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Thursday, June 04, 2009

La Clinton fa infuriare Pechino su Tienanmen

Eccezionali misure di sicurezza, restrizioni, divieti e censure. Linea dura delle autorità cinesi nel ventesimo anniversario del massacro di Piazza Tienanmen. Centinaia di poliziotti in borghese e in divisa hanno bloccato la piazza. A giornalisti e fotografi stranieri è proibito l'accesso. Ai turisti invece è permesso entrare ma solo dopo aver passato posti di blocco dove vengono controllati identità e passaporti e perquisite le borse alla ricerca di volantini e striscioni che possano ricordare la repressione e il movimento degli studenti.

Oltre 160 tra i siti internet più popolari sono stati oscurati (Twitter, Flickr e Hotmail), in «manutenzione tecnica» fino a sabato. Inaccessibile da marzo YouTube, il portale più famoso per la condivisione dei video, su cui si trovano decine di filmati su Tienanmen. Almeno 65 persone sono agli arresti domiciliari o sono state "invitate" a lasciare Pechino. Tra questi il dissidente Bao Tong, che nei giorni scorsi ha fatto in tempo a concedere un'intervista al Wall Street Journal, prima che gli venisse proibito qualsiasi contatto con i media occidentali e fosse "invitato" anche lui ad allontanarsi da Pechino per qualche giorno.

In tutto questo, però, ha battuto un colpo l'amministrazione Obama, finalmente. Ieri sera il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, ha voluto ricordare con un messaggio ufficiale il ventesimo anniversario della "violenta repressione" dei dimostranti in Piazza Tienanmen, chiedendo a Pechino di fare luce su quei tragici eventi.
«Dovremmo ricordare la tragica perdita di centinaia di vite innocenti e riflettere sul significato degli eventi che precedettero quel giorno. Centinaia di migliaia di amnifestanti scesero nelle strade per settimane, a Pechino e nel paese, prima per rendere onore al defunto leader riformista Hu Yaobang, poi per rivendicare diritti fondamentali negati loro».
Poi l'appello alle autorità cinesi:
«Una Cina che ha fatto enormi progressi economici e che sta emergendo per assumere il suo giusto ruolo nella leadership globale, dovrebbe riesaminare apertamente gli eventi più bui del suo passato e fornire un bilancio ufficiale delle persone uccise, detenute o scomparse».
Sia per sapere che per «rimarginare» la ferita. Questo anniversario, ha aggiunto la Clinton, offre alle autorità cinesi un'occasione per rilasciare tutti coloro che sono ancora in prigione a causa degli eventi di quei giorni del 1989.
«Noi esortiamo la Cina a porre fine alle vessazioni nei confronti dei partecipanti alle dimostrazioni e ad avviare un dialogo con i parenti delle vittime, incluse le Madri di Tienanmen. La Cina può onorare la memoria di quel giorno dando allo stato di diritto, alla tutela dei diritti umani internazionalmente riconosciuti, e allo sviluppo democratico la stessa priorità che ha dato alla riforma economica».
«Accuse senza fondamento», ha reagito malamente il Ministero degli Esteri cinese, esprimendo «profondo malcontento» per le parole di H. Clinton, definite «una grossolana interferenza negli affari interni cinesi»:
«Esortiamo gli Stati Uniti a mettere da parte i propri pregiudizi politici e a correggere i propri errori oltre che ad astenersi dal pregiudicare o minare le relazioni bilaterali».
«Sull'incidente politico che ha avuto luogo alla fine degli anni Ottanta, il partito e il governo hanno già tratto le loro conclusioni», ha dichiarato il portavoce del Ministero degli Esteri: fu una «ribellione contro-rivoluzionaria». No comment sulle eccezionali misure di sicurezza di questi giorni. «Oggi è un giorno come tutti gli altri, stabile», ha sancito coprendosi di ridicolo più meno come quel bizzarro ministro di Saddam che continuava a cantare vittoria con gli americani alle porte di Baghdad.

1 comment:

Anonymous said...

"più meno come quel bizzarro ministro di Saddam che continuava a cantare vittoria con gli americani alle porte di Baghdad. "

peccato che non c'è nessun esercito straniero alle porte di Pechino e che al contrario la Repubblica Popolare tiene per le palle il paese della signora cornuta e frescotrombata, Hillary Clinton, avendone comprato e finanziato il debito.
è un giorno come gli altri in Cina, checchè vi possiate agitare...

Jean Lafitte