L'editoriale di oggi di Ernesto Galli Della Loggia dà modo di tornare su due aspetti mai sufficientemente sottolineati nei dibattiti, televisivi o sui giornali, sul caso Englaro. Galli Della Loggia tratta i due principali argomenti usati da coloro che si oppongono a lasciar morire Eluana: la sua volontà non è certa (in quanto «ricostruita ex post su base totalmente indiziaria»); la morte per sospensione del nutrimento e dell'idratazione è comunque dolorosa e disumana.
Qui occorre mettersi d'accordo perché il dibattito sia onesto intellettualmente. Tutti quelli che oggi si preoccupano tanto della reale volontà di Eluana, sono gli stessi che solo due anni fa passavano sopra la volontà, non «ricostruita», ma personale e consapevole, di Welby. Tutti coloro per i quali lo scandalo oggi è la sospensione del "cibo" e dell'"acqua", sono gli stessi che si opponevano alla richiesta di Welby di essere staccato da un ventilatore meccanico che lo teneva in vita pompandogli aria nei polmoni, considerando il distacco al pari di un omicidio.
E' la prova della disonestà intellettuale di questi interlocutori. Non si può fingere di preoccuparsi della reale volontà del soggetto, anche se si sarebbe comunque contrari alla sospensione dei trattamenti qualora sia il soggetto stesso ad esprimersi in prima persona; non si può sollevare la questione della natura, umanitaria e non terapeutica, dell'alimentazione e dell'idratazione, pur essendo contrari anche al distacco delle macchine.
E' ovviamente lecito essere contrari a lasciar morire Eluana o chiunque altro, ma bisogna dirla tutta e non usare argomenti pretestuosi, sollevare obiezioni che quand'anche fossero superate non sposterebbero di un millimetro le proprie conclusioni. Si dica chiaro e tondo che il nostro corpo non ci appartiene. Appartiene allo stato, o a Dio, che lo gestiscono attraverso i loro "sacerdoti". Certo, mi rendo conto che questa sarebbe una posizione un tantino più impopolare che alimentare dubbi sulla volontà di Eluana, riferita dal padre e dalla famiglia in modo univoco, o fare appello alla sensibilità del pubblico per il "cibo" e l'"acqua" negati. Purtroppo, non ho mai sentito o letto nessuno denunciare questi trucchi retorici.
Un'ulteriore prova sta nel fatto che anche lo stesso ddl varato dal governo non si preoccupa mimimamente della reale volontà dei soggetti. Laddove il divieto di sospensione dell'alimentazione e dell'idratazione riguarda tutti coloro «non in grado di provvedere a se stessi», ci si riferisce sia a soggetti incoscienti che coscienti e capaci di intendere e volere ma, per esempio, non in grado di muoversi e, appunto, di provvedere autonomamente a se stessi. Anche se Eluana potesse esprimersi oggi, questo decreto le negherebbe l'accoglimento delle sue richieste.
Infine, Galli Della Loggia propone di «non produrre la morte di alcuno negandogli l'idratazione e l'alimentazione», ma attraverso «la non somministrazione» di quei farmaci che «non possono arrecare alcun giovamento ma al massimo assicurare l'indefinita prosecuzione» dello stato vegetativo. Galli Della Loggia non è un medico. Anch'io non lo sono, ma a intuito credo che sospendendo quei farmaci, e non l'alimentazione e l'idratazione, Eluana andrebbe incontro ad una morte ben più traumatica. Per infezione, per trombosi, o per soffocamento.
Da cattolico, a denunciare l'errore del governo, e della Chiesa, è il filosofo Giovanni Reale, intervistato dal Corriere: il decreto «si oppone all'idea di libertà su cui è radicato il concetto occidentale dell'uomo. E lo dico da cattolico». La Chiesa stessa, ricorda, dice che «si può rinunciare all'utilizzo di procedure mediche sproporzionate e senza ragionevole speranza di esito positivo. Ed è proprio questo il caso di Eluana: qui non c'è stata proporzione e non c'è nessuna ragionevole speranza di esito positivo. E allora? Perché questo accanirsi contro di lei?».
