C'è da immaginare che in queste ore stia infuriando la battaglia tra i membri del governo favorevoli e quelli contrari a un decreto legge per impedire a Eluana Englaro di andarsene come avrebbe desiderato. Sono davvero rimasto sgomento quando stamani ho appreso le ultime parole di Berlusconi: «Stiamo lavorando per intervenire».
Cos'era cambiato dalle parole pronunciate solo ieri, quando a una domanda sul caso Englaro aveva risposto esattamente il contrario: «Non voglio intervenire»? Se Berlusconi - sempre disinteressato ai temi etici, quasi infastidito, e sempre attento ai sondaggi - scegliesse di dar corso a questa idea del decreto, sarebbe solo per fare un favore al Vaticano.
E' indubbio infatti che in queste ore siano state fortissime le pressioni esercitate dai più alti ambienti ecclesiastici tramite il solito canale - quel Gianni Letta apprezzato in modo bipartisan, ma che ho sempre ritenuto un pericoloso Richelieu, per la sua capacità di influenzare il "principe" frenandone gli slanci più riformatori.
Da una parte tutto il peso del Vaticano, dall'altra i pochi membri del governo e della maggioranza di buon senso. In mezzo, decisivo, Berlusconi. Speriamo che anche questa volta prevalga in lui l'istinto che lo porta a inseguire il consenso popolare. Un'altra certezza infatti, è da che parte stia l'opinione pubblica. Una maggioranza schiacciante di italiani ritiene che il papà di Eluana abbia tutto il diritto di compiere la volontà della figlia. E, in ogni caso, dubito che ci sia più di qualche fanatico che ritenga che il governo debba entrare nella vicenda dolorosissima, e privatissima, di una famiglia.
Tra l'altro, ogni paragone con il caso Terry Schiavo non regge. Era simile dal punto di vista clinico, ma di mezzo c'era una famiglia spaccata, una ricostruzione non univoca della sua volontà e una enorme somma di denaro, oltre un milione di dollari mi pare.
Certo, se la prepotenza del Vaticano avesse la meglio sull'attaccamento di Berlusconi al consenso popolare, ci sarebbe davvero di che preoccuparsi per l'indipendenza del nostro paese dallo Stato del Vaticano. Ma se Berlusconi avrà la forza di dire no, di soprassedere, dovrà ringraziare oltre al suo istinto anche il presidente Napolitano, Fini, forse anche Bossi, e un pugno di persone di buon senso di cui si è circondato, che gli avranno impedito di commettere un grave errore, umano e politico. Un decreto siffatto sarebbe incostituzionale, perché costringere una persona ad alimentarsi contro la sua volontà, per vie naturali o artificialmente, comporterebbe esiti di una violenza inaudita (vicini alla tortura) sul corpo di quella stessa persona, che contrasterebbero con tutti i più banali principi della carta costituzionale.
Inoltre, il governo ne ricaverebbe un grande danno d'immagine. Qualsiasi mistificazione mediatica non riuscirebbe a nascondere l'evidenza dei fatti: lo Stato contro una famiglia, la famiglia. Il governo contro un papà e una mamma sfiniti dal dolore che vogliono solo far riposare in pace la loro bambina, da 17 anni imprigionata nel suo corpo divenuto un vegetale. Una simile prepotenza ripugnerebbe chiunque, perché chiunque penserebbe a se stesso e alla sua famiglia in quella situazione. Di fronte a questo Leviatano, a questo Golia, si leverebbe Beppino Englaro, un uomo determinato, lucido, che conosce i suoi diritti, che sa comunicare davanti alle telecamere tutto il suo amore per la figlia e per la libertà. Neanche il più popolare dei governi uscirebbe indenne da un simile confronto.
Tra poche ore sapremo se ancora una volta dovremo vergognarci del nostro stato e avremo un motivo in più per espatriare. Che cosa noi italiani dobbiamo arrivare a fare per riaffermare che siamo padroni del nostro corpo? Chi, se non lo siamo noi stessi, è il padrone dei nostri corpi? Speriamo che non ci voglia uno Jan Palach italiano per ricordarci tragicamente che uno stato può toglierti tutte le libertà, ma non la libertà sul tuo corpo e la tua coscienza.
