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Tuesday, February 03, 2009

Il sequestro di un individuo in una persona

Difficile parlare di Eluana, ma anche non parlarne. Credo che un rispettoso silenzio sia sempre una virtù, ma che in questo caso - che il papà di Eluana ha voluto socraticamente portare alla conoscenza dell'opinione pubblica e dibattere con le autorità civili del suo paese - le parole non siano fuori luogo.

Eluana sta per morire una seconda volta e quindi questi non possono che essere giorni tristissimi per la famiglia di Eluana. Un po' di sollievo può certamente recarlo la consapevolezza di essere riusciti a far valere la volontà della loro figlia. Morire due volte è triste, ma lo è anche tutto ciò che c'è stato in mezzo, ciò che ha passato: il sequestro di un individuo in una persona. Perché quando tra i due termini non c'è equilibrio, c'è sofferenza e talvolta la condizione umana diventa insopportabile.

Guardando a quei quattro fanatici che ieri notte hanno provato a sbarrare la strada a Eluana, e ai tanti che ci sono riusciti per questi lunghi anni, confesso che per un istante ho temuto: se sono disposti ad accanirsi in questo modo su corpi inermi e sofferenze inaudite, figuriamoci cosa sarebero disposti a fare per limitare la libertà di chi è in grado di agire autonomamente. Invece no, mi sono detto. Sono fanatici ma anche vigliacchi. Sono forti con i deboli, ma deboli con i forti. Sono certo che non avrebbero il coraggio di sbarrare la strada a uno di noi, a qualcuno nel pieno possesso delle sue facoltà fisiche e psichiche. Si attaccano a Eluana perché Eluana non può mandarli affanculo.

E' ignoranza allo stato puro quella che fa dire a Eugenia Roccella che c'è una «incompatibilità oggettiva tra il Servizio sanitario nazionale e l'applicazione del decreto della Corte d'appello di Milano». Come se il Ssn fosse sovrano e non soggetto alle leggi di questo paese. Si faccia vedere da uno bravo, Eugenia.

Berlusconi ha taciuto, come sempre sui temi etici. Mentre Fini ha dimostrato buon senso, senso della realtà ma anche e soprattutto sintonia con la sensibilità della maggior parte degli elettori anche di centrodestra:
«Invidio chi ha certezze sul caso Englaro. Personalmente non ne ho, né religiose né scientifiche. Ho solo dubbi, uno su tutti: qual è e dov'è il confine tra un essere vivente e un vegetale? Penso che solo i genitori di Eluana abbiano il diritto di fornire una risposta. E avverto il dovere di rispettarla».
E' questa la voce di una destra per la quale i valori non sono idoli astratti sui cui altari sacrificare la libertà.

Non è il momento di parlare di leggi. Ma una cosa è certa: la libertà non è un bene acquisito una volta per sempre, ma una conquista giorno per giorno. Ci sarà da guadagnarcela, persino a dispetto di quelli che in buona fede, per protagonismo o idolatria dello stato e della politica, si battono per una legge comunque, basta che porti il loro nome tra le firme in calce.

7 comments:

Anonymous said...

Fini ha detto un'idiozia.
Non è vero che solo i genitori di Eluana hanno il diritto di fornire una risposta: l'unica ad avere questo diritto è Eluana stessa.

E spero che la sua volontà, al di là di quello che ha appurato il tribunale, fosse veramente questa.

Giù le mani dei miei genitori dal mio corpo...

P.S. Bellasio, sul Foglio, ha scritto mesi fa il più bell'articolo sul tema.

Anonymous said...

Fini non ha certezze sul caso di Eluana?
Proprio perché non ha certezze allora dovrebbe opporsi a una decisione irreversibile come quella di lasciarla morire.
Quella secondo cui non si è (quasi) mai certi della colpevolezza di un imputato di omicidio non è forse un classico argomento usato da chi è contrario alla pena di morte (sia chiaro: lo sono anch'io)?
E poi è curioso vedere dei progressisti, certamente nemici di ogni autoritarismo e del patriarcato, difendere un padre che si arroga il diritto di vita e di morte su sua figlia..

Anonymous said...

Guarda Jim che sei tu quello che un anno fa mi stava convincendo a rivotare Berlusconi

Anonymous said...

Si ricordi JimMomo che in America in molti Stati dell'Unione aborto ed eutanasia non sono permessi, se lo ricordi bene invece di cadere nei soliti vetero-progressismi di sinistra

JimMomo said...

Tra eutanasia e rifiuto delle terapie c'è una sostanziale differenza. Credo che non ci sia un solo stato dell'Unione che ti obblighi a ricevere trattamenti sanitari.

Anonymous said...

Da persona ideologicamente di sinistra non posso che chinare il capo davanti all'affermazione di Fini: meglio non lo si poteva dire!

Quando un animale arriva alla fine della sua vita ed è spacciato, accettiamo di buon grado l'eutanasia per non fargli passare gli ultimi giorni soffrendo. Per l'uomo ci scandalizziamo.
E' giusto: ognuno ha il diritto di scandalizzarsi, ritengo, però, non abbia il diritto di obbligare altre persone a vivere secondi il proprio credo.
Viviamo in uno stato laico, almeno sulla carta. Di fatto, siamo vassalli di un'ipocrisia capace di giudicare tutto e tutti, senza star mai vicino a chi soffre questi drammi.

Molta gente non ha proprio idea di cosa voglia dire vivere il dramma di un parente gravemente ammalato, però si sente in obbligo di giudicare. Salvo poi tornare alla propria tranquilla vita.

Anonymous said...

Sono cambiate un po' di cose, Berlusconi ha parlato eccome e la Roccella sta scrivendo un decreto che, anticipando il contenuto della legge sul testamento biologico, interromperà la sospensione dell'alimentazione forzata. Una sentenza di Cassazione ha ricostruito le volontà di Eluana ma come volevasi dimostrare a certa gente non frega un tubo della volontà degli individui. Non interessa quella passata di Eluana quella futura nostra, decidono loro.