Siglati gli accordi annunciati alla vigilia. Stati Uniti e Federazione Russa si impegnano reciprocamente a ridurre ad un numero tra 1.500 e 1.675 le testate nucleari strategiche nei loro arsenali e tra 500 e 1.100 il numero dei vettori balistici. I negoziati proseguiranno e il rinnovo del trattato Start, come previsto, avverrà a dicembre sulla base di questo documento che impegna solo politicamente le due superpotenze. Firmato anche l'accordo per il transito di materiale militare Usa verso l'Afghanistan, via Russia, fino a 4.500 voli l'anno. Divergenze profonde, invece, rimangono sul progetto dello scudo anti-missile e, ovviamente, sull'allargamento della Nato. Si possono ottenere «straordinari progressi» in vari campi «se lavoriamo insieme». Con questo messaggio ottimistico il presidente Usa Obama era atterrato a Mosca. «Un evento importante nella storia delle relazioni russo-statunitensi che aiuterà ad aprire nuove pagine», aveva contracambiato Medvedev. Il bottone di "reset" è stato premuto da entrambi i leader, ma cosa esattamente ciò comporti, quale sia il singificato di questo nuovo inizio, al di là della buona volontà e dell'ottimismo, probabilmente nessuno dei due lo sa.
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