11 comments:
http://malvino.ilcannocchiale.it/2009/02/05/caro_jimmomo.html
Quando capiremo che Berlusconi di liberale non ha nulla forse riusciremo ad andare oltre lo stallo di questo paese, io credo che lei, come tanti altri, possa anche permettersi il lusso di togliere ogni residua fiducia al Berlusconi liberale, anzi, me lo auspico. Non c'è più alcun sogno da inseguire, siamo stabilmente nell'incubo, Berlusconi è oramai di ostacolo a qualsiasi approdo liberale, questo paese ha toccato il fondo
Non tutto quello che si ritiene si scrive sul blog.
La mia opinione sull'influenza negativa di Letta su Berlusconi si forma su altri temi.
Del ruolo di Letta nei rapporti Vaticano-Palazzo Chigi sono piene le pagine dei giornali da due legislature fa.
Conversazioni tra noi ci possono essere state, non lo nego, ma mesi e mesi fa.
Dunque, niente link...
Federico, di quello che è giusto Berlusconi non si preoccupa. Lui come quasi tutti gli altri.
Quello che conta è il consenso: del popolo e del Vaticano; perché il consenso genera voti.
Mi rattrista che di Eluana non freghi davvero niente a nessuno, così come il dolore della famiglia. E' qualcosa di cui parlare, tra un mese nessuno si porrà più il problema.
La colpa è sempre nostra, del popolo: si presta a considerazioni superficiali su una questione che riguarda solo la famiglia ed Eluana.
"Questa decisione ci sorprende e ci soddisfa. Mai avremmo creduto in un simile atto di coraggio dell’esecutivo, pronto a scontrarsi con le inevitabili resistenze politiche ed istituzionali (già Napolitano ha apposto -come ampiamente prevedibile- il suo veto) pur di salvare la vita di Eluana. Berlusconi, dopo mesi di tentennamenti e di rinvii, si è dunque finalmente mosso, anche se con colpevole ritardo. Ma non è questo il punto: al di là dell’effettiva emanazione del Decreto, che può ancora essere impedito da un eventuale parere negativo del Presidente della Repubblica, verso il quale il Governo nulla può, ciò che importa è il grande segnale di vicinanza verso le ragioni della vita, del sostegno alla dignità dell’essere umano, in qualunque condizione esso si trovi." Falcodestro.it.
Questa è la Tocque-Ville che ci piace, la state tirando su liberale questa generazione, grazie di cuore
Il bello sono le minacce di Berlusconi e i suoi vaneggiamenti ("vado dal popolo" etc. se il presidente non firma etc.).
No, sul serio ... adesso che fate voi liberali? Espatriate per via del governo che avete votato? Non sarebbe il caso di darsi da fare per rimediare?
claudio
Io sono andato al mare l'ultima volta...
@alexis: e io non mi sento di darti torto neanche adesso ...ma di solito a parlare di espatrio siamo noi snob di sinistra, che lo abbia fatto il padrone di casa, per questioni che qualche mese fa non erano ritenute prioritarie (perchè questo è stato detto), mi fa provare ... una certa simpatia :-)
Non volevo essere polemico nè stabilire di chi è la colpa. Solo si tratta di reagire. Che sia o non sia colpa di Letta su Berlusconi ricadono le responsabilità di quanto sta succedendo. Chi lo ha votato in buona fede, chi tra i suoi (come Della Vedova) non può riconoscersi in questo deve reagire .. e sul serio. Se no si è complici (perchè adesso direi che è palese quello che ci aspetta
Claudio
"questioni che qualche mese fa non erano ritenute prioritarie".
Lo rimangono. Un motivo "in più", ho scritto. Né il primo, né l'ultimo. Uno dei tanti, molti dei quali attribuibili alla sinistra.
Ok, ti piace il giochino dell'attribuzione delle colpe. A me no. Preferisco il giochino "che si fa adesso che su una questione (tuttora non prioritaria) il premier gioca tutta la credibilità del suo governo, prendendo una posizione di totale negazione della libertà individuale, nonchè di tutti i principi di tutela costituzionale, cosiderando che di liberale finora non ha fatto una cippa, a meno che non si voglia considerare liberale la soluzione Alitalia o le idee della Lega per la sicurezza?"
Mi par di capire che la tua risposta sia "Si mugugna un po' poi basta perchè teniamo famiglia"
Claudio
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