Eluana, e come lei Welby, avanzano la stessa condivisibile richiesta dal punto di vista umano: «Lasciate che la natura faccia il suo corso, non fatemi restare vittima di una tecnologia che costruisce qualcosa di sostitutivo e artificiale rispetto alla natura. È un'affermazione identica a quella che si dice abbia fatto Giovanni Paolo II: lasciatemi tornare alla casa del padre». L'errore che stanno commettendo la Chiesa e la politica è di politicizzare «qualcosa che con la politica non c'entra niente».
15 comments:
Ottimo Jimmomo!!! Ma c'è un'altra profonda contraddizione del cavolo che emerge, soprattutto sentendo la gente comune che ripete a pappagallo la litania propinata attraverso tutti i TG...
Ne ho scritto in una lettera a Malvino.
Ciao
Http://Panther.ilcannocchiale.it
Non si può sicuramente fare un dibattito intellettualmente onesto nemmeno con uno come lei che pretende già di sapere le intenzioni altrui. Nel mio caso ad esempio se le avessero praticato un'iniezione non avrei niente da dire, condivisione o meno del decreto. Così invece ho da dire eccome: dell'ipocrisia e del pilatismo. E mi chiedo con orrore perchè la corte d'appello non abbia sentito il preciso dovere di pretendere un documento firmato in scienza e coscienza da tecnici di anestesia e rianimazione che certificasse che il tipo di morte che autorizzava era la più rapida e indolore possibile, dato che perfino un genio come lei arriverà a capire che è incredibile sia mancato il minimo scrupolo di accertarsi di aver reso per quanto umanamente possibile minimo il rischio di procurare inutili sofferenze aggiuntive. Così è meglio che non pontifichi sul dibattito disonesto di cui fa pienamente parte anche Lei. Tanto di Eluana e della sua sofferenza in realtà non frega nulla a nessuno, a parte ciò che rimane ancora da strumentalizzare. Destra o sinistra.
Te l'ha detto Eluana, che vuole morire? Oppure te l'ha detto il padre, cioè quello che la vuole far morire. Lo hanno detto i medici, che non c'è speranza che si risvegli (non ha encefalogramma piatto, la sua non è morte cerebrale)? Oppure è una tua verità di comodo.
Non entro in una chiesa da trent'anni: sono ateo. Se fossi credente, potrei sperare che ad Eluana venga precluso un mondo migliore. Invece so che non c'è niente altro, dopo: perchè toglierle quindi l'ultima speranza, per quanto flebile. Vuoi fare il misericordioso, che risparmia una vita da handicappata al 100% a questa donna? Ti crederei, se non te ne girassi attorno a lei con un coltello.
Da lettore le scrivo che condivido ogni parola di Galli della Loggia.
E che è vergognoso ed intollerabile che la volontà di una ragazza venga ricostruita in questo modo dai giudici.
Le scrivo anche per dirle, così che lei dorma meglio la notte, che Welby aveva ragione.
L'azione dei radicali, che sono integralisti ed irresponsabili come molti chierici, farà sì che l'unica che non avrebbe dovuto essere uccisa, da un punto di vista liberale, morirà. E tutti gli altri non potranno, nemmeno con il testamento biologico, scegliere di morire.
Complimenti vivissimi per la strategia.
Giuliano
Caro Federico, temo di dover concordare con Giuliano.
Eluana sarà l'unica vittima inconsapevole, sia che muoia, sia che viva. Perchè la sua volontà non la si conosce veramente (è solo lei la padrona del suo corpo e della sua vita, no?) e perchè la legge sul testamento biologico, purtroppo, non le servirà.
Devo contraddirti anche in un'altra tua affermazione, troppo perentoria: non tutti coloro che oggi sono contrari alla morte di Eluana erano contrari a quella di Welby.
L'accomunare le due storie mi pare disonesto.
Welby era in grado di intendere, volere e comunicare (con un macchinario esterno, toh!) ed aveva detto chiaramente di staccargli la spina del respiratore. Una scelta libera e consapevole. Ero e resto favorevolissimo a questa libera scelta.
Per Eluana, invece, le cose sono diverse. Purtroppo lei non può comunicare e purtroppo non ha potuto farlo nemmeno prima (nonostante le dichiarazioni di parenti o amici, che lasciano il tempo che trovano: perchè ricordarsene 17 anni dopo? L'anno scorso non voleva morire?). Nell'impossibilità di determinare con certezza la volontà dell'individuo, rimango convinto che nessuno, nè un tribunale nè i genitori, possano scegliere per lei. E' una posizione così nazipapista (che per un ateo-agnostico-anticlericale come me è bellissimo..)?
