscire in una cosa così all'americana come la rappresentanza dei diritti?

Anonymous said...

Come finirà l’Italia leggete
Grande Benetazzo, come Domenico Gatti Aldo Grasso

BANCA MIA FATTI CAPANNA

Di Eugenio Benetazzo del Canna-Power Team

su
http://www.fottilitalia.com/
"il sito anti-italiano per eccellenza"

Unknown said...

Quer pasticciaccio brutto della Class Action all’Italiana
Data: 19 Novembre 2007 Argomento: Comunicati, Consumatori e Prima Pagina.

In un recente scambio epistolare con il Presidente di MDC, Antonio Longo, avevo stigmatizzato il formulato, poi approvato per errore al Senato, sull’istituzione della class action che pone una riserva quasi esclusiva alle associazioni appartenenti al CNCU. In poche parole si tradisce lo spirito originario della class action americana che dovrebbe, per i successi che ha ottenuto, essere il modello di riferimento, un modello diffuso sul territorio. Con la class action all’italiana si rischia di creare un sistema ”controllato e diretto” dal Ministro dello Sviluppo Economico, che, per legge (art. 136 del Codice del Consumo), presiede il CNCU.

Le imprese non dovrebbero essere preoccupate più di tanto, salvo che il ministro di turno, magari alzandosi male una mattina, non decida di convocare le associazioni per invitarle, magari con la promessa di qualche finanziamento, a ”colpire una azienda per educarne cento”. E’ evidente che i contributi potrebbero essere erogati anche per la ragione opposta! A fronte di tale scenario, le difese “corporative” del provvedimento da parte di Federconsumatori, sembrano surreali come il sostegno, a spada tratta, di Adiconsum e Adusbef, Essendo tutte associazioni appartenenti al CNCU e, guarda caso, strenue paladine dell’indennizzo diretto, comprendiamo benissimo la volontà di sostenere quello che è per loro una specie di ”asso piglia tutto”, come peraltro espresso da alcuni comunicati (qui, qui e qui) dell’ADUC, una associazione fuori dal coro.

Anonymous said...

Ci può cadere il Governo Prodi... nonostante tutto.