Una rassegna stampa sulla conferenza di Sana'a. Ne ha scritto anche Magdi Allam sul Corriere della Sera.
Spostiamoci in Iran, dove Khatami minaccia dimissioni in massa degli esponenti riformisti se il Consiglio dei guardiani, l'organo conservatore che ha bocciato i candidati riformisti alle elezioni politiche del 20 febbraio, non revocherà la propria decisione. Sembra acuirsi la crisi politica in Iran, uno scontro che sembra interno al regime piuttosto che premonitore di volontà di riforme. I riformisti di Khatami stanno cercando, da alcune settimane, di accreditarsi, all'estero come presso la propria opinione pubblica, come la "faccia pulita" del regime, speriamo solo che non sia mera lotta per il potere. La presidenza Khatami ha infatti finora deluso le aspettative sia dei propri elettori sia di quanti in Occidente speravano nel cambiamento. Soros e il premio nobel Ebadi continuano a puntare su di lui, piccoli gesti di disgelo tra il governo iraniano e l'amministrazione Usa, ma in molti sono convinti che il regime degli ayatollah non sia emendabile e che concedere fiducia e forza a Khatami sia controproducente.
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