No, solo molto superficiale e disinformata.
1) Certo che non tutti coloro che oggi sono contrari alla morte di Eluana erano contrari a quella di Welby.
I tutti a cui mi riferisco nel post sono *ovviamente* personaggi pubblici, politici e giornalisti. Mica adesso ogni pinco pallino viene qui e pretende di smentirmi portando la sua anonima opinione!?
Io me le ricordo bene quelle facce lì e sono di nuovo tutti lì, gli stessi. L'unico che si è aggiunto è Berlusconi.
2) Altro che "dopo 17 anni". Il padre di Eluana da 17 anni, fin dall'inizio, si sta battendo perché sia rispettata la volontà della figlia. La famiglia la volontà della figlia l'ha rivelata subito, non quando si sono stufati.
ottime riflessioni, pacate e costruttive.
posso lanciare una malignità?
non credi...e vale anche per gli altri lettori...che per gli antiberlusconiani di professione...il corpo di eluana sia divenuto una specie di agnello sacrificale???
nel senso che per molti...legione...per costoro...eluana o kakà...c'è poca differenza.
nessuna.
meschini che sono.
e comunque, il berluska...ha toppato, si sta scavando la fossa da solo.
vai col badile!!!
ciao.
io ero tzunami.
Eluana soffrirà terribilmente causa la sospensione dell' idratazione e della nutrizione artificiale ? se è così è difficile pensare che non abbia sentito dolore per le innumerevoli emorragie e infezioni che ha subito in questi 17 anni, a causa di qualcuno che si è divertito, contro la sua volontà, a mantenerla in quelle condizioni disumane.
"Tutti quelli che oggi si preoccupano tanto della reale volontà"
Le segnalo un'altra questione: tutti quelli che si preoccupano adesso delle sofferenze (?) di Eluana erano pronti, nella grande maggioranza, a dire che se si staccava il respiratore a Welby lo si doveva fare senza somministrargli quegli antidolorifici che lui chiedeva.
Alla fin fine non hanno il coraggio di dire come la pensano: che il nostro corpo non deve assolutamente rientrare nella nostra disponibilità.
Pretendono di mettere dei paletti al modo in cui fare l'amore, procreare, usare la nostra mente e il nostro corpo.
Stato etico, teocrazia, chiamatela come volete, di quello si tratta.
Cosa resta a un paese di straccioni, vigliacchi, ignoranti e creduloni quando abbiano perso anche la propria umanità?
Siete dei boia molto pietosi. Jim Momo, non osare più scrivere qualcosa contro dittatori e simili impugnando una presunta superiorità morale. Perchè se tutta la tua civiltà ti porta ad uccidere una donna in coma, invocando libertà e bontà verso di lei, non hai più uno straccio di superiorità morale.
Anche se i commenti di insulti li cancello, questo lo lascio perché indicativo.
Certo che li cancelli, perchè il narcisismo è una componente fondamentale della self-righteousness.
Invece ci terrò a ricordarti che sei diventato lo stesso mostro di cui i tuoi tanti discorsi su libertà e diritti dell'uomo si fanno spauracchio, che usa la morte per dare un futuro migliore.
ma uno può scegliere cosa fare del proprio corpo?
questa legge mi impedirebbe di rifiutare l'alimentazione forzata.
mi impedirebbe di scegliere.
voi fate un pò quello che cazzo vi pare, non azzardatevi però a rompere i coglioni agli altri!
"Staccare la spina a Welby sarebbe un chiaro caso di eutanasia. Io mi rifiuto di prendere in considerazione qualsiasi regolamentazione dell’eutanasia. Nessuno può interrompere la vita di un essere umano. I malati terminali devono essere accompagnati, con le terapie del dolore, verso la morte naturale" Rosy Bindi, PD
Concordo pienamente con le tue considerazioni sull'articolo di Galli Della Loggia. D'altronde il suddetto non fa mistero di essersi schierato con i cosiddetti "antilaicisti". Ricordo che per l'elezione di Obama scrisse un articolo dal titolo "una nazione sotto l'ala di Dio" completamente sconclusionato.
Noto che spesso sul tuo blog ci soono persone che postano commenti aggressivi o insultanti restando anonimi. Non riterresti opportuno imporre una forma di registrazione? Che almeno abbiano il coraggio di farsi riconoscere.
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