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Wednesday, April 15, 2009

Ci risiamo: nuova emergenza, nuova tassa

Tutti i governi, ma in particolare quelli italiani, amano praticare una bizzarra forma di solidarietà: una solidarietà "coatta". La solidarietà sembra essere obbligatoria. Anche il governo di centrodestra, guidato dallo stesso Berlusconi che aveva giurato che non avrebbe in nessun caso messo le mani nelle tasche degli italiani, pare si accinga ad alzare le tasse per far fronte alle spese di ricostruzione dopo il terremoto in Abruzzo.

Un prelievo aggiuntivo - un «contributo obbligatorio» - a carico di chi dichiara redditi superiori ai 130-140 mila euro l'anno. Ma siccome temono che i ricchi "normali" si siano stufati di essere sempre loro a pagare, questa volta li chiameranno i "super-ricchi". Non è ancora chiaro se si tratterà di una addizionale Irpef, se sarà permanente o sarà una una-tantum. Ma più si farà leva sul sentimento di invidia sociale nei confronti di quella razza di contribuenti in via d'estinzione, definendoli non a caso "super-ricchi", più l'aumento apparirà di buon senso.

L'idea non è particolarmente originale. Il nostro sistema tributario è pieno di tasse e balzelli "di scopo", misure quasi mai cancellate una volta passata l'emergenza. Stiamo ancora pagando per l'Irpinia, e sulla benzina paghiamo ancora le guerre coloniali in Africa. In altre occasioni, come la tassa per entrare nell'euro, i soldi non ci sono mai stati restituiti del tutto. Tra l'altro, è una soluzione particolarmente infelice in questo momento, perché a causa della crisi il gettito fiscale diminuirà comunque, con o senza una-tantum o aumenti dell'aliquota massima. I nostri politici ancora non hanno capito che a livelli estremamente alti di tassazione l'unico modo per incrementare il gettito è far crescere l'economia, non continuare a spremere sempre gli stessi limoni.

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