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Monday, February 23, 2009

Avanti con il "vice-disastro"

Triste e patetico Franceschini. Se la Costituzione potesse tutelare la sua immagine, gli avrebbe già fatto causa. Il giuramento sulla Costituzione, accanto all'anziano e commosso padre ex partigiano, è la rappresentazione mediatica della linea che il nuovo già vecchio segretario ha intenzione di intraprendere nei prossimi mesi: antiberlusconismo, Resistenza, antifascismo. Una linea che forse riporterà alle urne i militanti più scalmanati ma certo non convincerà gli stessi elettori di sinistra che nutrono sempre più perplessità su un Pd incapace di risintonizzarsi sulle frequenze della realtà.

La definizione più appropriata del nuovo segretario del Pd è opera di Matteo Renzi, presidente della provincia di Firenze e oggi, dopo il successo alle primarie, candidato a sindaco della città: «Se Veltroni è stato un disastro, non si elegge il vicedisastro per gestire la transizione».

Non si sono fatte le primarie, spiega Renzi a La Stampa, perché piacciono «finché le puoi gestire». Quando si scopre, come nel suo caso, che «non sempre vincono gli aficionados del gruppo dirigente, allora si comincia a dubitarne». In politica, aggiunge, «ci vuole coraggio. A me hanno detto "tu rifai il presidente della provincia", come a dire "ti piazziamo". Io ho deciso di giocare tutte le mie carte sul Comune dicendo che se perdo torno al mio lavoro, ma non mi faccio "piazzare" da nessuno. E' stato apprezzato». Oggi la cooptazione «non funziona più, i meccanismi sono cambiati. O prendiamo il vento nuovo o saremo spazzati via».

2 comments:

Anonymous said...

E pensare che il governo sta mostrando ora il suo lato più osceno e corporativo, la legge sul testamento biologico scritta da Bagnasco, la legge sui farmaci che cancella le parafarmacie scritta da Federfarma. Ci sarebbe materia per un'opposizione "liberale" e questi fanno la pantomima sulla costituzione con il papà partigiano, ma quando ci fanno il piacere di sciogliersi ?

Anonymous said...

"Potrebbe essere archiviata l'esperienza delle parafarmacie in Italia. E' una delle ipotesi al vaglio del tavolo tecnico, istituito presso il ministero del Welfare per la riforma del settore. A illustrare all'ADNKRONOS SALUTE gli scenari della "riorganizzazione del sistema farmacie" è il sottosegretario alla Salute Ferruccio Fazio". Nemmeno a Cuba si cancellerebbe per legge un'esperienza come quella delle parafarmacie dove migliaia di farmacisti laureati si sono messi in proprio e grazie alle quali c'è stato un abbassamento del prezzo dei farmaci. Riconsegnano al monopolio dei farmacisti titolari di farmacia il grosso bussinnes del farmaco e tanta mano d'opera laureata a basso costo. Da notare che la grande distribuzione ( solo quella, e perchè allora il tabaccaio sotto casa mia no?) ottiene in cambio la possibilità di vendere farmaci senza obbligo della presenza del farmacista. Supermercati e arcimiliardari farmacisti proprietari, il governo complice, il cerchio si chiude. E' l'Italia.