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Friday, July 03, 2009

Da oggi Obama ha la sua guerra

Fin dalla campagna elettorale il presidente americano aveva spiegato che l'Afghanistan, non l'Iraq, doveva essere il fronte principale della guerra al terrorismo, e aveva promesso di dirottare le risorse in quella direzione per battere al Qaeda e i Talebani una volta per tutte. Da quando è in carica ha mantenuto la parola, inviando 17 mila soldati in più, affidando il cambio di strategia al generale Stanley McChrystal e, ora, avviando la più grande offensiva dalla battaglia di Falluja, in Iraq.

Da oggi in Afghanistan si gioca un'importante fetta della sua credibilità come "commander in chief" e l'esito influirà sul suo intero mandato. Come ha giustamente osservato Con Coughlin, sul Daily Telegraph, «da adesso in poi, dovremmo considerare l'Afghanistan come la guerra di Obama», poiché la grande offensiva nella regione di Helmand «rappresenta la prima impresa militare del presidente americano da quando è entrato alla Casa Bianca. Il suo esito avrà un impatto significativo su come la sua presidenza sarà percepita dagli alleati così come dai nemici».

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