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Monday, February 23, 2009

L'Iran vicino alla bomba

Preoccupanti le recenti ammissioni dell'Aiea, che in un rapporto datato 19 febbraio sostiene che Teheran possiede ormai una quantità sufficiente di uranio arricchito per realizzare un ordigno atomico e potrebbero bastargli pochi mesi per diventare una potenza nucleare, raggiungendo quella soglia detta "nuclear breakout capability", la capacità potenziale di costruire un ordigno nucleare.

Valutazioni condivise da un esperto di lungo corso del programma nucleare iraniano, David Albright, presidente dell'Institute for Science and International Security. Intervistato da Bernard Gwertzman, del Council on Foreign Relations, ha confermato che il 2009 potrebbe essere l'anno decisivo per l'atomica iraniana. Entro quest'anno l'Iran accumulerà sufficiente uranio arricchito per raggiungere il primo livello di "breakout capability".

Paradossalmente - ha aggiunto - potrebbe non aver uranio sufficiente per il programma nucleare civile. Ma anche se rimanessero senza uranio, ne avrebbero comunque a sufficienza per produrre una decina di bombe. E' un problema - avverte - perché una volta che l'Iran raggiungesse la capacità potenziale di fabbricare un ordigno, potrebbe decidere di arrivare ad avere armi nucleari abbastanza velocemente. In qualche mese. E se ci riuscissero, non lo farebbero certo nella ben nota centrale di Natanz. Più probabilmente sposterebbero l'uranio arricchito in un impianto di cui non sapremmo nulla. E in questo impianto segreto, gli iraniani produrrebbero l'uranio a gradazione per le bombe. Quindi, se volessimo colpire militarmente, non sapremmo dove bombardare.

Dunque, il tema del 2009 sembra essere quando, e non se, l'Iran raggiungerà la soglia cosiddetta "breakout capability". Potrebbe essere molto presto. E ciò - conclude David Albright - dovrebbe spingere gli Stati Uniti a imporre sanzioni più dure, ma anche ad aprire con l'Iran negoziati diretti ad ampio spettro.

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