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Thursday, February 19, 2009

Spiegateci com'è stato possibile

Il dibattito di questi giorni sulle ronde spontanee mi sembra davvero surreale. Se un gruppo di cittadini vuol farsi una passeggiata notturna portando con sé i cellulari, non ci vedo niente di male. Non violano alcuna legge, ma proprio per questo fa ridere anche che si vogliano prevedere queste "ronde" per decreto. Qual è in questo caso la necessità e l'urgenza di prevedere per decreto qualcosa che già si può fare, se non quella di un'assurda burocratizzazione delle passeggiate notturne?

Invece di sprecare tempo e sforzi in questi inutili dibattiti, bisognerebbe cercare di capire com'è possibile che non riusciamo ad espellere un immigrato nemmeno dopo una condanna per reati comuni. Il rumeno che ha confessato lo stupro della Caffarella aveva un curriculum criminale di un certo rilievo: due arresti per rapina con lesioni e furto aggravato; una denuncia per ricettazione; una condanna a cinque mesi di carcere, emessa l'8 febbraio 2008. Non secoli fa.

Eppure, un giudice onorario del tribunale civile di Bologna (ma scriviamo il nome del genio, che se lo merita: Mariangela Gentile) ha pensato bene di annullare il provvedimento di espulsione del prefetto di Roma, ritenendo che arresti, denuncia e condanna non fossero elementi sufficienti «a integrare l'ipotesi della minaccia concreta, effettiva e grave ai diritti fondamentali della persona ovvero all'incolumità pubblica, e tali da determinare l'ulteriore permanenza sul territorio incompatibile con la civile e sicura convivenza». Un anno dopo il soggetto stuprava una ragazzina di 14 anni, delitto che speriamo con tutto il cuore rimanga a vita sulla coscienza della signora Mariangela.

Spiegateci com'è stato possibile. Innanzitutto, è discutibile che a giudici non di carriera venga attribuito il potere di annullare provvedimenti che riguardano direttamente la sicurezza dei cittadini. Dovrebbero occuparsi solo di materia civile o, quanto meno, dovrebbero essere eletti dalle comunità locali.

Il quadro che ne esce in ogni caso è di una estrema farraginosità burocratica delle espulsioni dei criminali stranieri dal nostro territorio. Siamo ben oltre il tema dell'immigrazione clandestina, e forse non servono neanche nuove leggi o nuovi reati. Non m'importa come, ma servono sicuramente procedure meno confuse per cacciare a calci in culo e all'istante anche chi ruba solo una caramella. Basta fare i duri a parole.

5 comments:

Anonymous said...

beh, jim, gli uomini sbagliano ed il gdp onorario questo era.

altro discorso è che la giustizia penale sia demandata all'amministrazione di privati cittadini.

per me, è un abominio.

personalmente sono per il ritorno del pretore!!!

almeno è un giudice togato, con una formazione che si suppone adeguata. non che gli avvocati prestati alla giustizia...minore(?) non siano preparati, è proprio una questione di forma mentis.

ciao.

io ero tzunami

Anonymous said...

ma se a genova schedano pure i gatti randagi... così, burocratizzando il mondo pensano di poterlo controllare...

Anonymous said...

concordo in pieno,tranne che riguardo all'elezione dei giudici;pensiamo a cosa potrebbe accadere nelle zone dove la criminalità organizzata è più radicata.Sarebbe utile anche notare come la Chiesa cattolica abbia una autorità morale a valore alterno per il pdl e la lega.Se fossi un politico dell'opposizione lo farei notare.volpi

JimMomo said...

volpi, però anche da parte dei laici e del pd su certi temi non c'è mai ingerenza di cui lamentarsi.

Anonymous said...

Il giudice onorario ha dichiarato di aver agito seguendo l'orientamento dell'ufficio giudiziario. In effetti tutte le richieste di convalida di espulsione (nove 9) sono state respinte da quel tribunale. Il problema è che si lascia troppa discrezionalità ai tribunali, quando un clandestino commette un reato deve essere immediatamente espulso e i giudici devono semplicemente prenderne atto.