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Thursday, January 22, 2004

Vince Kerry. E Bush cambia il discorso
Così la vede Gianni Riotta sul Corriere della Sera: «Bush contro Bush, i democratici contro i democratici, dunque. Chi si farà meno male, vincerà».
«La strategia di Bush è nitida: far pesare le vittorie contro l'Internazionale del caos più dei posti di lavoro che la ripresa economica non crea a sufficienza e dell'insicurezza che rode lavoratori e ceto medio. Anche i democratici hanno se stessi per nemico. Howard Dean, che troppi frettolosi davano per vincitore, affida adesso la sua sopravvivenza al voto di martedì in New Hampshire. Dean considera i leader di Washington "scarafaggi", ha insultato il presidente del suo partito McAuliffe e giurato di portare "la rabbia" al potere».
«L'ala raziocinante del partito, il progressista kennediano John Kerry, e il clintoniano del Sud, John Edwards, s'è vendicata battendo Dean in Iowa. La guerra civile continua, ha urlato scomposto Dean, e i comici se ne fanno beffe»
«Bush e Rove hanno preso atto che il Paese è diviso a metà. Il discorso di martedì è piaciuto a tanti americani quanti se ne sono detti delusi. Inutile allora inseguire la rabbia di Dean, meglio ricordare il pericolo Al Qaeda». E' «catenaccio» dunque.

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