Pagine

Thursday, November 29, 2007

Roma ostaggio dei tassisti

Veltroni si gioca la faccia riformista, An e Udc l'hanno persa

Veri e propri tumulti di piazza quelli dei tassisti. Un blocco selvaggio, del tutto illegale, che paralizza Roma. Una violenza perpetrata sui cittadini e sui migliaia di turisti costretti a interminabili attese alla stazione Termini o all'aeroporto di Fiumicino, con grave danno arrecato all'immagine della città. Ma di fronte alla patente illegalità del blocco dei tassisti nessuna autorità interviene né minaccia sanzioni, neanche una multa per sosta non autorizzata. Ai tassisti che interrompono illegalmente un servizio pubblico andrebbe invece immediatamente sospesa la licenza.

Dobbiamo dire che oggi Veltroni, che un anno fa indebolì la proposta Bersani, intervistato su la Repubblica ha definito «inaccettabile» il blocco. «Il taxi è un servizio pubblico: si può proclamare uno sciopero, purché nei tempi e modi previsti dalla legge. Non si può invece... bloccare all'improvviso una città intera». E sembra intenzionato a tenere il punto su un pacchetto che prevede due proposte inscindibili: il Comune accetta l'aumento delle tariffe del 18%, come richiesto dai tassisti, ma in cambio di 500 nuove licenze. «Questo è il pacchetto, non si può prenderne solo una parte, quella più conveniente, e lasciare l'altra».

E' ciò che ha fatto scoppiare la rivolta dei tassisti, che pretendono di aumentare le tariffe senza il "disturbo" di nuovi possessori di licenza, mantenendo quindi scarsa l'offerta del servizio nella capitale. «Se la trattativa non fosse degenerata, avremmo potuto continuare a discutere. Ora i margini sono stretti, i paletti fissati. I tassisti devono sapere che il pacchetto è unico, si prende o si lascia tutto», insiste Veltroni, che come sulla sicurezza ha davanti quella che qualcuno chiama «una prova di leadership».

Da sindaco, spiega Antonio Polito al Corriere, Veltroni «ha l'occasione di giocare una partita fondamentale per dimostrare la sua volontà riformatrice... È un leader riformista. Se ne desse anche una dimostrazione concreta si rafforzerebbe di certo. Non si preoccupi del consenso, perché nei confronti di queste categorie corporative c'è un giudizio negativo. Tutti i modernizzatori cercano addirittura delle battaglie simboliche per dimostrare la propria forza», fa notare Polito.

Vedremo, ma è certo che Veltroni in questo braccio di ferro si gioca un'importante fetta di credibilità riformista. Chi se l'è ormai giocata, quella credibilità, sono An e Udc. Com'era prevedibile, infatti, a schierarsi con i tassisti sono An, La Destra e Udc. «Diciamo no alle nuove 500 licenze proposte da Veltroni e chiediamo di convocare subito, anche oggi, un consiglio comunale straordinario», si affrettava a dichiarare ieri il consigliere dell'Udc, Gasperini. Qualche crepa in An, con Urso (Farefuturo) più cauto: in linea di principio è giusto liberalizzare; e Alemanno a spada tratta coi tassisti, come Storace e Buontempo.

Intanto, Daniele Capezzone rilancia la proposta di legge elaborata e presentata insieme all'Istituto Bruno Leoni oltre un anno fa. Si tratta, ha spiegato, di «regalare (sottolineo: regalare) ad ogni tassista proprietario di licenza un'altra licenza, che poi potrà usare, far usare o vendere (l'unica cosa che non potrà fare sarà tenerla in un cassetto). In questo modo, si ottiene una doppia soddisfazione: degli utenti (che vedranno clamorosamente aumentare il numero delle auto a disposizione) e dei tassisti (che avranno una doppia "buonuscita")».

7 comments:

Anonymous said...

Quelli di destra sono fantastici, quando parlano dei rom si riempono la bocca di parole grosse come "ordine" e "legalità" poi basta fare qualche saluto romano e diventa permesso tutto, compreso bloccare le città e bastonare i giornalisti :DDDD
ciao Paolo

Anonymous said...

Mi pare troppo buonista l'offerta del Comune: "Aumento del 18% in cambio di 500 licenze". Ma le licenze servono? Si, anzi, troppo poche dicono i cittadini e gli utenti... dunque si alle nuove licenze. Punto. Poi si discute sul resto. Qui si sarebbe discretamente stufi di stare dai 30 ai 40 minuti in attesa di un taxi. Ma a Londra, per citarne una, come fanno...? Rapinano le banche? Non credo...

Anonymous said...

La proposta di Capezzone e dell'Istituto Bruno Leoni mi sembra pessima. E questa sarebbe la loro libera concorrenza? Non capisco perché debbano essere i tassisti a decidere chi deve avere la licenza.

Anonymous said...

La proposta di Capezzone ha un senso, vuole mitigare il danno economico che patiscono i taxisti che hanno acquistato una licenza che sul mercato perde valore perchè ne viene aumentato il numero. Quello che è per me è inaccettabile e non so se Capezzone è d'accordo è che la licenza, ossia un'autorizzazione da parte di un ente pubblico a svolgere una determinata attività, abbia un valore economico. E' evidente che al cessare dell'attività la licenza andrebbe riconsegnata al comune che poi la dovrebbe assegnare gratuitamente ad un'altra persona in lista con i requisiti in regola. Oppure la dovrebbe vendere il Comune così magari ci abbassa le tasse. Ora invece c'è il numero chiuso e il mercato tra privati delle licenze pubbliche così l'interesse dei cittadini a trovare un taxi libero velocemente e spendere poco si scontra con l'interesse del tassista a guadagnare molto, lavorando poco, con meno taxi possibili in giro così quando rivende guadagna di più.... e se qualcuno osa dire qualcosa questi menano. viva l'Italia, roba da matti :DDDDDD

PS : farmacie stessa cosa e la Turco difende Federmarma

Anonymous said...

Il danno economico si può mitigare in altro modo. Regalare loro un'altra licenza è assurdo. Non possono essere loro a decidere.

Jinzo said...

Mildareveno:

La proposta di Capezzone e dell'IBL è il modo migliore per liberalizzare il mercato rimediando ai danni che lo stato infligge alle persone. Mi sembra un compromesso accettabile sia per i tassisti che per i disoccupati in cerca di taxi.

Anonymous said...

Assai meno accettabile per chi vorrebbe diventare tassista e non è figlio o parente di tassista.

Che si regali denaro o si regali una licenza, sempre regalo è. La licenza ha un valore: regalandola lo Stato perde dei soldi. Se proprio si vuole fare un regalo ai tassisti meglio fare pagare le licenze e dare loro il ricavato (o una parte del ricavato). Ma l'accesso alla professione non può essere sottoposto al loro arbitrio.