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Wednesday, May 26, 2004

Anche a me piace il «blairismo casereccio», e allora?

Per D'Alema «cultura della destra e interventismo democratico» sono il padre e la madre della guerra in Iraq: «Anche noi abbiamo un blairismo casereccio sempre sulla cattedra che non sente il dover di chiedere scusa, almeno agli iracheni».
«Noi, che siamo molto casarecci e un po' blairiani, ci domandiamo chi abbia chiesto scusa agli iracheni della lunga e orribile tirannia sotto la quale sono stati tenuti con la complicità dell'Occidente, destra e sinistra, fatta di torture, di villaggi curdi gasati, di guerre sanguinose con l'Iran, di avventure militari, di miseria economica e sofferenza personale. O se si debba chiedere scusa agli iracheni solo ora, per averli privati di quella tirannia». E' D'Alema, forse, a chiedere scusa? Non ho udito scuse.
E vado matto per l'interventismo democratico
«Ma, soprattutto, ci domandiamo che cosa abbia fatto cambiare così radicalmente idea a D'Alema sull'interventismo democratico, visto che fu quella cultura a spingerlo a guidare l'Italia nell'assalto a Milosevic. Lì non c'era nemmeno il sospetto di armi di distruzione di massa o di sostegno al terrorismo globale. L'unica ragione per cui l'Europa convinse una riluttante America a violare per la prima volta il principio di sovranità nazionale, e senza un voto del Consiglio di sicurezza dell'Onu, in nome dei diritti umani e della difesa del popolo musulmano del Kosovo, fu proprio l'interventismo democratico. D'Alema era allora in un'ottima compagnia, che gli fa tuttora onore, con Fischer, con Jospin e con Blair. Ha tanti buoni argomenti per opporsi alla guerra di Bush in Iraq, che bisogno c'è di rinnegare la parte migliore del suo passato?».
il Riformista

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