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Friday, February 27, 2009

Quelli che volevano a tutti i costi una legge

Trovo francamente ridicolo che tra coloro che adesso chiedono una "moratoria" sul testamento biologico, una pausa di riflessione, proponendo di rinviare la discussione e il voto sul ddl a dopo le europee, ci sia chi negli ultimi anni e fino a ieri ha fatto di questa legge la priorità della sua azione politica e parlamentare, subordinando ad essa e ai temi della bioetica tutte le altre questioni. E a tratti persino in modo morboso, continuando ad alzare i toni dello scontro anche quando le sentenze riaffermavano un diritto già esistente e pienamente esercitabile al rifiuto delle cure.

"Volevamo una legge, è vero, ma non questa qui", risponderebbero i Marino del Pd e i radicali. Ma possibile che solo ora che la legge sta per essere approvata si siano accorti di non avere la maggioranza e che quindi, inevitabilmente, non verrebbe fuori la legge che piace a loro? E' davvero sconcertante, perché vuol dire che fino ad oggi sono andati avanti con gli occhi bendati, animati da furore ideologico - seppure volto alle migliori intenzioni - senza minimamente chiedersi quali sarebbero stati in questo contesto gli effetti concreti della loro cocciutaggine. Quest'ultima iniziativa denota tutta la loro confusione mentale e strategica.

E' triste, ma per far naufragare il ddl ormai non rimane che sperare nell'estremismo di Mantovano.

9 comments:

Anonymous said...

Dovrei farmi insegnare la strategia politica da uno che nella vita è finito per andare a rimorchio del portavoce di Forza Italia? Sei tu che hai contribuito con la tua piccola campagna elettorale a rimettere al governo un partito che promuove l'approvazione di questo ddl, mi sembra responsabilità politica non meno grave, sei stato guidato dalla medesima cecità ideologica e per questo ti ringraziamo

JimMomo said...

Non sono un politico e mai ho preteso di esserlo. E per fortuna ci metto la faccia su ciò che scrivo, non mi nascondo dietro l'anonimato. Vorrei almeno sapere da chi ho l'onore di essere accusato per difendermi.

Anonymous said...

credo tu sia un po negativo nel criticare marino e i radicali e quanti altri volevano una legge. tu dici che hanno il prosciutto sugli occhi perche non si erano accorti di non avere i numeri. io sarei piu ottimista, non si erano accorti non gia dei numeri, ma che c'era gente capace di negare l'evidenza, ossia che idratazione e alimentazione artificiale sono a tutti gli effetti un procedimento medico. alla fine per un politico è una colpa anche non essersi accorto di cio ovviamente, ma credo che valga la pena ricordare e ricordarsi che il grande problema lo creano coloro che fanno proprie istanze illiberali e antidemocratiche. altrimenti rischiamo di ingigantire un problema e non dar conto di un altro. a mio avviso, poi ognuno la pensa come vuole.
ruys

JimMomo said...

Va bene, certo, siamo d'accordo che il problema sia la diffusa cultura illiberale della politica. Questo lo denunciamo tutti i giorni. E la dice lunga il fatto che la legge non l'hanno fatta neanche quando era maggioranza il centrosinistra e Marino presidente della Commissione Cultura. Sarebbe stata comunque una legge limitativa rispetto agli spazi di libertà che le sentenze hanno dimostrato esserci già.

La polemica su alimentazione e idratazione è comunque di lunga data. Era evidente già due anni fa che là si sarebbe andati a parare.

Anonymous said...

forse volevano una legge perchè un sistema che impiega 17 anni e una caterva di sentenze per far prevalere la volontà dell'individuo è leggermente scomodo oltre che costoso

JimMomo said...

Sì, ci è voluto tanto. Ma dopo le sentenze Welby ed Englaro? Forse a qualcosa sono servite. Anch'io pensavo fosse necessaria una legge. Finché però non ho visto affermarsi un certo orientamento della magistratura, che affermava un diritto già esistente nell'ordinamento. E' lì che bisognava fermarsi e depoliticizzare la questione.

Anonymous said...

Da noi le sentenze non fanno giurisprudenza, Englaro è in procura a difendersi dall'accusa di omicidio volontario per avere applicato il dispositivo di una sentenza di Cassazione. E' evidente che se ricapitasse un nuovo caso senza una legge si dovrebbe rifare tutto il percorso e non è affatto detto che finirebbe allo stesso modo.

JimMomo said...

No, non sono d'accordo. Per quanto ignobile, la denuncia è un colpo di coda patetico, che rischia persino di migliorare il clima in Parlamento. L'avviso di garanzia a Beppino Englaro era dovuto ma vedrai che la Procura di Udine chiuderà tutto molto presto. Se la Procura avesse voluto opporsi avrebbe avuto mille modi molto più spettacolari prima che Eluana morisse.

Anonymous said...

Quindi secondo te ora che non c'è una legge siamo in una condizione per cui i medici sono costretti a rispettare, quando ci sono, le volontà scritte delle persone che arrivano senza coscienza in ospedale ? sinceramente credo più probabile che finisca in cause giudiziarie di tempi infiniti.